Lavori in corso

La Coppa Italia 2006/07 inizia con una trasferta molto insidiosa, soprattutto dal punto di vista Ultras; Napoli. E' da quest'estate che aspettiamo con ansia questo giorno, vero banco di prova per il nostro Gruppo. Ci sentiamo obbligati a riempire un pullman, ci vuole un sacrificio da parte di tutti.
Sono passati diversi anni dall'ultima trasferta al San Paolo e c'è quindi incertezza sull'accoglienza che i napoletani ci riserveranno. La partita è in programma per giovedì sera; il giorno feriale e la notevole distanza ci costringono a partire al mattino presto, bruciando di fatto la giornata lavorativa del giovedì con il rischio concreto di perderne anche mezza del venerdì.
Siamo in 40, tutti ragazzi che frequentano la Sede, più uno del Settore, tutta gente giusta.

La trasferta inizia alle otto del mattino con il consueto ritrovo in via Calestani, ma qualche ritardatario ci costringe a posticipare la partenza d'oltre mezz'ora.
Il viaggio scorre via tranquillo tra chiacchiere, cori e qualche sosta in autogrill, finché alle otto di sera siamo al casello autostradale di Napoli. Ad attenderci c'è un imponente schieramento di forze dell'ordine. In ragione del nostro numero, così ridotto, e visto anche che non arriveranno altri sostenitori Gialloblu, ci fanno scendere e procedono alla perquisizione di tutto il pullman, frugando anche dentro gli zaini personali. Dopo aver constatato che non abbiamo nulla di pericoloso ci scortano verso il San Paolo.

Il tragitto che la polizia ci fa percorrere è davvero lungo e complicato, tra tangenziali e circonvallazioni varie, tant'è che impieghiamo quasi tre quarti d'ora per giungere allo stadio. Entriamo, dopo le perquisizioni di rito, che le squadre sono già sul terreno di gioco. Averci fatto arrivare a partita praticamente iniziata è, probabilmente, una tattica della polizia per scongiurare incidenti nel pre-partita. Una strategia che da sicuramente risultati ma che, di fatto, impedisce a chi ha pagato il biglietto (in questo caso ben 10 Euro per una partita di una manifestazione in cui tutte le squadre mandano in campo le seconde e terze linee e per un settore da cui la partita si vede davvero male!) di entrare per tempo e prepararsi alla partita. Appena entrati nel settore ospiti ci dirigiamo verso la parte inferiore, ma qui inizia una discussione con la polizia che vorrebbe tenerci nella parte più alta, una sorta d'ingresso dello stesso settore in cui, seppur in pochi staremmo stretti. Alla fine prevale il buonsenso e ci viene permesso di scendere più in basso come abbiamo sempre fatto al San Paolo.
Il colpo d'occhio, nonostante i biglietti venduti siano solo 15.000, molti meno rispetto al lunedì, quando l'arrivo in campionato della Juventus chiamò a raccolta 70.000 napoletani, è davvero da brividi per un Ultras: le due Curve sono gli unici settori gremiti e il tifo è spettacolare (e lo sarà per tutto l'incontro).
Noi ci posizioniamo dietro allo Striscione "BOYS", sorretto a mano, e con le nostre bandierine riusciamo a colorare, seppur in piccola parte visto il numero esiguo, il nostro settore.
Ci spiace constatare che, ancora una volta, siamo gli unici a seguire il PARMA in ogni luogo, anche se poi certa gente, troppe volte, dimentica questo fatto. Nel settore ospiti troviamo tre ragazzi del Settore di Roma, giunti con la loro macchina... la cosa ci meraviglia un po' (...più che altro per quello che hanno rischiato), gli diamo un appoggio logistico all'uscita e per fortuna tutto finisce bene. Gli facciamo notare che la prossima volta, in una situazione analoga, sarà meglio che ci contattino per salire sul nostro pullman; anche loro concordano, pensando a quello che hanno rischiato (...e non si tratta, solo, di perdere un bandiera...). Si ritorna al solito discorso che abbiamo fatto ad inizio anno ai ragazzi del Settore: non sarebbe meglio viaggiare tutti assieme? Si eviterebbero certe "situazioni imbarazzanti".

La partita non è bella, il PARMA non gioca bene e subisce la squadra partenopea, spinta dal calore delle due Curve di casa, ad è trafitto su rigore (finirà 1 a 0 per gli azzurri). Noi cantiamo e sventoliamo per tutti i novanta minuti, come il solito, anche se oggi farsi sentire in questa bolgia è davvero difficilissimo. In Curva A, di fianco a noi, espongono due striscioni, "...e i 70.000? Vergogna", polemizzando sui tifosi che solo tre giorni prima avevano riempito il San Paolo per l'arrivo della Juve, ma che pochi giorni dopo, non richiamati dal nome altisonante dell'avversaria hanno "abbandonato" la squadra, e "Calderoli a morte" dedicato al parlamentare leghista. Il loro tifo è davvero ottimo, cori potenti, battimani molto fitti, partecipazione di tutta la Curva, con un continuo sostegno al Napoli, ma anche contro il calcio moderno e contro la repressione. Ci offendono un paio di volte e noi restiamo indifferenti, vista la diversità di numeri e la sensazione d'impotenza che abbiamo nella nostra gabbia di fronte alla Curva A. Anche la Curva B offre un'interessante visione, con il tifo organizzato dagli Ultras Napoli e dai Fedayn, anche se non possiamo giudicare la loro prestazione, coperti dal frastuono della Curva A.
Finita la partita la polizia ci trattiene per quasi un'ora all'interno del settore. Un elicottero sorvola lo stadio, ma non è molto troppo interessato a noi, quanto ai napoletani (che fuori dallo stadio, sapremo poi, si stavano scontrando con la polizia).
Verso le 23 ripartiamo per PARMA. Il viaggio scorre tranquillo e con poche soste. Alle 9 del venerdì siamo davanti alla Sede; i più fortunati s'apprestano ad andare a letto, mentre i più temerari si lanciano al lavoro.
Un ultimo ringraziamento va a quei ragazzi del Gruppo che non sono venuti a Napoli ma che sono andati in Sede, tra giovedì e venerdì, a fare il giornalino e lo striscione per PARMA-Inter: è anche così che si dimostra d'appartenere ad un Gruppo.
RISPETTO PER NOI CHE CI SIAMO