26 - 11 - 2006
Serie A
La trasferta di Catania non era in calendario dagli anni '80 e non era mai stata affrontata dalla nostra tifoseria. Catania è una delle realtà più attive nel mondo Ultras, con un seguito molto vasto e una fama di tutto rispetto.
Siamo riusciti ad organizzare la trasferta in aereo, utilizzando voli a basso costo per la tratta verso Catania, con l'obbiettivo di garantire ai partecipanti un ritorno a PARMA in giornata, per consentire a chi lavora di non dover utilizzare giorni di ferie. Tanto più che i BOYS, già martedì sera, si rimetteranno in marcia, questa volta con destinazione Lens. Non solo, tra non molto altre trasferte impegnative e dispendiose dovranno essere affrontate dal Gruppo, Cagliari e Messina su tutte.
In una quarantina partiamo da Verona, altri quindici Forlì. Ci ricongiungiamo tutti all'aeroporto di Catania, tra ritardi vari, alle 12.30. Lì, l'enorme servizio d'ordine, ci dirotta in una sala dell'aeroporto, dove siamo trattenuti fin oltre le due e mezza. Poi, prima di salire sui pullman che ci porteranno allo stadio, siamo tutti filmati con relativo documento d'identità alla mano, iter già sperimentato nelle altre trasferte in terra siciliana. Il nostro viaggio verso lo stadio "Massimino" dura davvero tanto, siamo portati in giro per le varie tangenziali della città. La strategia delle forze dell'ordine è fin troppo chiara: farci arrivare allo stadio in ritardo rispetto all'inizio della partita in modo da evitare qualsiasi contatto con gli Ultras di casa, particolarmente temuti dalla stessa polizia, così come accade in altre piazze molto calde (vedi Napoli). Ci chiediamo però se è legale posticipare volontariamente l'ingresso allo stadio di chi ha regolarmente pagato, ben 18 euro di biglietto, per il settore ospiti. Chi paga per assistere all'intera partita non è giusto possa entrare solo dopo aver perso quasi metà del primo tempo.
Una volta nel settore abbiamo la conferma di quanto immaginavamo: a rappresentare PARMA e la tifoseria del PARMA ci siamo solo noi, come già altre volte anche quest'anno. Poi, questa sera o domani sera, esponenti delle altre organizzazioni del tifo appariranno in tv, sui giornali e su internet, dopo aver lasciato sempre i soliti a macinare chilometri per i Crociati.
Dentro il settore siamo in sessanta, ci raggruppiamo dietro "BOYS" e iniziamo a sventolare le nostre bandierine tricolori, creando uno spicchio gialloblu nel mare rossoblu del Cibali. Offriamo un buon colpo d'occhio e anche il nostro tifo è buono. Chi c'è canta per novanta minuti, nonostante la bolgia creata dai padroni di casa, cercando di fare tutto il possibile.
Alla vetrata appendiamo lo striscione già utilizzato giovedì in Coppa contro l'Heerenven: "ONORA LA MAGLIA E OGNI PARTITA SIA UNA BATTAGLIA" per invitare la squadra ad un diverso atteggiamento dopo le ultime prestazioni deludenti, in particolare quella di Livorno, dove la squadra si mostrò completamente rinunciataria. Con il Catania, fortunatamente, c'è un altro spirito. I giocatori ci mettono l'anima ma, tra un arbitraggio pessimo e un paio di sciocchezze difensive, i tre punti finiscono agli etnei.
Il pubblico di casa offre un ottimo spettacolo. Due Curve gremite partecipano al tifo come forse non abbiamo mai visto in questo campionato; tanto colore, numerosissime torce e tantissimi striscioni e cori a ricordare i ragazzi arrestati e diffidati dopo gli scontri delle ultime settimane.
La nostra trasferta, purtroppo, non si conclude come programmato. Giunti all'aeroporto di Catania siamo avvertiti che nessun volo partirà da tale aeroporto fino al mattino seguente, a causa dell'attività vulcanica dell'Etna che disturba i voli. Alcuni di noi sono trasferiti a Palermo, gli altri (quelli che dovevano tornare a Forlì) a Reggio Calabria, gentilmente ospitati dalla squadra.
Il ritorno a PARMA era programmato per le ventidue della domenica ma ci troviamo davanti alla Sede alle quattro del lunedì...
RISPETTO PER NOI CHE CI SIAMO!