20 - 09 - 2006
Serie A
Mercoledì sera e siamo di scena al Franchi di Firenze, turno infrasettimanale di campionato. Terza partita consecutiva, su tre disputate, che affrontiamo in notturna, dopo i posticipi contro Torino e Milan. Ancora una volta, a causa delle pay-tv, non giochiamo la domenica pomeriggio. I padroni del pallone continuano sulla strada di sempre, senza preoccuparsi minimamente dei veri fruitori del calcio, i tifosi, che stanno progressivamente abbandonando gli stadi, come dimostrano i dati sulle presenze di queste prime giornate di campionato, in netto calo rispetto agli anni precedenti.
Anche i nostri numeri in trasferta ne risentono molto e, così come a Torino, riusciamo ad organizzare un solo pullman più due macchinate. Questo nonostante si tratti di due trasferte tra le più agevoli - come distanze - della stagione. Sono presenti le solite facce, quelle che, in ogni parte d'Italia e d'Europa, portano con onore lo Striscione BOYS. Oggi, sul pullman, sono con noi anche alcuni ragazzi di Settore.
Gli orari assurdi e gli alti prezzi dei biglietti sono però una giustificazione solo parziale dello scarsa partecipazione alle trasferte dei Gialloblu Crociati. Comprendiamo i problemi e le difficoltà della gente di PARMA a seguire costantemente la squadra in trasferta, ma comunque, soprattutto i ragazzi della Nord, dovrebbero fare di più, animati dalla voglia di rappresentare la città e la Curva fuori dal Ducato. Certo, c'è da fare qualche piccolo sacrificio, ma quando c'è vera passione non sono un ostacolo insormontabile. La tifoseria Crociata, in generale, sembra disponibile a seguire il PARMA in trasferta solo quando impegnato in situazioni particolarmente importanti, tali da essere considerate veri e propri "eventi" (vedi Inter-PARMA del 2003/04 o lo spareggio a Bologna del 2004/05). Tra un "evento" e l'altro, però, il PARMA disputa centinaia di trasferte...
Quando arriviamo in Sede per il ritrovo, ad attenderci, come sempre, c'è una volante della polizia e le auto della Digos. Questa volta, però, sono arrivate fin dal primo pomeriggio, ben prima dell'orario fissato per la partenza, e invece di posizionarsi, come sempre, davanti al pullman, hanno parcheggiato davanti al cancello della nostra Sede, come a voler sottolineare maggiormente la loro presenza. Ci chiediamo se, con tutto ciò che accade ultimamente in città (tra stupri, accoltellamenti, rapimenti, omicidi, puttane, truffatori e spacciatori), sia normale trattare gli Ultras come il "pericolo numero uno". Dispiegare forze ingenti con così largo anticipo, mentre la sicurezza della Comunità è sempre più precaria, ci sembra veramente insensato.
Il viaggio scorre tranquillo. Arriviamo a Firenze mentre la gente rincasa dal lavoro (il mercoledì è un giorno lavorativo) e il traffico è particolarmente intenso. Così, tra una coda e l'altra, arriviamo al Franchi appena in tempo per l'inizio della partita. Come due settimane fa', a Torino, in base alle nuove norme contenute nei decreti Pisanu, la polizia si limita a presidiare la zona esterna allo stadio, mentre dai cancelli la sicurezza è affidata ai buttafuori della società viola ("steward"), che questa volta, però, non fanno tante storie con i documenti d'identità e l'afflusso è molto veloce. Entriamo nel settore proprio mentre gli altoparlanti annunciano le formazioni.
In totale non superiamo le 100 unità. Un numero molto esiguo, specie se confrontato con le trasferte di un tempo. Ormai, però, i numeri sono questi, giacché siamo rimasti solo noi.
Oltre agli Striscioni del Gruppo esponiamo "PER UN CALCIO PULITO... UN CALCIO A MATARRESE", che ci accompagna da Massese-PARMA di pre-campionato. Striscione che sintetizza il nostro pensiero sul "nuovo" presidente di Lega Calcio, che da quasi trent'anni bazzica nel mondo del pallone e della politica. Già coinvolto in numerosi scandali, condannato a sei mesi dal Tribunale di Roma, tra gli artefici dell'ecomostro di Punta Perotti (recentemente fatto saltare con la dinamite), durante i suoi incarichi istituzionali ha sempre operato scelte a lui vantaggiose ma a danno di tutti gli sportivi italiani.
Sopra lo striscione per Don Tonino, in bella mostra, "Ultras Liberi", Striscione che ci accompagna da anni, sia in casa sia in trasferta, ed esprime la nostra lotta contro la criminalizzazione degli Ultras. Criminalizzazione utilizzata in questi ultimi anni per coprire le porcate dei vari dirigenti sportivi, che hanno alterato interi campionati ma che alla fine non pagano mai, e lo dimostra il fatto stesso che questo Fiorentina-PARMA non si sarebbe dovuto disputare. La CAF di primo grado, con estrema benevolenza, aveva condannato i viola alla Serie B.
Come sempre dedichiamo tanti cori ai nostri Diffidati. Ragazzi obbligati a recarsi in questura per ben due volte durante la stessa partita, mentre i loro amici e la loro squadra sono lontano. Un sopruso anticostituzionale che non desta l'interesse dei media, sempre pronti a screditare il mondo Ultras dinnanzi all'opinione pubblica.
Nel primo tempo non andiamo benissimo, la squadra in campo stenta un po' e subisce la Fiorentina. E così anche noi, sugli spalti. In Curva siamo troppo "allungati", non riusciamo a stare compatti e a creare il nucleo centrale. Il nostro tifo, così, risulta altalenante e raramente riusciamo a farci sentire.
Nel secondo tempo, invece, nonostante lo svantaggio di 1-0, troviamo la compattezza necessaria e il tifo si fa davvero buono, cori potenti, battimani rumorosi e prolungati, bandiere e stendardi sempre al vento e la nostra voce si sente spesso nonostante i 30.000 tifosi viola.
Purtroppo i nostri sforzi non portano al tanto sperato pareggio, la squadra lotta ma, complice la sfortuna, i sogni del gol s'infrangono su un palo e su una traversa. Nonostante il risultato avverso è questo l'atteggiamento che vorremmo sempre vedere da parte dei giocatori, grinta e attaccamento alla Maglia. Dinnanzi a tutto ciò saremo sempre disposti ad incitare i ragazzi in campo fino al novantesimo e a battere loro le mani anche dopo una sconfitta, così come oggi.
I tifosi viola, nonostante la penalizzazione di 19 punti in classifica e le due sconfitte in campionato, sono molti. La Curva Fiesole è esaurita e per tutto l'incontro non fa mai mancare l'incitamento alla propria squadra, al tecnico e al presidente. Ciononostante il suo tifo non è particolarmente vivace e potente.
PER NOI E' ANCORA UN EMOZIONE SALTARE E CANTARE UNA CANZONE