02 - 12 - 2007
Serie A
Dopo la trasferta di Roma, con l'ennesima sconfitta patita nel finale, è arrivata la partita con l'Empoli. Una sfida molto attesa, per il forte gemellaggio che ci lega agli ultras azzurri e per le tante inziative organizzate per celebrarlo.
Il sabato pomeriggio, com'è usanza, s'è svolta la partita tra i Gruppi: da una parte noi BOYS, dall'altra Desperados e Rangers. Una volta scesi in campo abbiamo cantato insieme la nostra amicizia, mentre alcune torce rischiaravano l'oscurità creando la giusta atmosfera. E pensare che allo stadio tale comportamento è punito con la diffida...
Alla "ramata" della parrocchia di San Pancrazio abbiamo appeso gli striscioni dei tre Gruppi, "Ultras Liberi", lo stendardo "Diffidati BOYS" e quello per il Tino.
La sfida è stata ricca di emozioni, con un grande impegno agonistico, e il risultato finale (2 a 2) è stato giusto.
Dopo la doccia ci siamo spostati al Club Positiva. Un veloce buffet, la torta del gemellaggio, e poi tutta la sera con gli amici di Empoli, tra chiacchiere ultras, musica e birra. E finita la serata abbiamo fatto nottata, tutti insieme nella nostra Sede di via Calestani.
La domenica mattina, per unire le intere tifoserie in questa grande amicizia, abbiamo iniziato ad allestire nostri spazi presso il bar Gianni di via Duca Alessandro, dove a mezzogiorno si è tenuto il pranzo collettivo del Gemellaggio, a base di lasagne, salumi, e tanto vino. Tutto è riuscito bene e anche il presidente Ghirardi si è fermato a mangiare e a scambiare due chiacchiere, sottolineando l'atmosfera genuina e la poca visibilità che i media nazionali danno a queste iniziative degli ultras. Attorno al bar abbiamo esposto due lunghi striscioni: "23 ANNI DI AMICIZIA E RISPETTO DOVE LI TROVATE NEL VOSTRO MONDO 'PERFETTO'?" e "ZIVO TINO EMILIANO GABRIELE VIVRETE SEMPRE NELLE VOSTRE CURVE - Rangers, Boys, Desperados". Proprio in questi giorni ricorrono gli anniversari della morte di Emiliano, del Tino e dello Zivo.
Verso le 14 abbiamo deciso di raggiungere il Tardini. Sì è così formato un corteo spontaneo, una specie di "giro di campo" con fianco a fianco le bandiere delle due tifoserie gemellate. Una tradizione insensatamente vietata dalla nuove norme anti-tifo, che dal campo del Tardini si è così trasferita alle vie della città. 200 ultras hanno cantato e sventolato, i bandieroni dei Boys, dei Desperados e dei Rangers. Quelli che poi non sono potuti entrare in Curva. I pulotti hanno applicato le norme dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e così i nostri colori non sono potuti entrare. Parlano di voler lasciar fuori la violenza (in strada? A scuola? A casa?), ma l'unica cosa certa è che gli stadi si svuotano sempre di più e che queste norme non fanno altro che aumentare la tensione tra polizia e tifosi.
Entrati in Curva abbiamo distribuito i Leoni e altri stendardi del Gruppo, tra cui quelli nuovi con il simbolo dei 30 anni dei BOYS (disegnati e pitturati dai nostri ragazzi).
Il tifo ci ha deluso parecchio, è vero (e lo ricordiamo sempre!) che senza il microfono è difficile coordinare la Curva, ma ci vorrebbe più entusiasmo da parte di tutti, il pallone in rete lo dobbiamo spingere noi!!
Dovremmo essere tutti incazzati per quello che sta succedendo. Ci viene impedito di tifare liberamente, con norme degne di un regime dittatoriale, mentre la polizia spara (ma solo gli ultras vanno dentro). Bisogna reagire, stare il più vicino possibile al gruppo centrale che canta, creare una bolgia, fargli vedere che ci hanno messo in difficoltà ma non ci hanno piegato, perché non riusciranno mai ad impedirci di urlare la nostra fede. Non riusciranno ad inculcarci la loro mentalità di servi, perché è un altro lo spirito che guida le nostre vite!!!
In Nord abbiamo aperto lo striscione usato per il corteo, lanciando il coro "Empoli e Parma alè" subito ripreso dagli ultras empolesi, tra gli applausi di tutto stadio.
La partita è stata piuttosto combattuta e alla fine abbiamo vinto 1-0, risultato che ci ha permesso di fare un piccolo salto avanti in classifica.
Svariati sono stati i cori contro Malesani, e le sue dichiarazioni ci hanno confermato che come uomo non vale un cazzo.
Finita la partita siamo tornati al bar Gianni con le nostre bandiere. E tra lo sventolio dei nostri colori si è conclusa questa Due Giorni Ultras.
DA 23 ANNI: EMPOLI E PARMA ALE'!!!