23 - 02 - 2008
Serie A
La trasferta di Torino ce la ricorderemo per un bel po'. Una partita già vinta, incredibilmente pareggiata, con un Parma che dopo uno spettacolare primo tempo, in vantaggio di tre reti (1-4), riesce a farsi rimontare e a gettare al vento tre preziosissimi punti. Ma andiamo per gradi. Partiamo dall'inizio, da dov'è iniziata la nostra spedizione in terra piemontese. E partiamo dalla Sede, con un pullman, un pulmino e qualche macchina. Il viaggio è il solito crescendo di entusiasmo, nonostante la situazione difficile c'è voglia di stare vicino al Parma, per far capire a tutti che noi ci crediamo.
Giunti a Torino la pula ci fa entrare con i nostri mezzi direttamente dentro il settore ospiti. Quest'anno lasciano entrare anche le auto, mentre l'anno scorso alcuni ragazzi del Gruppo furono insensatamente costretti a parcheggiare fuori (e furono inseguiti da un buon numero di granata).
Nell'antistadio distribuiamo le nostre bandierine, quelle tricolori e quelle usate per la coreografia col Milan (alcune gialle, alcune bianche, alcune blu). Non possiamo fare a meno di notare lo scarso numero di parmigiani presenti, oltre a noi (un'ottantina), ci sono non più di cento tifosi, è una vergogna che, per una sfida cosi delicata, solamente 200 persone abbiano deciso di muoversi per seguire la propria squadra del cuore. Pur capendo le difficoltà di alcuni (si gioca sabato alle 18.00, in un giorno e ad un orario che non appartiene alla tradizione calcistica di questo Paese) e l'elevato costo del settore ospiti (25 euro... proprio quello che pagarono i granata al Tardini, come già avevamo previsto e denunciato mesi or sono) sembra le sorti del nostro Parma interessino ad un numero molto limitato di persone.
Dopo la solita perquisizione degli stewards entriamo in Curva, appendiamo lo stendardo del Tino, quello con lo Scudo Crociato e BOYS Diffidati in onore di chi va in questura a firmare.
La partita in campo è veramente emozionante, succede di tutto, la squadra comincia a girare a meraviglia e ad infilare la porta avversaria, una, due, tre e quattro volte, noi siamo in estasi, quasi non ci crediamo, facciamo un tifo pauroso, da pelle d'oca, dopo due anni di batoste in tutta Italia stiamo dando una lezione di calcio in trasferta! Il tutto però purtroppo dura poco, troppo poco. Prima dell'intervallo subiamo un gol, confidiamo nel grande vantaggio... ma è solo un'illusione. Il secondo tempo è un vero e proprio incubo, il Toro continua ad attaccare, mentre la nostra squadra appare contratta, impaurita ed incapace di reagire, e cosi subiamo una beffa atroce, una rimonta che fa esplodere quelli del Toro.
Gli ultras granata si sono fatti sentire in più occasioni. Nella Maratona spiccavano due lunghi striscioni denunciati in questura: "Torino è stata e resterà granata" e "Forza vecchio cuore granata". Era presente anche uno stendardo del Collettivo viola. Tra noi e gli ultras del Toro sono volati cori offensivi.
Finita la partita montiamo sul pullman incazzati neri. Decidiamo di bloccare la squadra davanti ai cancelli del Tardini, dove i giocatori hanno lasciato le auto.
Quando arriva il torpedone della squadra li facciamo scendere tutti e chiediamo spiegazioni. L'unico a parlare è l'allenatore, mentre i giocatori si allontano immediatamente, fatta eccezione per Bucci, Lucarelli e Corradi, che comunque non aprono bocca.
Di Carlo ci rifila una serie di frasi fatte, del tipo "La squadra mi segue e finché vedo l'impegno non mi dimetto" e conclude affermando testualmente "Se volete abbandonare la squadra fatelo pure". Dopo quest'immane cazzata, pensiamo che sia superfluo aggiungere altro su questo mister, vada come vada: ha dimostrato di essere un piccolo uomo. Non ha neppure capito chi aveva di fronte: gli unici che seguono la squadra ovunque e comunque, per Fede e non per denaro, dal 1977.
CON IL PARMA NEL BENE E NEL MALE!!!!