PARMA-Palermo (BOYS)
20 - 09 - 2009
Essere ultras, esserlo nella mente! Quante volte abbiamo ribadito questo concetto, con l'importanza di rimarcare l'appartenenza al Gruppo, indossando maglie, sciarpe e quant'altro. C'è ancora gente che sale sul pullman nella maniera più anonima, seguendo la moda "casual", ma che non aiuta a fare Gruppo, e non permette di sapere chi avrò a fianco nel momento del bisogno. Se indossiamo i nostri simboli e colori, ci identifichiamo in determinate idee, diamo la sensazione di essere più Gruppo, più attaccati alle radici ultras, a quella mentalità che ad ogni costo vogliano farci cambiare. I simboli e i colori, ti permettono di farti riconoscere in Curva, nelle trasferte, distinguendoti dal resto della tifoseria, è quella voglia di essere ultras ad ogni costo, contro ogni restrizione o repressione. Questo non vuole e non deve essere uno spot pubblicitario per la vendita del materiale, ma un momento di riflessione e un invito a sentirsi parmigiani con orgoglio e voglia di dimostrarlo.
Domenica scorsa a Milano, potevamo e dovevamo essere di più, vista la vicinanza e l'ottimo avvio di campionato, ma il prezzo decisamente alto del biglietto e altre mille scuse, hanno impedito di avere un seguito degno della partita.
Di positivo però, c'è stato un buon tifo, costante e carico, fatto con il cuore, con la voglia di farsi sentire dalla squadra, di dare la carica ai giocatori in campo malgrado l'enorme distanza con il settore ospite.
Nonostante il bombardamento mediatico che promette uno stadio a misura di famiglia, per tutti i ceti, dove ci si inventa una Tessera del tifoso il cui solo scopo è quello di eliminare i "cattivi" (gli ultras) dagli stadi, è sempre più difficile reperire i biglietti. Per andare a San Siro c'è stata una vera e propria odissea per acquistare i tagliandi con tanto di d'intervento del Parma Calcio, perché ormai in città le rivendite autorizzate sono rimaste pochissime di fronte alla lentezza per stampare un biglietto e il poco guadagno, preferendo vendere altre cose più semplici e di maggiore profitto.
A questo punto è auspicabile un intervento della società, che pur non potendo vendere direttamente biglietti per le trasferte, potrebbe però mandare un proprio impiegato in un punto vendita affinché si possa velocizzare le operazioni, permettendo a tutti di acquistare il tagliando per seguire il Parma. Questi problemi, insieme alle interferenze più o meno lecite di chi sta in alto, stanno creando non pochi problemi ai tifosi che vogliono andare in trasferta, con il solo scopo di fare terra bruciata intorno agli ultras, perché c'è una ferma volontà di debellarci ad ogni costo, perché riconosciuti come unici colpevoli del male nel calcio moderno. Tra tutte queste grane, però, non dimentichiamoci del nostro dovere, di sostenere i gialloblu-crociati nel migliore dei modi.
Oggi, aderendo ad una proposta del mondo ultras, ci asterremo dal tifo per i primi 45 minuti, con l'intento di sensibilizzare il mondo del tifo sulla Tessera del Tifoso e in particolare sull'art. 9 delle legge Amato (che la Tessera richiama) che impedirebbe a qualsiasi tifoso soggetto a Daspo (subito anche in passato) di seguire la propria squadra in casa e in trasferta, alla faccia della Costituzione Italiana.
Ognuno è libero di fare e pensare come vuole, ma chiediamo a tutti di rispettare questa nostra scelta e soprattutto di riflettere su quello che stiamo facendo, che non vale solo per gli ultras ma anche per il resto dei tifosi.
Poi, scateniamoci e sosteniamo il Parma come si deve, come ci piace e come meritano i nostri colori!
VIVA I BOYS, VIVA IL PARMA