BOYS PARMA 1977

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Parma per tutti. No al caro-biglietti!
Comunicato BOYS PARMA 1977

13 - 08 - 2007

Parma Fc SpA ha diramato i prezzi dei tagliandi per la stagione 2007/08. I costi aumentano considerevolmente, per ogni ordine di posto.
Le curve salgono a 25 Euro per le 8 gare di fascia "A" e a 20 per le 11 di fascia "B". Un aumento percentuale di circa il 30% a partita. In media, un tagliando di curva, arriverà a costare circa 22 Euro, quasi 43.000 lire. Un prezzo sempre più proibitivo, per settori tradizionalmente conosciuti come "popolari".
Dopo che Parma Fc SpA non ha praticato le tradizionali riduzioni che caratterizzavano le partite di fine campionato, dopo che ha peggiorato (rispetto alla scorsa stagione) l'offerta degli abbonamenti agli under 18, dopo che non ha accolto i tanti appelli per facilitare la partecipazione degli under 14 (senza costringerli a ritirare ogni volta il biglietto), gli aumenti dei prezzi dei tagliandi sembrano essere parte organica di una politica che specula su ultras e tifosi. Una politica che contestiamo, non solo perché parte in causa, ma perché totalmente contrapposta agli interessi del Parma e di Parma. Aumentando i prezzi (già eccessivi) dei settori più economici (le curve), si rende lo stadio sempre meno accessibile ai giovani (futuri ultras e tifosi) e a chi non ha possibilità di spesa elevate. Le politiche che penalizzano le generazioni future e la maggioranza della popolazione, non sono lungimiranti e rispettose della città.
Che sia questo l'inizio della selezione economica per formare la clientela più idonea (ricca) da destinare al futuro impianto polifunzionale che qualcuno anela (per trasformare/sostituire lo stadio Tardini)? Forse sì.
Ma il Parma Fc non è solo una SpA, industriali e banche, amici degli amici. E' soprattutto un patrimonio della nostra città (TUTTA), dei suoi ultras e dei suoi tifosi. E deve rimanerlo.
Spesso, quando si citano i prezzi esagerati dei tagliandi, si risponde che è sufficiente abbonarsi per risparmiare. Se questo discorso è valido per chi è già tifoso/appassionato, è sicuramente poco realistico per chi ancora non frequenta lo stadio. Se il Parma non vuole rivolgersi esclusivamente ad una piccola elite ma ad un'intera città, deve cercare di forgiare nuovi appassionati incentivando (anche economicamente) la partecipazione popolare. Partecipazione che, ragionevolmente, inizia in modo graduale: il neofita si guarda una partita, poi un'altra, e poi un'altra ancora. Fino a scegliere (magari) d'abbonarsi. Chiedendo 22 Euro (in media) per un biglietto di curva (i "popolari") si disincentiva qualcuno a mettere piede allo stadio, per assistere alla sua prima partita. E così, questo qualcuno, non si abbonerà mai.
Le curve perdono progressivamente libertà e colore, con norme e decreti. Sugli ultras e sui tifosi si abbattono regolarmente leggi speciali e norme anticostituzionali. Gli scandali si susseguono freneticamente e gli spettatori diminuiscono. E' un panorama non troppo invitante, eppure: s'innalzano i prezzi.
L'aumento del costo dei tagliandi colpisce gravemente gli ultras. Perché gli ultras sono quelli sempre presenti in trasferta, perché non esistono abbonamenti (quindi riduzioni) per seguire la propria squadra fuori casa.
Parma Fc SpA aumentando i prezzi dei propri biglietti, aumenta indirettamente le spese dei propri ultras in trasferta, giacché le società ospitanti aggiorneranno di conseguenza i loro prezzi.
Il decreto Melandri-Amato ha penalizzato grandemente la partecipazione alle trasferte, attraverso leggi ad hoc che hanno reso più difficile acquistare i biglietti, organizzarsi collettivamente e tenere separate le opposte tifoserie. L'aumento dei prezzi dei biglietti va nella stessa direzione, perché disincentiva la partecipazione alle trasferte. Operazioni legislative ed economiche, a supporto del "calcio moderno": per favorire la diffusione della pay-tv, per modificare la composizione socio-economica degli spettatori allo stadio.
Se Parma Fc SpA ha bisogno di soldi, invece d'alzare i prezzi dei biglietti (e in particolare quelli dei settori popolari), eviti di mettere a libro paga dei comici (tanto più se ex tifosi della Reggiana) e di gettare soldi in pubblicità incapaci di generare un ritorno economico che le giustifichi.
Chiediamo prezzi equi per ogni ordine di posti. E prezzi popolari per le curve, in linea con la natura e la storia di tali settori. I cancelli del Tardini devono rappresentare le mura di una fede, non un confine economico.
FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO!

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