15 - 10 - 2006
Serie A
Dopo la pausa del campionato, a causa degli impegni della nazionale, il PARMA ritorna al Tardini per affrontare l'Udinese.
Il pre-partita scorre tranquillo al nostro solito punto di ritrovo, al fianco degli amici della Riviera e degli Ultras Tito.
Alcuni ragazzi del Gruppo entrano di buonora in Curva, per l'allestimento della coreografia che oggi colorerà la Nord. La partita che ci apprestiamo a vivere è cruciale per il proseguo del campionato. Dopo cinque partite abbiamo raccolto soltanto un punto, dobbiamo assolutamente invertire la rotta. La decisione di proporre la nostra coreografia, proprio oggi, è maturata col desiderio di dare una spinta ai Crociati, affinché possano rimettersi in moto.
All'ingresso delle squadre la Nord si copre con un gigantesco bandierone, il più grande mai realizzato dal Gruppo, interamente dipinto a mano. Sopra d'esso, in campo bianco, spicca lo stemma del Comune di PARMA, che incorpora, e si fonde in un tutt'uno, con quello dei BOYS. Il simbolo, nella parte inferiore, è circondato da un nastro bianco, avente la scritta nera: "PARMA siamo noi". Ai lati del bandierone sono presenti due enormi tricolori Giallo-blu-bianchi, su cui si compone la scritta "Curva Nord".
Un bello spettacolo, applaudito da gran parte del Tardini. Eppure... c'è qualcuno che, con leggi speciali anti-tifoso e decreti vari, cerca d'impedirci anche questo.
Abbiamo investito mesi in questi coreografia, per cercare di motivare l'undici Crociato, oltre che per rendere omaggio ai nostri Colori. Ma i nostri sforzi non bastano. Il PARMA, dopo un quarto d'ora, è già in svantaggio di due reti, ma quel che è peggio è che appare incapace di qualsiasi reazione. La squadra è in balia degli avversari e la Curva è frastornata. Solo la "Minoranza Rumorosa", consapevole che le partite durano 90 minuti, cerca di tenere alti i nostri Colori e d'incitare i Gialloblu alla rimonta. Ma il dovere di tutta la Nord (di tutti gli Ultras e di tutti i tifosi del PARMA) è quello di cantare sempre per la Maglia, non solo contro gli avversari e contro quei dirigenti che stanno distruggendo la nostra società.
Ad inizio ripresa sproniamo i Crociati in campo chiedendo più volte di tirare fuori gli attributi, perché pretendiamo gente grintosa e determinata: si può anche perdere ma lo si deve fare con dignità, dopo aver dato tutto per quella Maglia che, per noi, è una ragione di vita. Ma le nostre richieste non sono esaudite e il PARMA è trafitto una terza volta.
I musi si allungano e per alcuni istanti il silenzio sembra farla da padrone in Nord. I capi-coro cercano di spronare la Curva ma qualcosa si è spento. Tutto sembra andare a rotoli, ma poi: un tocco di genialità. La parola d'ordine è: "Divertiamoci". Il tifo si fa ironico e goliardico, e viene rispolverato tutto il repertorio canoro dei Gialloblu Crociati. Battute simpatiche e pungenti, proferite da chi è al microfono, scatenano l'ilarità in Curva.
A fine partita intoniamo un sonoro "Vi vogliamo così", seguito da fragorose bordate di fischi. Si può perdere, ma non in questo modo. I nostri Colori meritano di più. La nostra città merita di più, e meritiamo di più noi, che con enormi sacrifici (fisici ed economici) seguiamo ovunque la nostra Fede, affrontando viaggi lunghissimi e spendendo cifre considerevoli (per le nostre possibilità).
La Curva, durante la gara, ha scandito molti cori contro Enrico Bondi, tornato "presidente" del PARMA, che dopo tre anni non è ancora "riuscito" a vendere la società; mentre è stato capace di venderne tutto il patrimonio. Una verità scomoda, che solo noi divulghiamo incessantemente da mesi. Mentre i media locali, tra disinformazione ed omertà, tutelano gli interessi dei potenti a discapito del PARMA Calcio e della città.
Nel settore ospiti erano presenti circa 300 udinesi, di cui la metà Ultras. Con loro ci siamo scambiati alcuni cori offensivi.
Terminata la partita abbiamo fatto ritorno in Sede, per l'ultima birra in compagnia dei fratelli blucerchiati, nostri graditi ospiti.
NOI VOGLIAMO 11 LEONI!