31 - 10 - 2009
Serie A
Il Parma esce sconfitto dall'anticipo del sabato sera al Meazza contro il Milan. Alla squadra non possiamo rimproverare nulla, perché è la migliore degli ultimi sei anni (almeno) e soprattutto perché usciamo condannati da due episodi e non certo dalla superiorità dei rossoneri (i peggiori degli ultimi quattro anni). Perdere a Milano ci sta, non sono queste le partire che dobbiamo vincere, il Milan e San Siro hanno sempre un certo fascino, ma i nostri hanno affrontato il Diavolo senza timore, a testa alta, e con la grinta giusta come piace a noi. Detto questo dobbiamo rimanere con i piedi per terra, e cercare di conquistare il prima possibile i 23 punti che ci mancano per arrivare al nostro obiettivo: la salvezza.
Ci siamo presentati in circa un migliaio, non tanti considerando la nostra posizione in classifica, la vicinanza e il costo della trasferta. Già dalla prevendita avevamo capito che ad accompagnare il Parma a Milano non saremmo stati in tantissimi. Mercoledì sera, in prevendita allo stadio, avevamo strappato solo qualche tagliandino per il viaggio in pullman. Come Gruppo abbiamo organizzato un solo pullman (tre in totale, compresi quelli dei club); molti ragazzi hanno preferito il viaggio in auto. Per noi la trasferta è anche un momento di aggregazione, e preferiremmo che i ragazzi che ci seguono durante l'anno venissero con noi, per fare gruppo.
Anche per questa trasferta non sono mancati i soliti problemi per acquistare i biglietti, problemi che ci affliggono dall'introduzione dei biglietti nominali. Questa volta i tagliandi sono stati venduti nelle filiali del Gruppo Banca Intesa. Abbiamo avuto a disposizione ben 4.250 tagliandi con la possibilità di acquistarli in tanti punti vendita, sparsi per Parma, in provincia, e in tutt'Italia. Ma venerdì mattina, ultimo giorno di prevendita (quello più "caldo"), sono iniziati i problemi. Nessuna interminabile coda, nessun circuito bloccato, semplicemente è finita la carta sulla quale stampare i biglietti... in tutte le filiali di Parma. E così molta gente si è sentita rispondere "picche", mentre qualcuno si spingeva fuori Parma: Sant'Ilario, Casalmaggiore, Roveleto di Cadeo, Reggio Emilia... un'assurdità. Capiamo bene che il lavoro delle banche non è quello di vendere dei biglietti, ma dal momento che decidono di farlo e vengono pagate per farlo, hanno il dovere di svolgerlo diligentemente, assumendosi le proprie responsabilità. Le risposte: "chiamate il Milan", "andate a Milano a prendere i biglietti" sanno tanto di menefreghismo, ed il risultato è che la gente non compra il biglietto e sta a casa. Vorremmo più collaborazione anche del Parma Calcio: la società ha il compito morale di tutelare gli interessi dei propri tifosi e soprattutto ha la forza per esercitare pressioni su chi di dovere. Non basta occuparsene l'ultimo giorno avvisando il Milan, tanto per pezzarla in qualche maniera. La prevendita è iniziata lunedì e in tanti, da metà settimana, si sono visti sbattere le porte in faccia, e venerdì, per mettere una pezza alle continue lamentele, il Parma Calcio ha finalmente deciso di farsi sentire. Alla fine, per ovviare ai problemi sull'emissione dei tagliandi, il Milan ha venduto i biglietti del Settore Ospiti il giorno stesso della partita, in deroga alle disposizioni della Confindustria del pallone, che per scoraggiare le trasferte a favore della pay-tv, vieta da anni l'acquisto dei biglietti per il Settore Ospiti il giorno stesso dell'incontro.
Sul nostro pullman c'è stata tanta voglia di cantare, di stare insieme, e di conoscersi meglio. L'entusiasmo era evidente. Come contro l'Inter siamo arrivati fino al Settore Ospiti senza scorta: ormai a Milano sembra diventata una prassi. Siamo rimasti con gli occhi ben aperti perché comunque Milano non è una trasferta facile per nessuno. Questa anomalia a livello di ordine pubblico, nonostante a noi non dispiaccia, rimane un'arma a doppio taglio, in quanto innalza a dismisura il rischio di incidenti. Ci domandiamo se tutto ciò non sia studiato e progettato a tavolino, per incentivare la violenza, amplificarla a livello mediatico e quindi per sfruttarla e per accelerare il corso di repressione e speculazione (Tessera del Tifoso, stadi privati con finanziamenti pubblici, ecc.).
Abbiamo colorato il nostro sperduto settore al Terzo anello con le nostre bandierine. Tricolori parmigiani al centro, gialle e blu ai lati. Il tifo è stato buono per tutta la gara, c'era voglia di divertirsi e di sostenere il nostro Parma. L'entusiasmo creato sul pullman è cresciuto, anche senza una ragione precisa, perché i crociati sono andati in svantaggio fin dai primi minuti di gara. Per buona parte dell'incontro siamo riusciti a farci sentire, con il contributo fondamentale del "cioppo" centrale, che è riuscito a far ripartire i cori e a tenerli alti a lungo. Le nostre canzoni sono continuate anche durante l'intervallo e addirittura a partita conclusa. Anche noi, come l'undici crociato sul campo, siamo riusciti ad andare oltre, rendendo unica una trasferta che per anni è stata monotona. Siamo riusciti a coinvolgere l'intero settore con il concetto che "la gente come noi non molla mai", facendo capire a chi era con noi che lo sforzo dei ragazzi in campo andava ripagato con una prova altrettanto dignitosa sugli spalti. Sicuramente un altro piccolo passo avanti, dopo quelli fatti in casa con Siena e Bari. Comunque possiamo e dobbiamo migliorare ancora.
Costante è stato anche lo sventolio di bandiere e bandieroni per tutti i novanta minuti. Siamo riusciti anche al alzare, per qualche minuto, gli striscioni "No alla tessera del tifoso" e "L'articolo 9 è anticostituzionale", mentre intonavamo cori contro la Tessera.
Apprezzabile il gesto della squadra che, nonostante la sconfitta, c'è venuta a salutare a fine partita. Vorremmo fosse sempre così!
Capitolo milanisti. Si sono compattati a centro Curva dietro lo striscione "Curva Sud Milano"; la curva Sud era mezza vuota rispetto agli altri anni, con buchi spaventosi ai lati (in totale gli abbonamenti sono 15.000 in meno rispetto all'anno scorso); hanno acceso qualche torcia ad inizio gara ed hanno esposto uno striscione contro Capello, che nei giorni precedenti aveva dichiarato che in Italia comandano gli ultras (alla faccia del suo passato come collaboratore della Triade bianconera). Erano poco colorati e non li abbiamo sentiti quasi mai, neanche dopo il loro secondo gol. Proprio per questo motivo gli abbiamo dedicato il coro "Milano non canta più"; con tutto lo stadio che ci guardava cantare nonostante la sconfitta.
Anche durante il viaggio di ritorno la voglia di fare festa è stata tanta. Siamo arrivati a Parma verso l'una di notte consapevoli ancora una volta che OVUNQUE GIOCHERAI, ANCHE SE PERDERAI PER SEMPRE FORZA PARMA CANTERO'!
NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO!
GIUSTIZIA PER GABRIELE!