Succede, nella vita di
curva, di vederne di tutti i colori. Succede che una trasferta come Ascoli, che poteva
essere unoccasione di riscatto per la squadra e per tutti i tifosi del PARMA, si
dimostri invece un film già visto, un film che ci è toccato vedere per lennesima
volta, con scene ignobili e stantie. Questa volta, però, abbiamo voluto cambiare il
finale, e anziché il solito lieto fine, in modo del tutto spontaneo abbiamo
abbandonato la curva verso la mezzora della ripresa. Un gesto forte e inatteso, una
sorpresa (non si ricordano, anche tra i vecchi del Gruppo, altri episodi così
determinati e incisivi), una novità, lunica novità tra tante cose già viste e a
causa della quali ci sentiamo veramente presi per i fondelli.
Partiamo di buonora un po assonnati, anche latmosfera sul pullman è un
po mogia e sembra un oscuro presagio di quello che succederà nelle ore successive.
Un saluto veloce agli spezzini incontrati in Autogrill e poi ci dirigiamo al Del Duca,
dove veniamo fatti entrare con documenti alla mano,
nonostante avessimo già fornito le nostre generalità. Una richiesta fuori dal normale e
che mai smetteremo di contestare, come scritto sui nostri striscioni (PIU' DECRETI
MENO SPETTATORI, STADI PIU' SICURI... SICURAMENTE PIU' VUOTI!)
che porteremo sicuramente anche nelle prossime trasferte, in attesa di elaborare altre
iniziative sul tema.
Un caldo sole ed il
gol di Pisanu accendono il nostro entusiasmo, la coriandolata iniziale, lo sventolio
continuo delle bandiere grandi nella parte alta e delle bandierine Gialloblu nella parte
bassa creano un belleffetto cromatico. Col passare del tempo, il PARMA si scioglie
letteralmente: il gol, anziché caricare i giocatori, li addormenta, lAscoli,
squadra comunque alla nostra portata, pareggia e passa in vantaggio. Un gol annullato
potrebbe far gridare allennesima ingiustizia, ma è troppa la tristezza che vediamo
in campo, nonostante i Fuori le palle urlati a inizio ripresa. Ci compattiamo
e offriamo una prestazione vocale molto buona, vogliamo far vedere a quegli 11 morti di
sonno che la grinta e la passione le abbiamo DENTRO, e che lORGOGLIO di essere
parmigiani si dimostra anche in pochi, basta CREDERCI.
Subìto il terzo
gol lasciamo vuoto il settore, senza accordi precedenti, ma come reazione spontanea. Un
gesto difficile e di mentalità, mai accaduto, ma che ha un senso profondo, così nuovo
rispetto ai soliti e vecchi mali del PARMA: la prestazione allucinante della squadra
ricorda molto la partita di Brescia dellanno scorso, stesso periodo (ottobre),
stesso risultato (3-1), stesse modalità (passati in vantaggio), stesso atteggiamento
(indecente), stessa caratura dellavversario. A Brescia, la stagione scorsa,
iniziammo il nostro nerissimo ciclo fuori casa. Ci chiediamo quanto ancora dobbiamo
aspettare per vedere in trasferta una squadra simile a quella che ci entusiasma al
Tardini. Ci chiediamo quando finirà questo periodo, ci chiediamo quanto rispetto
riceviamo, per i sacrifici
che VOLONTARIAMENTE facciamo ma che vorremmo fossero ripagati non con vittorie, ma con
umiltà, fierezza, lotta dura, agonismo e grinta. Ci chiediamo quante volte ancora
dovremmo sopportare questa situazione, ma stavolta la risposta è immediata: non a lungo. Non siamo più disposti
a coccolare i giocatori come lanno scorso, questanno vogliamo una mentalità
da SALVEZZA e gente pronta a soffrire, vogliamo adesione incondizionata alla Maglia senza
compromessi. Laspetto che fa più incazzare è vedere i giocatori mettersi in mostra
otto giorni prima, e domenica presentarsi in quel modo davanti ai propri appassionati.
