Battaglia per la libertà di tifo a Parma 
09 - 04 - 2007 (e successivi aggiornamenti)
Il 2 febbraio 2007, a Catania, durante alcuni scontri tra ultras e polizia, rimaneva ucciso l'ispettore Filippo Raciti. Ancor prima d'accertare le responsabilità e la verità (per capire CHI, e COSA, avesse VERAMENTE ucciso l'agente) il sistema diede il via alla più feroce e massiccia repressione che la storia del tifo sportivo italiano ricordi. Forze di polizia, politici, giornalisti, dirigenti del pallone, e tifosi voltagabbana, si coalizzarono nella caccia alle streghe.
Con il varo della legge anti-ultras Melandri-Amato e delle norme anti-tifo dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, ultras e tifosi vennero ben presto privati dei diritti più fondamentali.
Noi BOYS, fin da subito, ci schierammo contro la repressione. Al motto "No alla resa" proseguimmo nelle nostre attività, fieri del nostro essere. Non rinnegammo nulla, perché non siamo dei rinnegati.
Oggi siamo ancora qui. Sempre a lottare. Lottiamo per leggi e norme giuste, rispettose dei diritti civili e della Costituzione. Lottiamo affinché sia ripristinata la libertà di tifo.
Contro di noi ci sono tanti interessi, difficili e pericolosi da contrastare. Quelli dei politici che legiferano contro chi non ha appoggi in alto loco, quelli dei dirigenti che vogliono censurare le critiche dei tifosi, quelli delle società che vogliono stadi sempre meno popolari, quelli del sistema politico-economico pronto ad immolare ultras e tifosi per i propri interessi particolari.
In questa sezione del nostro sito monitoriamo questa battaglia a livello locale, nella nostra città, tenendo nota di cosa abbiamo fatto e di cosa hanno fatto le realtà che ci circondano.
Battaglia per la libertà di tifo
