13 - 12 - 2008
Serie B
La trasferta di Pisa era una delle più attese della stagione per la grande rivalità che ci contrappone agli ultras della torre pendente. Una rivalità nata negli anni ottanta, culminata in vari scontri e con il furto del loro striscione "Boys", tramandata di generazione in generazione fino al dì d'oggi, nonostante le due squadre non si fossero più incontrate per tanto tempo.
All'interno del Gruppo l'entusiasmo per questa trasferta è stato palpabile per varie settimane. Un sentimento che credevamo fosse comune a tutta la tifoseria e che speravamo si traducesse in numeri importanti di sostenitori gialloblù all'Arena Garibaldi. Non è stato affatto così.
Come BOYS abbiamo deciso di muoverci in pullman, visto anche che non c'era un treno diretto da Parma per Pisa, e volendo viaggiare su rotaia saremmo dovuti partire da Fornovo alle nove e mezza. Abbiamo organizzato tre pullman, per un totale di centoquaranta persone.
Voci incontrollate sulla trasferta si lamentavano dei "soli" ottocento biglietti rilasciati dalla società Pisa all'unico rivenditore cittadino e andati "tutti esauriti". Ma la verità, ahinoi, era assai diversa. Nel settore ospiti pisano eravamo, poi, soltanto in quattrocento. Noi, altri tre pullman (e neppure tutti pieni) tra Coordinamento e Petitot, e qualche auto. Considerando l'importanza della partita, la serie di risultati utili, e soprattutto ragionando dal punto di vista ultras, un numero che non ci soddisfa. Dovevamo essere molti di più, soprattutto dopo che quest'anno siamo andati quasi dappertutto in tanti: basti pensare ai 1.500 di Piacenza e di Mantova, ma anche ai 100 di Salerno in un turno infrasettimanale.
Per quanto riguarda la vendita dei biglietti rimangono i disagi dovuti alle limitazioni introdotte dal decreto Melandri-Amato e l'estrema penuria di rivenditori (pochi in città - questa volta uno solo - nessuno in tutta la provincia), anche perché lamentano non sia conveniente fare i biglietti per i tifosi. Ma chi ha introdotto tali leggi (su consiglio della Lega Calcio) lo ha fatto proprio per ridurre i tifosi in trasferta e disgregare i Gruppi.
Il nostro viaggio purtroppo si è caratterizzato per i problemi meccanici ad uno dei nostri pullman. Nei presi di Aulla, in piena autostrada, il mezzo si è fermato completamente. Siamo riusciti ad imboccare l'uscita autostradale ma il pullman è morto poco dopo, sulla rampa che conduceva al casello, e lì l'abbiamo abbandonato. Siamo tornati in autostrada a piedi e siamo saliti a bordo di uno degli altri due pullman, tornato a prenderci.
Giunti al casello di Pisa siamo stati intercettati dalle forze dell'ordine che ci hanno scortano in prossimità del settore ospiti. Eravamo tutti con gli occhi ben aperti, ma ormai era impossibile incrociare le forze avversarie.
La perquisizione è stata piuttosto pesante: ci hanno fatto entrare uno alla volta, biglietto e documento alla mano... tutti e quattrocento: uno per uno.
Una volta in Curva abbiamo iniziato a cantare colorando il nostro settore con le nuove bandiere gialloblù. Un bell'effetto cromatico accompagnato da cori potenti e da una bella sciarpata. La gente presente aveva voglia di cantare e il gol del nostro vantaggio ci ha gasato ancor di più! Nell'intervallo è cominciato a piovere a dirotto e la gente s'è un po' allontanata dal centro, facendoci risultare meno compatti. Purtroppo il Parma ha subito l'uno-due pisano e le speranze di una nuova vittoria fuori casa sono andate deluse. Pur calando d'intensità non abbiamo mai ceduto, sventolando fieri i nostri colori.
Il Parma ci ha provato fino alla fine, ma il risultato non è più cambiato. Al triplice fischio i ragazzi sono venuti a salutarci e noi abbiamo contraccambiato con un bell'applauso perché l'impegno c'è stato, anche se non è bastato.
Per quanto riguarda i pisani ad inizio partita hanno proposto una bella coreografia, con tante bandiere nei loro colori sociali e al centro un bandierone con la scritta "ultras liberi". Discreto il loro tifo ritmato dai tamburi, forse con qualche pausa di troppo ma con cori seguiti anche nei distinti e in tribuna. Molto potenti i canti contro i livornesi e tante le offese tra noi e loro.
A Pisa, al contrario di tante altre realtà che vivono la B (tra partite al sabato, repressione, norme anti-tifo, leggi anti-ultras e anti-tifosi) non abbiamo visto uno stadio vuoto. Niente di paragonabile con il passato (dove i settori dell'Arena Garibaldi erano tutti pieni al limite della capienza) ma di certo è rimasta una tifoseria calda come vuole la tradizione.
Finita la sfida, raccolte le nostre insegne, abbiamo lasciato la città toscana. Nonostante il risultato sui pullman del ritorno c'era voglia di divertirsi e di cantare per il Parma, consapevoli che nel bene e nel male saremo sempre al suo fianco.
Pisa merda! Ultras Liberi!