Lavori in corso

Giocare al venerdì sera significa calpestare le tradizioni del calcio italiano e fregarsene delle abitudini e degli impegni dei tifosi italiani. Giocare al venerdì sera ad Ancona, per noi, ha significato dover prendere mezza giornata di permesso dal lavoro. Anche per questo la partecipazione alla trasferta è stata molto esigua. Abbiamo organizzato un pullman, su cui sono saliti circa 40 ragazzi. Altri sono partiti da Parma in auto, più tardi, per impegni di lavoro. In totale (compresi i fuori provincia) eravamo 50 BOYS. Il Coordinamento ha allestito un pullman con una ventina di tifosi. Nel settore ospiti del Conero, alla fine, eravamo in circa 100 gialloblù. Un numero, in ogni caso, non soddisfacente.
Per accedere al settore ospiti del Conero abbiamo pagato 22,00 euro a testa. Un prezzo nettamente al disopra della media e che non ha giustificazioni. Invece di porre in essere politiche per riportare ultras e tifosi allo stadio, si penalizzano i pochi rimasti con orari assurdi e prezzi esosi. Le stesse tv si trovano in imbarazzo a mostrare gli spalti deserti (che passione e che interesse può generare uno stadio vuoto?) e così ricorrono ai primi piani e all'audio registrato per coprire i silenzi. "Rimedi" solo virtuali.
All'ingresso steward e polizia non ci hanno sottoposti a particolari vessazioni, com'è giusto che sia. Abbiamo potuto così introdurre senza problemi anche un nostro bandierone. Viceversa, ad altri ragazzi arrivati dopo da soli, è stato vietato l'ingresso ad un due aste di loro proprietà. Al di là delle vergognose e anti-costituzionali norme anti-tifo dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, è evidente che l'unione (e il numero!) fanno la forza.
Sugli spalti del Conero ci siamo aggruppati e abbiamo provato a farci sentire. Abbiamo cantato con costanza, per tutta la partita e il nostro bandierone non s'è fermato mai. Alla vetrata abbiamo appeso i nostri mini-striscioni. Un piccolo striscione lo abbiamo tenuto in mano per vari minuti ad inizio partita: "22 €... e poi volete gli stadi pieni?".
Il nostro impegno è stato massimo, nonostante l'undici crociato non ci abbia regalato assolutamente nulla. Tra noi BOYS non c'è bisogno di richiami ad un maggior impegno. Si tifa sempre, fino alla fine. E così dovrebbero fare tutti, sempre.
La pessima prestazione della squadra è arrivata al termine di una settimana disastrosa. Lucarelli che restituisce la fascia da capitano perché si sente attaccato dai media; il Parma che lo invita pubblicamente ad andare a Siena perché gli costa troppo (macroscopico esempio di come NON fare i dirigenti, e di come si disincentivano i giocatori che regolarmente si cerca di vendere senza riuscirci); Budel che da dei figli di puttana ai tifosi, i media che lo coprono e la Società che finge di non vedere; Guidolin che dice ai media che Lucarelli è fuori rosa perché ha abbandonato senza motivo l'allenamento; e per finire: voci insistenti e diffuse parlano di cazzotti volati negli spogliatoi, sembrerebbe: tra Pisanu e Lucarelli. Che possa andare peggio di così non è neppure ipotizzabile. Che in questa situazione, gestita con pressappochismo, superficialità ed incompetenza, le cose possano andare bene in campo è estremamente difficile. E infatti, anche ad Ancona, abbiamo preso due pappine, senza produrre assolutamente nulla. Schiacciati da una squadra i cui giocatori hanno difficoltà a prendere lo stipendio, e la società a pagare le bollette. Dimostrazione di come i soldi non siano tutto. Da noi si spende, ma tutto quello che arriva, quasi per magia, non funziona o smette di funzionare. C'è chi trasforma in oro tutto quello che tocca, da noi invece accade il contrario.
Le note dolenti però sono anche in Curva. L'Ancona ha una buona tifoseria e ce lo ha dimostrato con i fatti. Finita l'era del Collettivo e degli Ultras Ancona, anche il Gruppo Curva Nord si è sciolto, al momento non sappiamo chi gestisce la Curva, anche loro di principio non chiedono le autorizzazioni. Cori potenti e partecipati, sciarpate fitte fitte. L'opposto di quello che accade abitualmente nella nostra Nord. Ci brucia vedere queste cose, saperle e scriverle. Li abbiamo insultati ripetutamente (e altrettanto hanno fatto loro con noi) ma non possiamo raccontare palle. La loro situazione non ha niente di particolarmente entusiasmante, eppure hanno una Curva che tifa più della nostra. Nella fattispecie possono aver trovato qualche stimolo nell'incontrare una squadra che per anni è stata ai vertici del calcio nazionale ed europeo e nel gioco espresso dal loro undici, ma in generale sono a questi livelli. Dobbiamo svegliarci, senza alibi, senza scuse. Chi tiene il Parma lo deve tifare, non per come gioca o per i risultati, ma perché lo ama!
Una certa Parma è troppo spesso autoreferenziale. Senza neppure conoscere le altre realtà si crede già di esserne superiore. Se la suona e se la canta, ad esempio perché ha fatto un buon numero di abbonati. Un dato sicuramente oggettivo e positivo, ma in linea con il nostro passato recente (fatto di tanti anni di Serie A e di successi nazionali ed internazionali). Credersi più bravi degli altri a prescindere dai fatti è sciocco e non serve assolutamente a nulla. Noi vogliamo essere forti nella realtà, dimostrando nei fatti qual'è la nostra fede e il nostro attaccamento alla maglia e alla città. E per fare questo non bastano le false credenze, le parole, i proclami, le puttanate sui giornali, le belle frasi su internet e neppure gli atti sporadici. Serve dedizione, costanza, impegno e sacrificio. Sempre, ogni volta, in casa e fuori, quando si vince e quando si perde, per almeno 90 minuti.
Alla fine della partita la squadra è venuta verso il nostro settore a salutarci. Le abbiamo cantato "Parma siamo noi", "Solo per la maglia" e "Un'altra partita del cazzo". Perché di questa trasferta salviamo solo noi e i nostri colori.
I problemi del Parma sono tanti e si evidenziano nelle prestazioni della squadra. Limitare però le responsabilità della situazione a chi va in campo è veramente troppo riduttivo. La squadra è formata, allenata, diretta e gestita, da tecnici e dirigenti. E il pesce, di solito, puzza dalla testa.
CON IL PARMA NEL BENE E NEL MALE!