Vita di Curva

2005/06

Alla squadra: Rispettate l'impegno di Ultras e tifosi!

04 - 10 - 2005

Tutto ciò che facciamo come Gruppo è la diretta conseguenza di una Fede profonda, che si materializza in un’attività incessante conforme a quella mentalità e a quei principi Ultras di cui spesso parliamo e scriviamo, com’è giusto che sia. Viceversa, solo di rado abbiamo parlato e scritto in merito a tutto ciò che il Gruppo fa, a livello puramente pratico, dentro e fuori dalla Sede, nel corso della settimana. Oggi crediamo sia giunto il momento di spendere due righe in merito, non certo per ricevere qualche complimento, ma per dare modo a tutto l’ambiente (dai tifosi ai giocatori) di rendersi conto di cosa significa essere BOYS, non solo a livello puramente filosofico. Crediamo, infatti, che chi il Gruppo non lo vive direttamente, rischi di sottovalutarne le molteplici attività. Forse, qualcuno, da per scontato tutto ciò che vede apparire in Curva, dalla fanzine, allo striscione, alla bandiera. Ma ognuna di queste cose... richiede soldi, impegno, dedizione. C’è chi prepara le bandiere, chi le dipinge e chi le cuce. C’è chi le porta ad asciugare, chi le porta allo stadio, chi le porta in Curva, chi le carica sul pullman. C’è chi scrive gli articoli, chi li batte e chi li impagina al computer, chi fotocopia, chi stampa, chi piega i fogli. C’è chi distribuisce gratuitamente la fanzine in Curva. C’è chi organizza i pullman e chi tiene la prevendita. C’è chi spazza in Sede, chi va a comprare le bibite e le merendine. C’è chi fa il sito, chi scrive per la Voce, chi fa le foto allo stadio. C’è chi prepara le coreografie, chi fa i murales, chi disegna il materiale, chi lo va ad ordinare, chi lo va a ritirare e chi lo vende allo stadio. C’è chi prepara gli striscioni e chi fa partire i cori.
La Sede di Via Calestani (per cui paghiamo regolare affitto) ci permette di trovarci, di stare in compagnia, di ricevere nuovi ragazzi e di crescere come Gruppo, risultando un nostro fondamentale punto d’aggregazione, ma in essa: mille sono le attività che si svolgono.
Il giorno della partita, alcuni, si ricordano d’essere tifosi del PARMA Calcio cinque minuti prima del fischio d’inizio. Per noi la partita inizia sempre presto, con il ritrovo in Sede, con l’arrivo allo stadio tutti insieme, con il controllo attivo del territorio, con la preparazione di tutto il materiale che dovrà essere utilizzato per il tifo in Curva. E se qualcuno appena finita la partita fa subito ritorno a casa... noi siamo ancora lì, finché è necessario, pronti a difendere l’onore di PARMA.
Quei ragazzi che fanno tutto questo, quelli che si sbattono dal Lunedì alla Domenica, sono gli stessi sempre presenti in trasferta (se non diffidati a cagion della loro Fede, per aver onorato il nome di PARMA e dei BOYS).
Crediamo queste persone meritino il rispetto della squadra. Quella squadra che seguono sempre (spendendo per essa buona parte del proprio misero stipendio), per cui lavorano in Sede, per cui cantano, battono le mani, suonano i tamburi e sventolano le bandiere.
Questi ragazzi sono sempre stati presenti come Gruppo lontano dal Tardini e come singoli hanno collezionato un numero impressionante di presenze in trasferta. Ma nell’ultimo anno come sono stati ricambiati dalla squadra? Con menefreghismo e superficialità.
Crediamo i nostri giocatori debbano rispetto a tutti i veri tifosi e Ultras del PARMA (indipendentemente dal gruppo o dal club d’appartenenza). Devono rispetto a tutti quelli che ieri erano ad Ascoli, a giovani e meno giovani che siamo abituati a vedere al seguito del nostro amato PARMA. Devono rispetto alla città che rappresentano e alla Maglia che hanno l’onore d’indossare.
A parte qualche trasferta oceanica, al di là dei nostri costanti sforzi per cercare di stimolare una maggiore partecipazione alle trasferte, anche ad Ascoli abbiamo visto i soliti volti, ormai famigliari. Ragazzi e ragazze, uomini e donne, dei BOYS, del Settore e dei Clubs, che dopo un anno di sacrifici si sono stancati d’essere ripagati con umiliazioni. Gente che il PARMA lo ama veramente, a cui dedica la propria vita, standogli vicino in ogni dove. Noi e loro, oggi, ci raduniamo idealmente sotto uno dei nostri striscioni, il cui messaggio rivolgiamo alla squadra, per pretendere ciò che è nostro diritto:
RISPETTO PER NOI CHE CI SIAMO!