BOYS PARMA 1977

Curva Nord

Inter-PARMA, vista da chi è entrato 2

01 - 04 - 2007

Lettera a www.boysparma1977.it

"Pesce d'aprile" a S.Siro, vissuto da un parmigiano all'estero

Salve a tutti.
Rieccomi qua. Sono un tifoso del Parma della Curva Nord dal 1985.
Ho già superato la "trentina", ma é come se avessi vent'anni.
Anche quelle poche volte in cui recenemente vado allo stadio o in sede dai BOYS, mi sento un ventenne.
Sono occasioni rare, perché da 5 anni abito in Belgio e vengo in Italia solo 2-3 volte all'anno.
Dopo le vacanze natalizie a Parma con la visita di "Buon Anno" ai giocatori crociati a Collecchio, stavolta c'é la Pasqua da cogliere al volo. E c'é anche Inter-Parma a S.Siro proprio il 1° aprile, che anche senza "pesce d'aprile" non presenta molte speranze di fare risultato.
Dopo la tragedia di febbraio allo stadio Massimino di Catania, il Meazza di Milano é stato da poco riaperto totalmente al pubblico, con affannosi lavori di montaggio dei celebri tornelli in extremis il sabato notte, costati peraltro parecchie migliaia di euro.
Dovrei quindi già essere contento perché rivedrò il mio Parma in trasferta dal vivo allo stadio dopo molti mesi di assenza.
E invece no. Non sono contento perché vengo informato che domenica non si andrà a Milano in pullman. Il pullman é sempre stato per le trasferte un importante luogo di aggregazione, oltre che un mezzo di trasporto, e quindi una ghiotta occasione per stare insieme.
Ma i BOYS stavolta decidono di andare a S.Siro in auto. In riunione spiegano di non voler sottostare all'obbligo di dover denunciare il proprio striscione storico in Questura sette giorni prima della partita.
Decidono di andare comunque a Milano ma di restare fuori dallo stadio e depositare il loro comunicato presso la sede della Lega Calcio, che si trova proprio vicino al centro città.
Personalmente ritengo che questo iter d'identificazione degli striscioni sia tanto fastidioso quanto inutile. Inoltre, il materiale con cui é fatto lo striscione "BOYS" con le due stelle é il pvc, una plastica molto spessa che invece di bruciare velocemente come la tela (come era il vecchio esemplare di parecchi anni fa) fonde, si deforma e provoca fumo senza causare un vero e proprio incendio. Tutto questo dimostra chiaramente l'inconsistenza delle tesi dei nostri politici che hanno varato questo nuovo decreto "anti-violenza" e "pro-sicurezza", mostrando quindi la loro incompetenza in materia anti-incendio, oppure (cosa ben più probabile) la loro volontà di approfittare dell'effetto emotivo provocato dalla morte dell'agente Raciti per dare il colpo di grazia al tifo organizzato "itinerante".
Del resto, la storia delle "tragedie da stadio" dimostra che l'unica volta che uno stadio ha preso fuoco era sì a causa di una torcia accesa, ma soprattutto perché le tribune erano ancora in legno!
Questa tragedia si consumò l'11 maggio 1985 allo stadio di Bradford, Inghilterra del nord. Ci furono 56 morti e oltre 200 feriti.
Tuttavia questa tragedia in Italia fu presto dimenticata perché poche settimane dopo se ne verificò un'altra che ebbe molta più risonanza, essendo avvenuta a margine di una finale di Coppa dei Campioni, allo stadio Heysel di Bruxelles, e soprattutto avendo causando la morte di 39 tifosi italiani, complice anche la disorganizzazione della polizia locale, dell'UEFA e il mercato nero dei biglietti.

Tornando al nostro recente decreto, credo che poteva essere accettato perché nel corso degli ultimi anni, a pensarci bene, i BOYS hanno sopportato tante altre restrizioni ugualmente pesanti, come l'essere filmati uno per uno dalla polizia, oppure il sequestro dei telefonini all'ingresso dello stadio di Stoccarda due anni fa.
Comunque non c'é stata nessuna imposizione: ciascuno fa quello che si sente e se vuole entra.
La decisione per me é molto sofferta: sono cosciente che ci sono in gioco i fondamentali diritti del cittadino-tifoso e quindi una protesta ci vorrebbe.
Mi accorgo inoltre che la maggior parte dei ragazzi che conosco non hanno intenzione di entrare, se lo striscione non autorizzato non sarà fatto passare.
Ma visto che questa é per me L'UNICA trasferta dell'anno insieme a quella di Lens in Francia, decido di entrare.
I ragazzi che mi hanno portato a Milano in macchina rimangono nel parcheggio dello stadio, quindi non mi resta che dirigermi solitario verso la biglietteria. Dopo una breve fila al botteghino chiedo un biglietto del settore ospiti e mi viene risposto «Del settore ospiti non ne vendiamo».
Allora rimedio un biglietto del 2° anello (sopra al settore ospiti) che é anche più economico (19 euro invece di 28).
Manca meno di un'ora al calcio d'inizio e le code per accedere ai famosi tornelli sono notevoli.
In coda, una signora milanese commenta così: «Ma io mi ricordo che all'ultimo derby Milan-Inter non c'era tutta 'sta coda!». Allora io mi volto e replico: «Beh, forse perché la gente era arrivata 4 ore prima!».

