Lavori in corso

Partiamo in mattinata e siamo una trentina. Viaggiamo verso Folgaria, dove si terrà la prima amichevole di precampionato del Parma, contro gli Amatori Avio.
Il prepartita scorre veloce, tra un coro e una birra. In giro per il paese si notano bandierine gialloblu.
Verso le 17 ci dirigiamo al campo. L'ingresso è ad offerta ed è una bella cosa.
Entriamo con il nostro striscione, quello che le norme anti-tifo dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive (insieme a bandieroni, tamburi, coreografie e megafoni), hanno vietato nei maggiori stadi italiani. Norme anti-tifo e anti-costituzionali, emanate (su consiglio della Lega Calcio) con la scusa di combattere la violenza, durante il boom ipocrita-repressivo (vedi decreto legge Melandri-Amato) seguito alla morte dell'ispettore F. Raciti (su cui non è ancora stata fatta chiarezza).
Posizionato lo striscione "BOYS", appesi i due aste "Diffidato BOYS non mollare" e "Rispetto per noi che ci siamo", cominciamo a sventolare i nostri tricolori giallo-blu-bianchi e a cantare, dopo quasi due mesi lontani dalla nostra Curva.
Il tifo è spontaneo. Diversi i cori contro il calcio moderno, per i diffidati e per il nostro Parma.
Finita la partita ripieghiamo lo striscione, con la speranza di poterlo nuovamente portare allo stadio e nella nostra Curva, come abbiamo fatto da 30 anni a questa parte, dandoci appuntamento a domenica prossima per la partita con il Cittadella.
NON VOGLIAMO SCONTI ED ASSOLUZIONI MA BANDIERE E STRISCIONI!