Idee di Carraro: norme dell'Osservatorio

20 - 04 - 2007

Le recenti norme anti-tifo dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazione sportive servono a censurare e disgregare le Curve italiane. Norme assurde e anti-costituzionali, promosse da Lega Calcio e Figc. Alcuni credono che la loro attuazione sia la conseguenza della morte dell'Ispettore capo Filippo Raciti negli scontri del 2 febbraio 2007, ma non è così. Premesso che la "verità giudiziaria" sui fatti di quella sera non è ancora stata stabilita, e che col passare dei giorni alcuni misteri sembrano infittirsi invece che risolversi, non è stato certo il TIFO ad uccidere Filippo Raciti. Per certo: bandiere e striscioni, tamburi e megafoni, non sono neppure tra gli indiziati.
Le norme anti-tifo dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive sono state chieste dalla Lega Calcio, così come affermato da Luca Baraldi (Vice-presidente per la Serie B) a Tv Parma nei mesi scorsi. Norme già proposte da Franco Carraro (quand'era presidente della Figc) agli inizi del maggio 2006. Ma proprio in quel periodo scoppia lo scandalo di Calciopoli 2006, che coinvolge, tra i tanti, anche i vertici di Lega Calcio e Figc (entrambi i presidenti, Galliani e Carraro, sono poi condannati dalla Caf). Così, il tutto, è rimandato al momento più propizio.
La morte dell'ispettore capo Filippo Raciti ha fornito il casus belli per dichiarare guerra alle forze indipendenti del tifo. Invece d'adoperarsi per comprendere i fatti e accertare tutte le responsabilità, invece di analizzare attentamente la situazione per arrivare ai provvedimenti più opportuni, si è cavalcato un sentimento popolare (generato da tanta disinformazione) per imporre leggi (il decreto) e norme (quelle dell'Osservatorio) che favoriscono gli interessi dei potenti del pallone. Sangue ed ipocrisia, sfruttando una tragedia per mettere il bavaglio alle forze del tifo che non hanno piegato la testa ai presidenti.
ULTRAS LIBERI!

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