29 - 10 - 2006
Serie A
L'Atalanta è una squadra ostica, così come la sua tifoseria. Su entrambi i fronti, però, non possiamo sfigurare.
Trascorriamo un tranquillo pre-partita al nostro solito punto di ritrovo; due chiacchere e una birra poi, poco prima del fischio d'inizio, entriamo in Nord.
All'ingresso delle squadre dispieghiamo il mega-bandierone "Vittoria" che copre la parte superiore della Nord, mentre, in quella inferiore, sventolano i nostri vessilli. Nei distinti, affinché possa essere visibile per tutta la partita, proprio di fronte alla Petitot (dove siedono i dirigenti-amministratori), è appeso lo striscione: "UN ALTRO ANNO E' PASSATO, NIENTE E' CAMBIATO. NOI VOGLIAMO UNA SOCIETA'!" Questo il messaggio del Gruppo ad Enrico Bondi, uomo da 44.000 euro al giorno, che in tre anni di lavoro (super-pagato) è stato incapace di vendere la società e ne ha dilapidato il patrimonio. Oltre a questo: non ha mai dato alcuna spiegazione in merito, né ai tifosi, né alla città, né alle istituzioni locali. Così è stato per la trattativa con Valenza, per la trattativa con i Sanz, per le "dimissioni" di Angiolini e di Berruti, per alcune incomprensibili operazioni di mercato... Tanti episodi oscuri su cui nessuno ha mai voluto indagare, tanto meno i locali mezzi d'informazione, schieratisi con Bondi contro gli interessi della Comunità. Gli stessi media che, senza un briciolo di dignità, si accamparono a Casalbaroncolo e accesero i riflettori in riva all'Enza - sfruttando abominevolmente una tragedia per aumentare i propri indici d'ascolto - non hanno mai posto domande scomode a Bondi & C. né effettuato alcuna inchiesta giornalistica in merito all'operato di chi amministra la società ducale. Un silenzio a danno dell'intera collettività, quindi: omertà.
Solo noi BOYS, con articoli, cori, striscioni e manifestazioni, abbiamo cercato di contrastare l'opera di chi sta distruggendo il PARMA Calcio. Contro-informazione, per dare voce alla verità che i media locali occultano, e opposizione, a tutti quelli che vogliono annientare il sodalizio Gialloblu.
La partita inizia e i Crociati passano immediatamente in vantaggio. Il tifo è discreto e sale di tono man mano che l'incontro prosegue. La Curva risponde molto bene alle sollecitazioni provenienti dal microfono e qualche battimani è seguito anche dal resto dello stadio; una cooperazione importante, che esalta il nostro tifo e ci fa essere, sempre di più, il dodicesimo uomo in campo.
Nel secondo tempo i ragazzi si fanno recuperare ma poi, grazie anche ad una buona dose di fortuna, portano a casa i tre punti. La seconda vittoria casalinga ci regala una vitale boccata d'ossigeno e genera un certo entusiasmo, così, chi si presenta sotto la Curva, è accolto da un meritato applauso.
I bergamaschi erano circa 2.500. Posizionati al centro della Sud, dietro lo striscione "Bergamo" e il drappo "Difidati ovunque", hanno realizzato una bella torciata ed eseguito battimani capaci di coinvolgere l'intero settore - cosa che noi non riusciamo mai a fare. Gli orobici, nell'insieme, hanno un buon numero di Ultras e in tanti, comunque, tifano con costanza. Nelle loro fila sono pochi i semplici "spettatori" (persone che non tifano), al contrario della nostra Curva Nord (in alto e ai lati) e dei nostri settori in trasferta.
Con gli atalantini ci siamo scambiati cori offensivi, memori degli ultimi due scontri.
Finita la partita presidiamo, come sempre, il nostro territorio, dopodiché facciamo ritorno in Sede.
BONDI TU NON SEI IL MIO PRESIDENTE!