Luigi Spaccarotella sovresposto dai media?
07 - 11 - 2008
Luigi Spaccarotella, l'agente di polizia che l'11 novembre 2007 ammazzò il tifoso laziale Gabriele Sandri all'autogrill di Badia al Pino (Arezzo), è sempre libero e sempre alle dipendenze dello Stato. Seppur accusato d'omicidio volontario (ci sono i testimoni) i magistrati non hanno ritenuto necessario carcerarlo. Ma si sa la "tolleranza zero" (quella che spesso è invocata per chi compie piccoli reati o addirittura per piccole infrazioni) non vale per alcune caste (e tra queste c'è quella delle divise).
In questi giorni Spaccarotella è stato nuovamente trasferito. Il ministero questa volta lo ha assegnato all'ufficio interprovinciale tecnico logistico di Poggio Imperiale (Firenze). Il trasferimento arriva a cinque mesi dall'altro, quando Spaccarotella fu destinato alla Polfer di Santa Maria Novella (stazione FS di Firenze). Una destinazione che destò varie preoccupazioni, visti i precedenti del poliziotto, giacché tra i tanti compiti della Polfer c'è anche quello di scortare i tifosi. Ma il ministero precisò che l'agente non si sarebbe occupato direttamente di ultras. Almeno questo...
Il nuovo trasferimento sarebbe da attribuire a "motivi di sicurezza". Ben inteso: sicurezza dello Spaccarotella (quello che ha sparato). Il capo della Polizia Luigi Manganelli, in merito, ha parlato di un aumento dei rischi connessi alla "sovraesposizione mediatica": "Il pericolo di incolumità esiste in genere per chi opera per la sicurezza dei cittadini nello status di operatore delle forze di polizia. Certamente anche la sovraesposizione mediatica può comportare e in genere comporta un aumento di questa situazione di esposizione anche a possibili ritorsioni e attività di minaccia. Questo vale per l'agente Spaccarotella e per numerosi altri operatori di Carabinieri e Polizia".
Sovraesposizione mediatica? Per Anna Franzoni, per l'omicidio di Meredith, e per tutti quei fatti di cronaca nera che riempiono i tg senza disturbare i potenti, non certo per l'omicidio di Gabriele Sandri. Una vicenda scomparsa dai media perché "scomoda".