04 - 11 - 2006
Serie A
Sono le 13.30 e un pullman e un paio di macchine di BOYS partono dalla Sede in direzione di Siena. Abbiamo raccolto 150 adesioni ma in molti hanno deciso di viaggiare con mezzi propri.
Il nostro PARMA gioca in trasferta di sabato sera; in un giorno e ad un orario estranei alla nostra tradizione calcistica, che vorrebbe le partite alla domenica alle 15. Un tempo s'andava incontro alle esigenze dei tifosi; oggi si è schiavi delle televisioni. Una situazione pericolosa, perché i tifosi amano il pallone, le tv, viceversa, lo utilizzano come mezzo per fare soldi, incuranti del suo stato di salute e del futuro che avrà, giacché il loro unico fine è quello di massimizzare i guadagni nel presente. Quando si edifica un sistema non su valori immortali ma sul denaro, onestà e correttezza appaiono come ostacoli da superare, calciopoli docet. Non deve quindi sorprenderci che nella corruzione ormai palese del sistema siano tutti implicati: politici, magistrati, giudici, dirigenti delle società, della Lega, degli arbitri, della Figc, arbitri, guardalinee e giornalisti.
Il viaggio verso la Toscana scorre tranquillo, se si esclude un piccolo imprevisto per chi era in macchina con un ritorno repentino nella nostra città. A Firenze salgono sul pullman i fratelli empolesi, che ci daranno manforte nella città del palio. Sono 10 ragazzi dei Rangers, assenti giustificati i Despersdos, impegnati al matrimonio del Ruspa, noto personaggio Azzurro al quale vanno tutti i nostri auguri.
Arrivati a Siena, poco prima del fischio d'inizio, ci incontriamo con altri ragazzi del Gruppo, giunti in auto per motivi di lavoro. Appena entrati appendiamo i nostri striscioni e i ragazzi empolesi il loro "Rangers".
Siamo circa 400 parmigiani.
All'ingresso delle squadre in campo ci esibiamo in una bella torciata, spettacolo accattivante che leggi infami considerano reato, e ci "accoppiamo" dietro lo striscione "NOI VOGLIAMO UNA SOCIETA'", che sarà tenuto a mano per tutta la prima frazione di gioco. La nostra protesta contro la gestione Bondi non conosce sosta e non è figlia di un risultato negativo, ma è il frutto logico dell'amore per il nostro PARMA.
Il tifo è un po' blando, non tutti seguono il megafono e i cori si disperdono; va un po' meglio dopo il vantaggio del PARMA, protagonista di un primo tempo caparbio. Nella seconda frazione di gioco esponiamo "ULTRAS LIBERI" per ricordare i ragazzi diffidati che, a qualsiasi ora di qualsiasi giorno, sono costretti a firmare.
La squadra, intanto, segna ancora. Il tifo è costante ma non sempre potente, troppo spesso ci si deve adoperare per far tirare su le mani a tutti, ma almeno, tra tricolori e bandieroni, siamo colorati e ben visibili, a differenza della Curva senese dove nell'arco dell'incontro si sono viste tre sole bandierine.
Il Siena negli ultimi minuti, approfittando di un PARMA che si muove al rallentatore, si butta in avanti e acciuffa il pareggio allo scadere. Guadagniamo un punto ma ci sembra d'averne persi due, dei tre che credevamo d'aver ormai conquistato. Qualche giocatore applaude da centrocampo ma senza avvicinarsi troppo! Un gesto che pare sforzato (in trasferta è quasi una costante), non certo RISPETTOSO di chi, nel bene e nel mele, in Italia come in Europa, accompagna quella Maglia e la difende. Le 400 persone accorse di sabato pomeriggio a Siena, dopo aver beccato 2 gol in 10 minuti, dopo avere comunque ringraziato gli 11 in campo al triplice fischio, si meritavano ben più attenzione da parte dei nostri freddi giocatori. Nessuno di loro ha avuto le palle di giustificare la figura fatta in campo alla tifoseria.
La Curva senese non ci ha fatto una grande impressione; vuota ai lati e generalmente poco colorata, ad eccezione di una torciata iniziale. Li sentiamo poco e l'audio è particolarmente strano... sembra arrivare dalla nostra sinistra, ovvero dalla tribuna, dove la gente non canta...
A fine partita si sono fatti sentire con cori contro gli empolesi, da qui il nostro coro offensivo finale, perché il nostro gemellaggio è un legame storico a cui i BOYS tengono molto, e l'unione tra le due tifoserie che dal 1984 è arrivata ai giorni nostri lo dimostra; per queste ragioni abbiamo urlato, e così faremo sempre:
EMPOLI E PARMA ALE'!