Che tristezza! Provate a immaginare il mio stato d'animo: mi sono sparato oltre 1000 chilometri in 18 ore di pullman per venire dal Belgio, erano 4 mesi che non vedevo i miei amici allo stadio (ultima volta a Lens) ed ora mi ritrovo qui solo come un cane in un settore di tifosi interisti, sopra a quello dei parmigiani!
Arrivato in tale settore, mi viene spontaneo sporgermi leggermente un attimo dal parapetto per vedere quanti parmigiani ci sono sotto. In un batter d'occhio arriva uno steward dello stadio che mi caccia via in malo modo, alché gli rispondo per le rime dicendogli di darsi una bella calmata perché non sono un criminale. Non sono uno che lancia dei moto-scooter giù dalle gradinate, tanto per intenderci.
Detto ciò, il primo tempo scorre via noioso, stranamente senza gol per l'inter e soprattutto con uno stadio "anestetizzato": la gradinata storica interista di fronte a noi presenta un lungo lenzuolone bianco al posto degli striscioni abituali: "CURVA NORD MILANO 1969".
Il loro tifo é veramente fiacco a livello vocale e per di più senza bandiere. Ancor più debole quello parmigiano sotto di me, con qualche coro che si sente ogni tanto.

Solo a fine primo tempo decido di "implorare" gli stuard a lasciarmi raggiungere gli ospiti al primo anello: l'operazione riesce subito senza problemi. Li trovo pochissime facce note.
I cori sono rari, fatti da pochi e durano poco. Si sente che mancano le persone "trainanti" che abitualmente incitano il tifo.
Così rimango nuovamente deluso, perché volevo cogliere l'occasione per lanciare nuovi cori, ma nessuno mi segue.
Non mancano invece gli spunti per alcune riflessioni sul nuovo decreto "anti-violenza" e sulle sicurezza negli stadi.
Infatti, appena aldilà della vetrata del nostro settore c'é la parte di curva sud gremita di ragazzini interisti muniti di bandiere con l'asta... ah... ah... ah... beccati!!!
Allora vedete che quando vogliono le fanno le eccezzioni? Vietato introdurre bandiere allo stadio sì, ma non ai bambini! E che dire poi dei cartoncini nerazzurri (pubblicitari però...) distribuiti in tutti i settori per fare da coreografia? Come sempre c'é chi li usa per farne aeroplanini appuntiti e li lancia poi un po' dove capita. Dite pure che una torcia accesa é più pericolosa, ma pensate se vi arriva in un occhio un "innocente" aeroplanino di cartoncino: non é pericoloso? Alla faccia dell'oggetto contundente!

Nel frattempo, il primo gol interista a inizio ripresa spegne ancor di più il già scarso tifo parmigiano nello spicchio di curva ospite.
Quanto alla partita, resta il fatto oggettivo che se la capolista incontrastata ha impiegato quasi un'ora di gioco (in casa!) per segnare a una delle peggiori difese del campionato, ora capisco meglio perché sia stata eliminata dal Valencia agli ottavi di finale di Champions League!

Al termine di questa prevedibile sconfitta, raggiungo il ritrovo nel parcheggio dello stadio, ultimo luogo di aggregazione rimastomi dove poter salutare qualche amico e chiacchierare con chi come me macina un migliaio di chilometri alla volta per seguire il Parma, vale a dire i ragazzi di Roma.

Me ne torno in Emilia più pensieroso per il futuro del tifo, che triste per gli zero punti realizzati dal Parma. Lungo l'Autosole mi chiedo infatti quali scenari mi troverò davanti la prossima volta che tornerò in Italia e vorrò vedere il mio Parma in uno stadio: la prossima volta per me sarà la prossima stagione, che si tratti di serie A o B. E posso già mettermi il cuore in pace riguardo alle trasferte europee, perché il Parma l'anno prossimo non ne farà.
Tuttavia mi sforzo di pensare in positivo e considerare quello che sono costretti a sopportare i nostri diffidati per 2 o 3 anni.

Arrivederci caro Parma! Arrivederci BOYS! Arrivederci Signor Baroni, che stappavi le bocce di vino davanti al Petitot nel dopo-partita! Speriamo che non ci vietino anche quelle!

Euromora

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