01 - 03 - 2008
Serie A
E' sabato e ci attende la delicata trasferta di Roma, sponda giallorossa. La partita si disputa alle 18.00, noi BOYS partiamo dalla Sede intorno alle 10.00 con un pullman. Siamo in 45. Il viaggio scorre davvero in un baleno, tra cori, chiacchiere e qualche birra, fino a giungere al casello di Roma. Troviamo ad attenderci una scorta davvero numerosa, considerando anche il nostro numero. La Polizia ci fa scendere tutti e controlla l'intero pullman. Gli agenti ci sequestrano lo striscione: "Voi volete il silenzio, noi vogliamo la verità. Giustizia per Gabriele!". Il funzionario di turno, dopo aver consultato qualcuno telefonicamente, ci dice solo che ha ricevuto "ordini dall'alto". Protestiamo, ma non c'è niente da fare. La morte di Gabriele Sandri (assassinato da un agente di Polizia mai arrestato) è troppo scomoda per essere ricordata.
Il tragitto fino allo stadio è tranquillo, non succede niente. Entriamo col mezzo dentro il settore ospiti. Qui troviamo un ragazzo bordulese dell'Alta Savoia, residente nella capitale, che ci aspetta per i biglietti. Da Parma è presente un pullman della Bella Età e di un Parma club.
Oggi, negli stadi italiani, è la prima giornata in cui si dovrebbero utilizzare solo gli steward. E in effetti alla perquisizione ci sono solo loro, tutti dotati di metal detector. Ma la pula è solo in disparte, pronta però ad intervenire in ogni momento, alla faccia di stampa e tv che ci raccontano la favola che negli stadi italiani sta scomparendo per lasciare posto a quei pagliacci con la tuta gialla. Siamo sempre alle solite, in Italia i nostri politicanti del cazzo vogliono imitare e copiare da altre nazioni (solo quando gli conviene), per farsi belli davanti al opinione pubblica. Ma troppo spesso sono solo cambiamenti di facciata, spesso irrealizzabili o controproducenti nel nostro Paese. State sicuri che in un Roma-Manchester, tanto per fare un esempio, gli steward se ne staranno in disparte.
Entrati nel settore ospiti all'ultimo minuto, mentre l'inno della Roma rimbomba nell'Olimpico, posizioniamo immediatamente lo stendardo del Tino e quello con il nostro Scudo Crociato sulla vetrata. Distribuiamo i tricolori gialloblu, ci accoppiamo, e partiamo subito a cantare. Visto il numero facciamo soprattutto cori secchi, e con questi riusciamo a farci sentire in qualche occasione, e i fischi dello stadio lo confermano.
Il Parma in campo ci propina la solita prestazione da "trasferta", prende un gol nel primo tempo ed è incapace di reagire. Nella seconda frazione di gioco la situazione non cambia, la nostra squadra è in balia della Roma, completamente priva di mordente e rabbia.
A livello di tifo: dopo un ottimo primo tempo, dove siamo stati ben compatti e colorati, nel secondo facciamo qualche pausa di troppo, i cori cantati con più convinzione sono quelli per i Diffidati e per la libertà degli ultras. Anche a Roma, per i noti fatti seguiti all'omicidio di Gabriele, tanti ragazzi stanno pagando con diffide e galera. L'agente che ha ucciso, invece, è sempre libero.
Tra noi e i romani c'è qualche coro di offesa. I BOYS non dimenticano i ragazzi accoltellati da degli infami, che senza mentalità continuano ad attaccare con le lame in mano. Noi siamo pronti ad onorare lo scontro, ma dev'essere leale. Nessuno di noi va allo stadio con l'intenzione di uccidere. Come ultras vogliamo tifare per i nostri colori, portando alto il nome della nostra città e del nostro Gruppo.
La sfida calcistica termina con un perentorio 4-0, nessun giocatore viene sotto la Curva, corrono subito verso gli spogliatoi.
Per quanta riguarda i romani la Sud è l'unico settore pieno, in uno stadio per il resto mezzo vuoto, non sono presenti gli striscioni dei Gruppi visto che ora nessuno li denuncia (prima i Gruppi della parte alta lo facevano). Sulla balconata sono presenti le pezze dei Gruppi storici: Fedayn, Boys e Ultras, e quelle degli Ultras Romani. Nella parte bassa è molto attivo il gruppo centrale con bandieroni sempre al vento e cori continui, e in qualche occasione riescono a trascinare tutta la Curva.
Dopo una mezz'ora abbondante di attesa lasciamo il settore ospiti e ripartiamo verso Parma. Gli sbirri ci restituiscono lo striscione per Gabriele. Lo appendiamo all'autogrill di Badia al Pino, dove Gabriele è stato ucciso. Le sciarpe sono state tolte, le scritte cancellate, qualcuno vuole dimenticare in fretta. Al cartello "Firenze" lasciamo una nostra testimonianza e facciamo un paio di scritte sui cordoli... tra di noi poche parole, tanta commozione e soprattutto voglia di giustizia.
Verso le tre e mezza di mattina siamo in città, fieri di aver rappresentato PARMA e i BOYS nella capitale.
SEMPRE SOLO BOYS!!
Alcune foto qui pubblicate (fatte dal settore ospiti o in esterni) sono state realizzate dal nostro Gruppo. Altre foto sono state tratte dal sito Asromaultras, per altre ancora ringraziamo Sauro S.