26 - 08 - 2007
Serie A
Esordio stagionale al Tardini per il nostro Parma, impegnato contro il Catania. Ci troviamo in sede in mattinata e poi ci spostiamo verso lo stadio, dove appena arrivati appendiamo lo striscione "NON CHIEDIAMO SCONTI E ASSOLUZIONI MA BANDIERE E STRISCIONI". Anche oggi, infatti, non appenderemo il nostro striscione, quello che per 30 anni ha accompagnato i BOYS negli stadi d'Italia e d'Europa, e non sventoleremo i nostri bandieroni, da sempre vanto della nostra tifoseria. Potremo alzare solo qualche Leone. Niente striscioni, niente bandiere, niente megafoni, niente tamburi. Questo ha stabilito l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive (in accordo con Governo e Parlamento), accogliendo (come sempre) le proposte della Lega Calcio, desiderosa di mettere il bavaglio agli ultras.
Disarticolare i gruppi ultras e quindi il libero tifo organizzato, promuovendo un modo di vivere lo stadio individualista; è questa la strategia del Potere. Una strategia che censura gli ultras (in quanto unica opposizione al sistema calcio) e che vuole disgregare le curve, affinché perdano la loro forza. Perché le curve disunite sono deboli, e quindi incapaci di contrastare anche i più beceri interessi delle spa del pallone. Il "tifo spontaneo" (di cui parla la Melandri) è in realtà tifo disorganizzato; un "tifo" alla mercé del caos (superficiale, senza mentalità) e delle società stesse (dei loro gadget, dei loro altoparlanti, delle loro associazioni, dei loro mezzi d'informazione).
Le ore che ci dividono dal fischio d'inizio scorrono veloci. Proviamo un nuovo coro su una musica ben nota, che ci ha accompagnato sui pullman in tante trasferte l'anno scorso, e a cui abbiamo dato le parole.
Mancano dieci minuti alle tre e la fila per entrare in curva è impressionante, centinaia di persone sono in coda sotto un sole cocente. Non siamo animali. Le nostre proteste verso gli steward rendono l'afflusso di TUTTI i tifosi molto più veloce e nessuno si perde l'inizio.
Non bisogna sempre subire passivamente. Avere SENSO CIVICO significa, anche, protestare con veemenza contro i soprusi che affliggono la comunità. Norme e decreti anti-costituzionali vìolano i nostri diritti civili e ci stanno togliendo la gioia di andare allo stadio.
La partita con il Catania non presenta particolare rischi, giacché tra le opposte tifoserie non c'è alcuna rivalità. Eppure i media locali hanno diffuso allarmismo, con titoli a quattro colonne e servizi che hanno disinformato l'opinione pubblica.
Gli appartenenti alle forze dell'ordine sono centinaia, tutto per 90 ospiti (da Catania, che non creeranno, com'era prevedibile, nessun problema). Un centinaio d'immigrati di fede catanese (invece di venire sistemati nel settore ospiti) vengono messi nel settore di curva sud insieme ai nostri tifosi, separati solo da una fila di giacche gialle. Queste le brillanti conseguenze del decreto Melandri-Amato, del divieto di vendere i biglietti del settore ospiti il giorno della partita, dell'introduzione dei biglietti nominali. Norme e decreti che hanno ucciso il buonsenso.
Tra noi e i catanesi c'è la massima indifferenza e il rispetto generato dal trattamento che ci è stato riservato lo scorso anno a Catania. Non ci associamo agli sporadici cori offensivi partiti dalla nostra curva (piccolo esempio di "tifo disorganizzato") verso gli ospiti: quello che ha fatto Baldini non c'entra assolutamente con i rapporti tra le nostre tifoserie.
Il tifo in Nord inizialmente è buono, abbiamo tutti una gran voglia di ricominciare a tifare per il Parma, la Curva à abbastanza piena, non altrettanto tribuna e distinti. La partita è bella. E' combattuta nel primo tempo ma poi perde d'intensità, complice il gran caldo. E così solo la Minoranza Rumorosa sostiene per 90 minuti i ragazzi.
La mancanza di un microfono in quei frangenti influisce negativamente, chi è in alto spesso non riesce a sentire chi lancia i cori, per questo vi chiediamo uno sforzo in più, per trasformare la Nord in una bolgia e creare un'unita di intenti che non può fare che bene. In questo momento, per avere un tifo omogeneo, è importante seguire tutti i cori che partono dal centro e di mollare quelli spontanei che nascono dalla Curva, perché spesso si sovrappongono e finisce che si sentono due cori sovrapposti.
Poi arriva il litigio tra Di Carlo e Baldini. Noi (al contrario di tanti altri) non siamo ipocriti. Parolacce e calci nel sedere ci possono anche stare. Quello che da fastidio sono i due pesi e le due misure che vengono adottate quando si tratta di giudicare un ultras o un normale cittadino; il nostro coro "DIFFIDATELI" voleva solo rimarcare questa differenza di trattamenti.
La partita si conclude 2-2, e noi applaudiamo i ragazzi in campo; è la prima sfida di un campionato lungo e difficile, vogliamo entusiasmo da parte di tutti.
Patiamo ingiustamente norme anti-tifo e un decreto anti-ultras (tutti anti-costituzionali). Molte di queste, seppur sbagliate e inutili (della serie "bisognava pur far qualcosa", frase che tanti hanno pronunciato, specie quando era sconveniente dire altro...), furono varate dopo la morte di un agente di Polizia a margine di Catania-Palermo del 2 febbraio 2007. Adesso siamo in settembre. Ma chi ha ucciso Filippo Raciti?
DIFFIDATI CON NOI!!!