23 - 01 - 2010
Serie A
Sabato 23 gennaio il Parma è di scena a Catania, una delle trasferte più impegnative della stagione, sia dal punto di vista logistico (sono oltre mille i chilometri da percorrere), sia dal punto di vista prettamente ultras, essendo la tifoseria etnea una delle più "calde" di tutto il panorama italiano. Come ormai accade per molte trasferte il prezzo del biglietto è di 25 euro: semplicemente un'esagerazione. A tal proposito in settimana appendiamo davanti alla Nord uno striscione che recita "Settori popolari a 15 €, Catania 25 €, vergogna". Continuiamo questa battaglia perché lo stadio non è un posto solo per ricchi, tutti devono avere la possibilità di seguire la propria squadra del cuore, in settori popolari a prezzi popolari. Specie adesso, in periodo di grave crisi economica, vogliamo tutti i settori popolari a 15 €!
Inizialmente la partita col Catania si doveva giocare di domenica ma, in virtù del passaggio del turno in coppa Italia della squadra catanese, la partita è stata anticipata al sabato alle ore 18. Dopo aver valutato attentamente tutte le opzioni abbiamo deciso d'affrontare il viaggio in pullman.
Partiamo il venerdì sera in una quarantina. Il viaggio scorre tranquillo, si canta, si mangia e si beve tutti in compagnia. Sono queste le trasferte più belle, dove la gente si conosce meglio e si consolida ancora di più il Gruppo, l'essere BOYS.
Dopo diciotto ore di viaggio giungiamo a Catania; è primo pomeriggio. Veniamo accolti dagli ultras della Curva Sud. Rispetto genera rispetto e da qualche anno, con questi ragazzi, è nato un rapporto basato su questo principio.
Quando manca ormai un'oretta alla partita decidiamo di incamminarci nel settore ospiti. Le perquisizioni sono blande, si usa il buonsenso e riusciamo a fare entrare bandiere e pezze senza problemi. Una telecamera della Polizia filma, ad una ad una, le nostre carte d'identità; per noi non è una novità, siamo abituati a questo trattamento, specialmente in terra siciliana, quando si è in pochi bisogna accettare questo ed altri soprusi.
Dopo avere appeso le nostre pezze facciamo gruppo, in totale nel settore ospiti del Massimino siamo circa una cinquantina, con 10 ragazzi arrivati in aereo. Quando le squadre entrano in campo coloriamo il settore con le bandierine, qualche due aste, e un nostro bandierone, che sventolerà per tutti e novanta i minuti.
Cerchiamo di fare il massimo per incitare la squadra in campo, prevalentemente con cori secchi, ma oggi farsi sentire è veramente dura.
Nonostante lo svantaggio iniziale, anche nel secondo tempo cerchiamo di onorare al meglio questa lunga trasferta, incitando il nostro Parma. Purtroppo però la squadra va sotto di tre reti, sicuramente la peggiore prestazione di quest'anno. Noi, comunque, nonostante il risultato non sia piacevole, cerchiamo di divertirci, cantando e tenendo le nostre bandierine sempre al cielo. Gli ultimi cori sono per il Bagna e per i nostri amici diffidati, che anche oggi, nonostante ci trovassimo a tantissimi chilometri da casa, sono andati a firmare, come al solito, due volte nel giro di 90 minuti.
A fine partita è molto apprezzato il gesto della squadra, che viene a salutarci sotto la Curva (lo avevano fatto anche ad inizio partita). Noi lo abbiamo sempre detto, si può perdere ma comunque bisogna sempre metterci la faccia, soprattutto nei periodi bui, non solo quando tutto va bene.
Nonostante la repressione che c'è stata a Catania dopo il caso Raciti (a proposito: adesso condanneranno un ragazzo senza prove, smentendo pure la perizia dei Ris?) e le recenti 56 diffide di Bergamo, gli ultras sono ancora in piedi. La Curva Nord non era pienissima come avevamo avuto modo di constatare nelle ultime apparizioni, ma il loro tifo è stato molto buono e coinvolgente, per tutto l'incontro. Hanno fatto tanti cori contro la repressione e contro i palermitani, e hanno acesso qualche torcia. La Curva Sud invece presentava larghi vuoti. Gli ultras, al centro, erano numericamente pochi ma colorati e attivi. Hanno anche esposto uno striscione per i diffidati ("Diffidati non mollate"), e a fine partita hanno fatto un coro per il Bagna e un "Onoriamo chi ci rispetta", a cui abbiamo risposto intonando "Ultras liberi!".
Al ritorno la stanchezza la fa da padrona e dopo tante ore di viaggio giungiamo a casa nel primo pomeriggio stanchi, con molti soldi in meno nel portafoglio ma con la consapevolezza di avere onorato Parma ancora una volta.
OVUNQUE GIOCHERAI, ANCHE SE PERDERAI, PER SEMPRE FORZA PARMA CANTERO'!