Lavori in corso

Ricomincia l'avventura del Parma in Serie A, esordio che ci vede impegnati in trasferta, sul campo di Udine. Per la prima giornata, se si escludono i due soliti anticipi al sabato e uno la domenica alle 18, tutta la Serie A gioca alla domenica sera, alle 20:45. A detta dei signori del pallone: per far prendere fresco a giocatori e tifosi. Sì certo, adesso pensano agli interessi dei tifosi... Ormai l'hanno capito anche i muri: il calcio è comandato dagli interessi delle televisioni, che decidono come e quando bisogna giocare!
Dopo un bel campionato in B, terminato con la nostra promozione, aspettavamo con ansia il ritorno in A; già in estate attendevamo il calendario per vedere da dove avremmo ricominciato. La notizia del posticipo serale, considerando che Udine dista circa 5 ore di pullman da Parma, ci ha spiazzato non poco, anche considerando che non è la trasferta che tutti aspettano (si, ma qual è?!?) e che il 23 agosto diversi ragazzi del Gruppo sarebbero stati ancora in ferie. Comunque non vogliamo trovare scuse e giustificazioni: ci aspettavamo di più. Possibile che, di quelli non in ferie, solamente così pochi abbiano voluto seguire i crociati? Noi, come BOYS, riempiamo un pullman. Partiamo con diverse ore in anticipo per evitare qualsiasi problema di traffico, e facciamo diverse lunghe soste senza nessun problema. Il viaggio è come al solito piacevole, si canta e ci si diverte, così le ore di viaggio volano. Lungo il tragitto lasciamo appiccicati numerosi adesivi contro la Tessera del Tifoso. Ogni gesto contro questo, ennesimo, assurdo provvedimento, è utile.
Arriviamo a Udine con ampio anticipo e veniamo portati rapidamente nel parcheggio del settore ospiti.
Subito veniamo avvicinati da un dirigente delle forze dell'ordine che ci dice che i bandieroni non potrebbero entrare ma che, per questa prima volta, chiuderanno un occhio e faranno finta di niente. In realtà non c'è nessuna legge che vieta le bandiere (la libertà d'espressione sarebbe tutelata dalla Costituzione) ma la cosa ci sorprende, visto che non scordiamo gli ultimi trattamenti ricevuti allo Stadio Friuli. Ed infatti i problemi non tardano ad arrivare. All'ingresso a diversi ragazzi viene contestato d'avere una cintura con una fibbia troppo grande. E' tutto a loro discrezione, ovviamente, perché non esiste alcuna legge in materia di cinture! Le cinture servono a non far cadere i pantaloni, e glielo facciamo notare, come gli facciamo notare che non esiste una legge, una regola, una norma, che vieti l'ingresso di indumenti e/o accessori, come la cintura. Niente da fare, la "sicurezza" (per come la intendono loro...) si gestisce così!
Come se non bastasse: alcuni ragazzi arrivati dalla Campania, non avendo trovato rivenditori in zona, hanno preso il biglietto di un altro settore sperando, essendo tifosi del Parma, di riuscire ad entrare comunque insieme a noi nel Settore Ospiti. Altro muro di gomma: i tifosi crociati vengono addirittura spediti in settori "locali", e successivamente messi in un settore cuscinetto di fianco a noi. Da dove, comunque, non vengono fatti muovere: la fiera dell'assurdo. Sembra che gli agenti abbiano una speciale direttiva che li obbliga a non avere buonsenso.
La partita scorre via veloce, il nostro tifo, nonostante qualche "basso" si mantiene per tutti i 90 minuti su livelli "alti", sempre relativamente al nostro numero, si intende.
Il tifo degli udinesi invece è decisamente frammentato e risente sicuramente del notevole numero di Gruppi che popolano una Curva che, in termini numerici, è paragonabile alla nostra. Con loro sono presenti gli ultras del Salisburgo, con i quali non abbiamo certo buoni rapporti e che non manchiamo di punzecchiare nel corso della partita. Tengono tutte le loro pezze a mano senza chiedere autorizzazioni, una cosa che va senza dubbio a loro merito così come il loro coro di fine partita, contro la Tessera del Tifoso. Noi, su questo fronte, all'inizio del secondo tempo esponiamo uno striscione non autorizzato già portato in altre occasioni: "No alla Tessera del Tifoso", che resta appeso per tutto il tempo al fianco dei nostri drappi. Dobbiamo vincere questa battaglia, senza compromessi, non possiamo lasciare soli i nostri fratelli di Curva che rischiano di non poter più mettere piede allo stadio, anche nel caso abbiano già pagato il loro debito, o addirittura terminato una diffida (magari per qualcosa che non hanno mai fatto).
La partita finisce con il gol del 2-2 siglato da Di Natale, che ci consegna un risultato che, per com'è maturato, ci lascia l'amaro in bocca, anche se solo poche ore prima lo avremmo sottoscritto volentieri; e con il saluto dei ragazzi sotto al settore, gesto che da continuità alla splendida annata appena trascorsa!
Ancora abbastanza contrariati per il risultato finale, ci attende al pullman la peggiore delle sorprese: il funzionario di polizia, che tanto bene aveva recitato la parte dello "sbirro buono", al nostro arrivo fa partire in fretta e furia il pullman del Coordinamento (nonostante non sia ancora del tutto sgombera la via verso l'autostrada) e, chiamando rinforzi a dismisura, ci avverte che ha un paio di cose da dirci. Ma di cose da dirci ne ha ben poche. Aveva invece qualcosa da fare: schedarci tutti uno ad uno, davanti alla telecamera, con documento in mano, senza spiegarci il perché di questa misteriosa "operazione di polizia", che oltretutto ci viene impedito di filmare (perché a loro piace la videosorveglianza, ma solo quando sono loro a filmare). Decidiamo che non è il caso di parlare più di tanto, noi (a differenza loro) lavoriamo per davvero e qualcuno il lunedì mattina alle 5 deve attaccare in fabbrica, per cui gestiamo la situazione, subiamo anche questo abuso (che tanto assomiglia ad un sequestro) e alla fine ripartiamo.
Arriviamo a Parma alle 4.30, giusto il tempo di bere l'ultima birra in Sede! E poi tutti a paglia o al lavoro, accompagnati in ogni caso dalla rogna che non ci ha abbandonato per tutto il viaggio di ritorno!
NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO! NO ALLO STADIO DI POLIZIA!


Vedi anche:
24-08-09 Udine 23-08-09 stadio di polizia. Articolo della Gazzetta di Parma
24-08-09 Udine: prove tecniche di repressione