18 - 10 - 2008
Serie B
Un resoconto di Parma-Empoli potrebbe iniziare commentando i tre punti finalmente conquistati dai crociati sul campo del Tardini. Tre punti importanti, che speriamo segnino l'inizio di una vera rinascita. Ma il Parma-Empoli dei BOYS è tanto di più, ed è cominciato molto prima delle ore 16, non a fianco del manto verde del Tardini, ma su un campetto spelacchiato di via Zarotto. Lì, verso le 10.30, ci siamo concentrati insieme agli amici dei Rangers e dei Desperados di Empoli. La giornata del gemellaggio gialloblù-azzurro è iniziata con la classica partitella tra Gruppi ultras. Un momento di incontro, di sport e d'amicizia, impreziosito da striscioni simbolo d'appartenenza e tradizione, mezzi popolari d'espressione. Su d'essi spiccavano i nomi dei Gruppi ultras delle due comunità, pezzi di storia vivente, in cui si riconoscono vecchie e nuove generazioni. In un altro striscione, nei colori di Empoli e di Parma, si ricordavano insieme alcuni ultras delle due città: "Badio, Tino, Emiliano e Bagna con noi". Tra i tanti drappi non mancavano il nostro "Ultras liberi" e lo stendardo del Bagna.
Vedere tanti striscioni in libertà ci ha fatto piacere ma non ci ha fatto certo dimenticare la realtà. A 250 metri, all'interno del perimetro del Tardini, sono vietati. Lì, per qualche motivo di una non meglio precisata "sicurezza" (parolina magica ormai utilizzata per imporre qualsiasi cosa), cessa la libertà d'espressione, di tifo e di colore.
Al campetto di via Zarotto si sono riuniti ultras e tifosi di ogni età. Mamme con prole, ultras con figli al seguito, tifosi storici, nuove leve, giovanissimi. E i diffidati (ovvero: gli ultras condannati senza prove e senza processo). E' questo il bello di certe occasioni, poter stare tutti insieme, vivendo un'amicizia vera. Un sentimento così forte e sincero che vuole contagiare chi ci sta vicino. E' questo il senso gemellaggio, che si fonda su solidi rapporti umani. Ragazzi dei Boys, dei Rangers e dei Desperados si conoscono e si frequentano da una vita, in amicizia e rispetto, condividendo valori, mentalità e alcune vicissitudini (belle e brutte) della vita. Un rapporto che si sviluppa e si tramanda coinvolgendo sempre nuovi giovani, perché una cosa così bella non deve spegnersi.
La partita tra Gruppi ultras è iniziata con le foto ricordo e le torce accese a centrocampo (innocuo materiale pirotecnico vietatissimo allo stadio), ed è finita 3-3. Dopo esserci illusi sul parziale di 3-1, per l'ennesima volta ci siamo fatti sfuggire la vittoria di mano. Tra le finte polemiche del dopo-partita ricordiamo: un urlo "andate a lavorare" rivolto all'undici; accusa d'eccesso di "preziosismi" al nostro attacco; aspre critiche alla dieta del centravanti di sfondamento che non corre più e ha la casacca XL estremamente attillata.
Da via Zarotto ci siamo spostati al bar Gianni di via Duca Alessandro, dove sono confluiti altri ultras e tifosi di Parma e di Empoli. Soprattutto chi ha lavorato al sabato mattina, e gli azzurri arrivati a Parma in pullman.
Al "Gianni" il Gruppo ha offerto a tutti il pranzo del gemellaggio, con salumi, vino e dolci. Mangiare e bere in compagnia è sempre bello, mette allegria e può anche servire per incontrarsi e conoscersi.
Finiti i brindisi ci siamo mossi verso lo stadio Tardini e alcuni ragazzi di Empoli sono venuti in Nord insieme a noi, con tanto di bandiere azzurre. Una volta, quando lo stadio era sinonimo di libertà e di tifo, e non di polizia e repressione, potevamo celebrare il nostro gemellaggio in campo. Adesso non più. Sul terreno di gioco si può rappresentare solo quella farsa chiamata "Terzo tempo".
La Nord s'è colorata di gialloblù-azzurro con tante bandiere al vento, mentre nel settore ospiti erano presenti circa 200 empolesi.
Il nostro tifo non è stato granché. Sottotono e con un atteggiamento rassegnato fino al gol. Dopo una retrocessione e un inizio di campionato difficile, reso ancora più bruciante dalle illusioni estive promosse da tanti giornalisti, è comprensibile. Ma sbagliato. Il Parma non lo si aiuta così. Chi si sente tifoso, o addirittura ultras, dovrebbe sempre voler inneggiare ai propri colori e alla città, spingendo la squadra a fare del suo meglio.
Dopo il gol il volume s'è alzato alla grande.
Un Parma combattivo ha concesso poco alla capolista Empoli, che è parsa piuttosto spenta, e ha conquistato un'importante e meritata vittoria. Una vittoria che tutti volevamo, chiesta anche con un piccolo e simpatico due aste giallo con tre punti blu (significato ribadito dalla scritta in lettere: "Tre punti"), esposto dal Gruppo proprio dietro la porta sotto la Nord.
Se questi tre punti segneranno una svolta oppure no ce lo diranno i prossimi risultati. Speriamo. Per aiutare il Parma ci sono da fare innanzitutto le cose più fondamentali: andare allo stadio in casa e in trasferta, e tifare sempre, sempre, anche quando le cose si mettono male.
Finita la partita ci siamo trasferiti in Sede con gli amici empolesi, e poi al circolo Aquila Longhi per la cena del gemellaggio.
Chi conosce i ragazzi di Empoli non può non apprezzarne la semplicità, l'umiltà, la simpatia, la genuinità e l'altruismo. Siamo contenti d'essere loro amici e con convinzione e fierezza cantiamo:
EMPOLI E PARMA ALE'!
Vedi anche:
Comunicato BOYS del 16-10-2008 Gemellaggio Parma-Empoli