13 - 08 - 2006
Pre-campionato
Amichevole con l'Empoli a Viareggio. Nonostante il ferragosto non possiamo mancare. Siamo solo in venti ma, visto il periodo, non possiamo lamentarci. Lo scorso anno era andata meglio, il 14 Agosto, a Padova, per il secondo turno di Coppa Italia, avevamo organizzato un pullman ed era quasi pieno.
Giocando in Versilia abbiamo la possibilità di trascorrere mezza giornata al mare, mini-vacanza al seguito del nostro PARMA.
Verso le cinque andiamo allo stadio. Nella pineta che circonda l'impianto sportivo incontriamo i ragazzi dei Desperados, con i quali trascorriamo le ore che precedono la partita. Anche loro sono una ventina, le solite facce, quelle di sempre, giovani e vecchi che conosciamo da una vita. Pian piano arriva qualche altro ragazzo, sia di PARMA sia di Empoli, ma alla fine, comunque, non siamo molti di più.
Ai botteghini ci chiedono 10 euro per la gradinata locale, che scuciamo di malavoglia.
Appendiamo BOYS e DESPERADOS l'uno accanto all'altro e ci "accoppiamo" al centro della gradinata. Ai vetri attacchiamo lo stendardo per i Diffidati, quello per il Tino, e lo striscione: "PER UN CALCIO PULITO... UN CALCIO A MATARRESE".
Nel frattempo arrivano anche i Rangers, che appendono il loro striscione e lo stendardo "Libertà per gli Ultras".
Tra l'indifferenza generale inizia la partita. Il primo coro è un potente "EMPOLI e PARMA Alè", che intoniamo per diversi minuti. Cantiamo per i nostri amici diffidati (che anche oggi, 13 Agosto, sono costretti a passare la giornata in questura) e contro il calcio moderno, quello di Carraro (che di fatto è rimasto impunito), di Matarrese (Don Tonino, tornato alla presidenza della Lega dopo quasi trent'anni), della CAF, di calciopoli, delle pay-tv e delle leggi anti-tifoso.
I cori, alla fine, non sono molti. "Per noi è ancora un'emozione" resiste 10 minuti, ma visto l'esiguo numero e l'insolita posizione a fianco degli Empolesi, che ci stimola a fare due chiacchiere più che a tifare, ci spegniamo ben presto.
Nella ripresa non abbiamo la forza di rialzarci e trascorriamo la seconda frazione di gioco seduti, come non ci capitava da un sacco d'anni. Per qualcosa di simile, infatti, bisogna risalire alle trasferte di Milano e di Torino, nell'ultimo anno di Scala, in contestazione dopo la sconfitta di Parigi.
Così, per una volta, seguiamo la partita, apparentemente, come semplici spettatori. Ma il 13 d'Agosto, per un amichevole contro una squadra gemellata, ci può scappare.
Finisce l'incontro e non tutti se ne accorgono. Usciamo insieme agli Empolesi e raggiungiamo le auto, dove, dopo aver bevuto qualche birra in compagnia, ci salutiamo.
Ci avviamo verso casa comunque contenti di questa giornata insolita, di un ferragosto vissuto da Ultras, in compagnia di amici, fratelli e gemellati, sempre al fianco dei Gialloblu Crociati.
LA FEDE NON SI DIFFIDA!