Dopo lo striscione "IL 13 OTTOBRE TUTTI ALLO STADIO PER IL CENTENARIO" non fatto entrare per la partita contro il Sassuolo, dopo le lamentele sul comportamento da super-eroe mitomane di qualche steward che avviene regolarmente ogni domenica, dopo che nell'ultima partita casalinga contro la Juve non è stata fatta entrare la bandiera a un ragazzino di 14 anni ecco che ci sembra doveroso dirvi cosa è successo nella partita del 27 ottobre 2013 con il Milan ad un signore disabile. Qui di seguito la lettera pubblicata qualche giorno seguente sulla Gazzetta di Parma.

Il “caso” dei 93 tifosi blucerchiati colpiti dal Daspo dopo la trasferta di Livorno continua a suscitare clamore. Oddio, un clamore circoscritto alla realtà genovese, perché come al solito il mondo pallonaro nazionale è concentrato soltanto sugli attori di prima fila e non si accorge minimamente di quanto accade intorno. Non si accorge della scenografia che cade a pezzi, né del palcoscenico che traballa. Così nessuno verrà a dirvi che il “caso dei 93″, in realtà, non è un caso, ma risponde a un disegno ben preciso. E subdolo.

Pubblichiamo le foto del Gruppo in merito alla partita Carpi-Empoli, del 14-09-13, che ci ha visto al fianco dei nostri gemellati azzurri.

Ormai ce n’è sempre una fresca, non passa domenica che la curva venga bacchettata per questo o quel comportamento. Stavolta, è il turno di uno striscione che è stato esposto ben lontano da dove siamo soliti posizionarci, e precisiamo subito che non è nel nostro interesse difendere il contenuto di tale lenzuolo poiché ben lontano dalla nostra mentalità.

Pubblichiamo una lettera scritta da un giovane tifoso Crociato sulla bacheca del profilo ufficiale di Facebook del Parma Calcio, per lamentarsi dello sbarramento alle bandiere all’ingresso della Curva Nord dello stadio ‘Ennio Tardini’.

Durante la partita contro la Juventus, giocata sabato 2 novembre 2013, oltre a ricordare il Como nel terzo anno della sua scomparsa abbiamo esposto lo striscione "CIAO MINO" per salutare un ragazzo della Curva scomparso prematuramente.

Tre anni fa veniva a mancare Marco Comelli, per tutti il "Como". Il Gruppo ha voluto ricordare un BOYS, un fratello, un grande ULTRAS, nella partita casalinga contro la Juventus esponendo lo striscione "COMO SEMPRE NEL CUORE".

Anche se non sarebbe propriamente un derby, per noi è come se lo fosse vista la profonda rivalità che divide Parma e Juventus, dagli anni novanta ad oggi.

Nella sezione resoconto partite 2013-2014 inserito il resoconto di Parma-Milan del 27 ottobre 2013.

Le battaglie si possono perdere, l'importante è averle combattute. Suona forse un po' banale ma in questo momento calza a pennello. Sono tre anni che giriamo l'Italia dicendo "no alla tessera del tifoso", dentro e fuori gli stadi, senza saltare una trasferta, affrontando le normative sempre più repressive e le vittorie sul piano legale di chi sta tessera l'ha sempre combattuta.

Nella sezione Resoconto partite 2013-2014 inserito il resoconto di PARMA-Sassuolo del 6 ottobre 2013.

Dalla pagina facebook le parole degli Ingrifati Perugia per ricordare lo Skrondo a cinque anni dalla sua scomparsa..

Pubblichiamo le foto del Gruppo in merito alla partita Sampdoria-Atalanta, del 26-10-2013, che ci ha visto al fianco dei nostri gemellati blucerchiati.

Se solo il gioco del calcio fosse già esistito - così come noi lo conosciamo oggi -, nel volume dedicato all’isola di “Utopia” (1516), Tommaso Moro avrebbe potuto fantasticare anche sulle condizioni di uno stadio e di un tifo ideali. Nella sua puntuale descrizione di uno Stato privo di guerre ed intolleranza, estraneo a sperequazioni sociali ed economiche, dotato di istituzioni diverse e di abitudini migliori di quelle vigenti nella realtà, lo scrittore inglese avrebbe potuto favoleggiare su impianti sportivi e sostenitori degni dell’Eden.

Capisco che nel multimilionario calcio contemporaneo, dominato dagli imperativi della tv, l’ambizione sia quella di trasformare gli spalti degli stadi in ricettacoli di educande, succursali del pubblico del tennis o del baseball. Ma a noi, quelli affezionati al calcio di una volta e alla militanza antica da stadio, deve essere almeno lasciata la possibilità di criticare il retroterra poliziesco di questa trasformazione.