19 - 11 - 2006
Serie A
Altra trasferta, altra sconfitta. La partita di Livorno, importante per la salvezza, si conclude così come da due anni a questa parte, nel peggiore dei modi, con un PARMA spento e rinunciatario in balia della compagine avversaria. Una prestazione, l'ennesima, senza un minimo di grinta e caparbietà; insomma: senza palle.
Per l'intera settimana che ha preceduto la gara abbiamo sentito le solite dichiarazioni, le solite promesse poi smentite, in modo inequivocabile, dai fatti. Siamo stufi di tutto questo; noi, come tutti sanno, il PARMA lo seguiamo e lo seguiremo ovunque, indipendentemente dai risultati, paladini dei Gialloblu Crociati. Ed è proprio l'amore viscerale per i nostri Colori che ci rende indisponibili ad accettare simili prestazioni. Pretendiamo che la nostra Maglia sia onorata con impegno da chi, tra l'altro, è stipendiato per farlo.
La trasferta di Livorno è stata affrontata dal Gruppo con un pullman (strapieno), un pulmino e alcune auto. Il viaggio è stato tranquillo, trascorso tra canti e bevute in compagnia, e siamo arrivati nei pressi dello stadio verso le 14. Già nel pre-partita abbiamo alzato i primi cori, cercando di caricare l'undici invitandolo sotto il nostro settore. Ma la squadra ha cortesemente rifiutato, tributandoci un timido applauso dal campo. Sembra mancare il talento, spesso manca il gioco, mancano sicuramente i punti, forse manca anche il cuore?
Nella parte bassa del settore abbiamo appeso gli striscioni "Ultras Liberi" (sorretto anche a mano) e, più a lato, per essere ben visibile anche in tv, "NOI VOGLIAMO UNA SOCIETA'", per tenere viva l'attenzione sulla questione societaria. Dopo la cessione di sei titolari durante l'estate, sui media locali si racconta di una prossima campagna acquisti volta a rinforzare la squadra. Ma se ci sono i soldi per comprare rinforzi... perché abbiamo sempre venduto tutti? E pensare che quest'estate, in tanti, parlavano di un PARMA che ci avrebbe fatto godere... Solo noi raccontavamo la verità, cercando di fare controinformazione. Adesso, con una situazione sempre più difficile, con un patrimonio societario al lumicino e una classifica preoccupante, in molti sembrano aver cambiato idea.
A Livorno, in totale, eravamo circa 300 parmigiani, un numero piuttosto scarso. All'entrata in campo delle formazioni ci siamo esibiti in una bella torciata e, subito dopo, siamo partiti sventolando i nostri bandieroni e gli ormai immancabili tricolori Gialloblu che creano quella macchia ben visibile in tutti gli stadi d'Italia.
Nonostante lo svantaggio del PARMA (già sotto nel primo tempo) abbiamo cantato costantemente, ma non sempre seguiti da tutti.
Al triplice fischio finale la maggior parte dei giocatori è scappata negli spogliatoi, lasciando a Bolano e ad altri due o tre giocatori il compito di metterci la faccia.
Noi non pretendiamo di vincere ad ogni occasione, ma esigiamo che chi ci rappresenta si impegni al 100% e che RISPETTI chi li segue. Così come esigiamo che dia il massimo chi si presenta in trasferta, comportandosi da Ultras o da tifoso, ma non da semplice spettatore (colui che assiste passivamente alla partita senza contribuire al tifo). Nel settore ospiti erano troppi quelli sparpagliati. Si deve stare tutti accoppati dietro lo Striscione, solo così saremo veramente compatti e lo saranno anche i cori, non ha senso che al nostro fianco ci sia della gente che non fa altro che rendere più dispersivo il tifo.
La Curva livornese si è presentata spoglia degli striscioni delle BAL, scioltesi di recente. Nel primo tempo sono stati quasi sempre in silenzio per risvegliarsi nella ripresa (sul 2-0...) con cori e battimani. Con loro indifferenza reciproca.
Subito dopo la partita siamo ripartiti per PARMA, dove siamo arrivati in serata.
Un doveroso ringraziamento va ai ragazzi di Empoli (Desperados e Rangers) presenti al nostro fianco a Livorno, dopo la nostra visita del sabato (Empoli-Milan).
NOI VOGLIAMO 11 LEONI!