27 - 05 - 2007
Neanche oggi sarà appeso al suo posto sui vetri della Nord, per la sesta partita consecutiva la nostra Curva sarà ancora disadorna di quello striscione che, dal 1977, rappresenta noi tifosi parmigiani al Tardini e in ogni stadio d'Italia ed Europa. Lo avete visto davanti allo stadio col Messina, ieri alla Virtus, stamattina è al Bar Gianni, ma oggi non lo vedrete appeso in Curva. Anche per una partita importante come questa, che speriamo sancisca la salvezza del PARMA, lui non ci sarà. I BOYS non denunciano "BOYS".
Continuiamo a non capire perché mai dovremmo chiedere un permesso per appendere "BOYS" o perché dovremmo subire una censura preventiva da parte della questura e della società (qualsiasi richiesta deve essere inoltrata sette giorni prima.... dimenticando che spesso si gioca ogni tre giorni) se ci viene in mente di fare uno striscione per esprimere i nostri pareri. E notate bene, non stiamo parlando di striscioni offensivi o razzisti (già proibiti dalla legge), striscioni che come tutti i frequentatori della Nord sanno, ben difficilmente sono stati esposti dal nostro Gruppo; parliamo di striscioni ironici, d'incitamento, per i nostri amici scomparsi, ma anche critici, di protesta e di contestazione. Chi paga regolarmente un biglietto salato, rigorosamente nominale, ha il dovere di applaudire e di sostenere gli undici in campo, ma ha anche il diritto di esprimere il proprio dissenso quand'è preso per i fondelli da mercenari miliardari e da presidenti tragattini. Le nuove norme limitano la nostra libertà d'espressione, garantita dagli articoli 19 e 21 della Costituzione italiana, e puntano a zittirci e a disgregarci, dimenticando che le Curve italiane, da più di 40 anni, sono l'unico punto di riferimento per migliaia di giovani nel nostro Paese. Ci vogliono dividere, perché hanno paura della forza che possiamo esercitare stando uniti, perché senza legami e gerarchie saremo più facilmente controllabili. Vogliono farci tifare a modo loro, cantando i cori che vogliono, senza mai una critica o una rivendicazione. Non vogliono Ultras ma clienti: pronti a comprare le loro carissime maglie e i loro mille articoli; gli unici: LEGALI. Pronti a comprare biglietti sempre più cari, ad applaudire miliardari senza cuore, a sorridere di fronte ai cambiamenti e alle nuove regole imposte dal calcio moderno. Pronti a sopportare i capricci e le prepotenze dei presidenti.
Con le nuove norme e le nuove leggi, speciali e anti-costituzionali, il governo non ha risolto il problema della violenza, e l'esempio più eclatante (ma non l'unico) è stato Roma-Manchester. La classe politica italiana ha operato con estrema superficialità, per mostrarsi attiva agli occhi dell'opinione pubblica. Ha legiferato in fretta, senza chiedersi se era necessario, senza sapere com'era veramente morto Raciti, senza rispettare le leggi fondamentali dello Stato. E dove non ha potuto legiferare ha utilizzato un Osservatorio, al fine d'imporre norme che il Parlamento non ha avuto il coraggio di chiamare "LEGGE".
"Non vogliamo sconti o assoluzioni ma solo bandiere e striscioni" recita un nostro striscione. Faremo tutto ciò che è in nostro potere perché cambino queste norme. Indisponibili alla resa e alla leccata di culo, non vogliamo chiedere permessi per tifare, per fare una coreografia, per appendere "BOYS", per esprimere le nostre idee, per dedicare uno striscione a chi da più di 20 anni è gemellato con la nostra tifoseria.
LUNGA VITA AGLI ULTRAS! LUNGA VITA AI BOYS PARMA 1977!