10 - 11 - 2008
Serie B
Domani sarà il primo anniversario dell'omicidio di Gabriele Sandri, ultras laziale ucciso da un'agente di Polizia all'area di sosta di Badia al Pino (Arezzo) mentre stava andando a Milano con un gruppo di suoi amici per sostenere la propria squadra. Un anno dopo siamo ancora ad aspettare verità e giustizia. Perché i media non né parlano e l'omicida non è mai stato carcerato, anzi: continua a lavorare in Polizia. "Un anno è passato ma noi non abbiamo dimenticato: giustizia per Gabriele" è questo il nostro messaggio pre-partita, affidato ad uno striscione a fianco del Tardini.
La Nord è esaurita, anche perché la Sud destinata ai parmigiani è chiusa. Aprirla, in termini di "sicurezza", costa troppo. Così, quando la Nord è piena, chi vuole entrare deve scegliere un settore diverso dai Popolari. Un settore che costa di più. Il più "economico" è la tribuna laterale, 35 euro, molti si rifiutano di sborsare tale cifra e se ne vanno a casa, imprecando perché lo spazio ci sarebbe tutto, uno spazio costruito dalla collettività per la medesima.
Prima dell'inizio il capitano depone un mazzo di fiori sotto la Nord, per ricordare la scomparsa di un tifoso maturo, il signor Vicini, che veniva allo stadio con la moglie e le due figlie, da più di 30 anni abbonato al Parma Calcio, uno della Nord che i Boys li ha visti nascere e crescere e con i quali ha condiviso più di 30 anni di fede per i colori della nostra città.
La serata è grigia e umida. Giocare al lunedì alle 20.45 (l'ennesimo posticipo) è piuttosto triste. Ma noi cerchiamo comunque di colorare e riscaldare la nostra Curva, proponendo una massiccia sciarpata sulle note della Aida. Tutti dovrebbero portare sempre una sciarpa nei nostri colori e l'iniziativa dovrebbe diventare un'abitudine. Alziamola con fierezza quando le squadre entrano in campo, mostriamola con orgoglio agli avversari, combattiamo il grigiore imposto nelle Curve portando tutti una sciarpa gialloblù.
Il tifo parte bene, spinto anche dal nostro gol iniziale, poi la Nord un po' si spegne.
Il Bari gioca bene e mette in difficoltà i crociati, fino a segnare il pareggio.
Qualche errore dell'arbitro, un po' di sfortuna e una prova non eccellente dell'undici. Finisce così che pareggiamo.
Il campionato è lungo e difficile, e ci sarà molto da soffrire. Alla fine partono alcune bordate di fischi, sintomo (molto negativo) di un pubblico che più che dare ama ricevere e criticare. Un pubblico superficiale, che soltanto 15 giorni fa, a Mantova, prendeva le magliette dai giocatori e si lasciava andare a caroselli. Cerchiamo d'avere un po' d'equilibrio e un briciolo di coerenza. Siamo in lunga serie positiva e le cose non stanno andando male, non possiamo fischiare solo perché non siamo riusciti a vincere in casa contro il Bari.
La squadra è apparsa confusa ma ha giocato e ha provato a vincere.
I baresi, in più di 700, hanno riempito il settore ospiti piccolo. Molti gli ultras venuti da Bari con un pullman e vari pulmini. Il loro tifo è stato massiccio e costante per tutta la partita, indipendentemente dal risultato e dall'andamento della medesima. All'inizio hanno colorato il settore con una semplice ma bella coreografia, fatta di bandierine bianco-rosse, con cui hanno accolto la loro squadra in campo. Molto intensi i battimani e le sciarpate. Nel secondo tempo hanno esposto due striscioni, uno per il Bagna "Matteo vive nei cuori ultras..." e "Un anno senza Gabbo in attesa di giustizia".
Il rispetto reciproco tra i nostri due Gruppi ultras ha prodotto un tifo senza insulti e maturo, mentre fuori dallo stadio tutto è stato tranquillo.
I baresi erano davvero molti e le forze dell'ordine chiamate a gestire l'ordine pubblico, ancora una volta, hanno pensato che la soluzione migliore fosse quella di farli venire davanti alla Nord, per poi rimanere a guardare cosa succedeva. Un modo di agire opposto a quello adottato in tutte le altre città italiane. Perché?
RISPETTO PER GLI ULTRAS