Diciamo NO a questa girandola di atteggiamenti, il tempo delle attese e delle speranze è
finito. A modo nostro faremo capire ai giocatori il nostro pensiero, anche utilizzando
mezzi inusuali a chi conosce poco la piazza di PARMA. Nel bene, e soprattutto nel MALE,
noi ci saremo!
Riguardo al tifo dobbiamo ringraziare tutti i presenti appartenenti ai vari gruppi,
perché, soprattutto con la squadra in difficoltà, abbiamo tirato fuori il carattere, e
abbiamo tifato fino alla nostra uscita in modo costante e
qualitativamente buono, creando una macchia di colore in perenne movimento.
I vecchi mali del PARMA sono, sinceramente un po anche i nostri. Non è tutto oro
quello che luccica. Un pullman, un pulmino, diverse macchine, un pulmino del Settore ed un
altro pullman sono veramente una miseria alla terza trasferta di campionato. Non è
possibile pretendere grinta e prestazioni stando a casa, non è nella nostra mentalità.
Si fa di tutto per venire e per esserci, considerato anche che come Gruppo ci si rimette
sempre, ogni volta che ci si sposta. A Chievo eravamo rimasti delusi, oggi torniamo
incazzati. Troppo facile andare in 8000 a Bologna, sono sempre i soliti a sbattersi e a
metterci la faccia. Pensare che cerano ragazzi di Roma e dellAbruzzo che si
sono sbattuti insieme a noi. Non è questo il modo di combattere il potere delle
televisioni e di far sentire alla squadra il calore e le pretese che vogliamo. Non
possiamo essere in 150 a far sentire ai giocatori la pressione. Sicuramente avrà inciso
il costo della trasferta, ma non è possibile che in una città tradizionalmente
benestante come la nostra si rinunci al PARMA e si facciano poi cene da 40 nel fine
settimana. Senza giudicare le scelte di nessuno, prendiamo atto della pochezza di numeri
che per la terza trasferta consecutiva ci tocca marcare. Onore ai presenti!
La curva ascolana si presenta compatta in uno stadio che accusa diversi vuoti, confermando
limpressione che anche in piazze cariche di entusiasmo non ci sono più i numeri di
una volta. Biglietti nominativi e leggi speciali hanno lobiettivo di tenere i tifosi
lontano dallo stadio e di costruire TIFOSI da salotto rimbambiti davanti alle TV. Dietro
lo striscione Ascoli Piceno si vedono bei battimani ed un tifo che inizia in
sordina e si riprende nel corso del match. Assenti le bandiere di grandi dimensioni, ci
colpiscono lo striscione per "Cecco", Ultras scomparso, 2-3 canzoni originali ed
il coinvolgimento finale con lAscoli che festeggia la prima vittoria (sob!) sotto la
curva di casa.
Riguardo a noi, a
parte il buon tifo e luscita spontanea, bisogna rimarcare ancora una volta come la
gente che sta in balaustra e appoggiata alle ringhiere non serve a un cazzo. Ragazzi del
Gruppo, di altri gruppi, di nessun gruppo, non state in balaustra!!! Se siamo in pochi e
per di più sparpagliati come fanno le canzoni a prendere vigore? Come si fanno a
trascinare tutti? Siccome non è la prima volta... SVEGLIA! Essere amareggiati oggi non
significa mollare, ma essere ancora più determinati per far capire a tutto
lambiente che il PARMA lo amiamo e lo portiamo nel cuore, e per questo pretendiamo
rispetto.
Invitiamo pertanto tutti i tifosi del PARMA a dimostrare il loro amore incondizionato
nelle prossime partite, e a segnarsi bene la data del 23 ottobre 2005, ove giocheremo a
Firenze contro lindimenticato Prandelli, ma soprattutto contro la Fiorentina,
trasferta che negli ultimi anni ha offerto molto poco come nostre prestazioni, e che è
sicuramente più abbordabile. Vogliamo prenotare diversi pullman per cui è OBBLIGATORIO
ESSERCI... IN TANTI!
PER LA BANDIERA, PER LA CITTA': VOGLIAMO UNA SQUADRA, DUE PALLE, UNDICI LEONI!

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