BOYS PARMA 1977

Curva Nord di Parma

PARMA
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Cagliari
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27 - 09 - 2009

Serie A

Striscione BOYS in viale Partigiani: ''A fine partita sotto la Curva riunione NO Tessera del Tifoso'' Difficile raccontare le emozioni vissute domenica nella partita casalinga che ci ha visto fronteggiare il Cagliari. Ogni volta la situazione è sempre più inverosimile. Col Palermo c'eravamo impressionati per un piazzale Risorgimento deserto, privato delle biglietterie e per la gabbia di viale Partigiani. Pensavamo d'aver toccato il fondo, invece ci sbagliavamo: la sorpresa di questa domenica ha colpito non solo un aspetto all'interno della Curva, ma anche uno all'interno dello stadio. Innanzitutto ci siamo sentiti dire che il nostro botteghino, parcheggiato lì ormai da anni, dove abitualmente distribuiamo la fanzine, vendiamo il materiale e raccogliamo le adesioni per le trasferte, doveva rimanere chiuso. Soliti motivi di "sicurezza" dettati dalle forze di polizia e accettati a testa bassa dalla società. Stanno facendo veramente di tutto per metterci i bastoni tra le ruote, per scoraggiarci, zittirci e metterci a sedere. Dopo la tragedia di Eugenio, tutto sta piano piano peggiorando. E' uno scarica barile verso il basso e a farne le spese siamo noi, i BOYS, ed i tifosi, nessuno vuole assumersi le proprie responsabilità, e così la parola d'ordine è essere a norma, spesso a discapito del buon senso che semplificherebbe tante situazioni.
Volantinaggio BOYS contro repressione e speculazione. Viene distribuito ''No alla Tessera, sì al tifoso'' All'interno dello stadio la sorpresa più brutta: l'assenza dei tifosi ospiti. Trasferta vietata per gli isolani, con i quali non c'è nessun tipo di rivalità. Anche questa è un'emozione che sta sciamando: fino a qualche tempo fa quando si era all'esterno dello stadio e si sentivano le sirene della polizia in lontananza, voleva dire che la tifoseria ospite era in arrivo e la curiosità di vederli passare era grande, scortati e a sirene spiegate per i viali attorno allo stadio; quando poi si entrava in Curva e li si vedeva la in fondo, nel loro settore, la voglia di cantargli contro era forte, anche se il più delle volte bisognava trattenersi. Tutto questo voleva dire domenica, voleva dire rivalità e tradizione, voleva dire tenere vivo il calcio con la passione. Gli sfottò erano nell'ordine di inizio partita, fino a pochi istanti prima dell'Aida. Tutto lo stadio era coinvolto, in tutto lo stadio si sentiva l'appartenenza non solo alla squadra, ma anche alla città. Adesso, invece, il silenzio più totale: entri, prendi la tua posizione vedendoti gran parte della Curva Sud svuotata di gente, e per fortuna anche di quell'assurdo fondale che fingeva e stravolgeva una nostra coreografia. Ma al posto della gente c'è sempre la pubblicità. Il silenzio regna sovrano e il calcio moderno prende sempre più piede, mettendoci seduti e muti di fronte a tutto ciò che vogliono propinarci: dalla Tessera del Tifoso alla privatizzazione e alla trasformazione degli stadi in complessi polifunzionali. Andare allo stadio non più come tifosi, ma come clienti.
Botteghino BOYS di Curva Nord: chiuso. Cartello ironico recita: ''Deposito di bombe carta, viti e bullini'' Difficile parlare della sconfitta: un secco due a zero contro una delle principali concorrenti per la salvezza. Le carte in tavola per non sbagliare c'erano: venivamo da una serie esaltante e positiva di risultati, in ultimo: i tre punti conquistati all'Olimpico contro la Lazio, in un mercoledì sera non più di Coppa ma di campionato. Questo risultato ha riportato con i piedi per terra quelli che parlavano di obiettivi stratosferici, ridandoci un po' di quell'umiltà necessaria a salvarci. Ricordiamoci sempre che siamo un neo-promossa e non più il Parma di una volta, quello che ci ha fatto viaggiare per quattordici anni consecutivi per l'Europa.
BOYS, Curva Nord di Parma. Il nostro tifo BOYS, Curva Nord di Parma. Il nostro tifo Fatto sta che un Parma che non esalta in campo significa una Curva spenta e priva di entusiasmo, che non riesce a trascinare la squadra e che si incendia solo grazie a Dessena, che ora indossa la maglia del Cagliari. Dessena è nato a Parma, è cresciuto nel Parma, arrivato in Serie A con la maglia crociata, ed ha incominciato a mettersi in mostra grazie alla sua grinta. Poteva raccogliere consensi e rispetto nella sua città, ed invece i suoi atteggiamenti l'hanno portato ad essere quasi odiato da quelli che erano i suoi tifosi. Forse il "successo" gli ha dato alla testa. Sicuramente in tanti non avevano dimenticato alcune sue uscite quando era a Parma, come quando ci diede dei "coglioni" perché stavamo contestando (alla fine retrocedemmo), e forse non aspettavano altro che un suo gesto per fischiarlo ed insultarlo. E lui, tenendo fede ad alcuni suoi precedenti comportamenti, ha esultato dopo aver segnato, gesticolato più volte verso il pubblico, applaudito ironicamente la Curva a fine gara. Un po' eccessivo...
Ad inizio partita avevamo distribuito in Nord quattromila volantini, che riassumevano i punti salienti della nostra opposizione alla Tessera del Tifoso e invitavano a partecipare ad una mini-conferenza a fine partita. Un'assemblea a cui hanno partecipato circa 400 persone, soprattutto giovani, tra cui tanta gente che non era presente alla conferenza del 3 settembre, in via Cuneo. In modo molto semplice e veloce abbiamo esposto le nostre ragioni, evidenziando gli aspetti speculativi e repressivi della carta di credito che vogliono imporre a tutti coloro che, almeno una volta, vorranno assistere ad una partita.
AVETE CREATO IL DESERTO E LO CHIAMATE PACE
BOYS, Curva Nord di Parma. Il nostro tifo BOYS, Curva Nord di Parma. Il nostro tifo BOYS, Curva Nord di Parma. Il nostro tifo Conferenza BOYS in Curva Nord. Le ragioni del no alla Tessera del Tifoso

Documentazione fotografica PARMA-Cagliari (27-09-2009)

BOYS PARMA 1977

Curva Nord Matteo Bagnaresi Rispetto per noi che ci siamo Ultras Liberi Minoranza Rumorosa Diffidati BOYS