26 - 10 - 2007
Abbiamo toccato il fondo, ritornando indietro con la memoria ad un anno fa, stessa situazione imbarazzante e probabilmente tanti degli stessi mali. Il Parma è malato, speriamo ormai sia chiaro a tutti, come e forse più dell'anno scorso, nonostante una nuova società e i molti proclami estivi. Noi BOYS avevamo già lanciato segnali d'allarme dopo la sconfitta di Bergamo, ed è ora che cambi qualcosa.
Una squadra incapace di reagire alla prima vicissitudine, poco convinta e troppo vanitosa, che non riesce a capitalizzare nemmeno i momenti favorevoli come ad Udine, quando si è trovata inaspettatamente in vantaggio al 75° minuto dopo aver subito in lungo e in largo.
Come l'anno scorso a Empoli, anche domenica a Genova tanta gente ha risposto all'invito dei giocatori che parlavano di partita della svolta, e il risultato è stato il medesimo, un autentico disastro.
Ora il dito è puntato contro l'allenatore, ma sappiamo tutti bene che, pur inesperto che sia, non può essere solo ed esclusivamente colpa sua.
Noi BOYS ormai ci siamo fatti un'idea ben precisa, che vogliamo far conoscere a tutti. La salvezza dell'anno scorso, ottenuta con una miracolosa rimonta, ha convinto la dirigenza a confermare alcuni giocatori sopravvalutati. Ha comprato altri elementi, che per ora si stanno dimostrando poca cosa, lasciandosi scappare un talento in erba come Giuseppe Rossi che sommando i soldi spesi per gli altri, potrebbe essere ancora con noi. Si è lasciata scappare un tecnico di indubbie qualità artefice principale della salvezza, rincorrendo a uno che invece è esordiente in Serie A, e per lo più giocava con un modulo completamente diverso da quello fin qui provato.
Una società di calcio non si può improvvisare. Va considerato ogni aspetto, e non bastano soldi e passione, che per altro notiamo in Ghirardi. Per diventare una grande squadra o presunta tale, ci vuole dietro una grande società, per cui servono persone competenti, non banchieri o procuratori. Perché l'esperienza ci insegna (vedi Fedele), che quando un dirigente ha legami particolari con procuratori, l'aspetto economico spesso e volentieri ha il sopravvento su quello tecnico.
Poi arriviamo al capitolo calciatori, cominciando dai più giovani, senz'altro sopravvalutati, che sembrano aver perso anche l'umiltà, e la dimensione, visto che sono nati e cresciuti a Parma. Dire che tutti li cercano, adesso come adesso ci sembra una colossale bugia, tant'è che continuando su questa falsa riga si rischia una svalutazione paragonabile a uno stipendio di un operaio dopo l'avvento dell'euro. Dei nuovi arrivati, il solo Morrone ci sembra all'altezza della sua fama di gladiatore, mentre degli altri abbiamo potuto ammirare solo gli "orrori" sul campo, soprattutto nella parte difensiva. Ci resta solo la vecchia guardia, quella che in campo ci mette tutto, malgrado l'età, ma che da sola non può fare miracoli.
Detto ciò, e dopo aver ascoltato l'intervista di Pisanu che diceva che non era ancora una situazione da codice rosso, vorremmo sapere quali altre perle ci dobbiamo aspettare, prima che il livello d'allarme si alzi.
A questo punto, dopo aver subito per tutti questi anni ogni tipo di umiliazione e capriccio gli chiediamo di meritarci, cominciando da questa partita, a testa alta fino alla fine.
VIVA I BOYS VIVA IL PARMA!