15 - 02 - 2007
Coppa UEFA
Per i quarti di finale di Coppa Uefa l'urna ci riserva un sorteggio molto insidioso dal punto di vista organizzativo, ovvero Braga, una cittadina di 100.000 abitanti collocata nel nord-ovest del Portogallo, una località molto ostica da raggiungere, distante oltre 2.000 Km dalla nostra PARMA. Questo ha sicuramente influito negativamente sulla partecipazione dei ragazzi del Gruppo. Non erano in tanti a potersi permettere due giorni e mezzo di ferie dal lavoro (oltre alla spesa dai 300 ai 400 euro), dopo aver partecipato da fine agosto a tutte e tre le competizioni che ci hanno visto impegnati, e dopo aver portato lo Striscione BOYS in giro per l'Italia e l'Europa già dal precampionato.
Da PARMA partiamo in otto alla volta del Portogallo, organizzando, per spendere il meno possibile e cercare di limitare i giorni di ferie, la trasferta in aereo attraverso vari scali europei: prima Bergamo-Francoforte poi fino ad Oporto (situato ad una quarantina di km da Braga). Al ritorno: scalo a Londra e rientro a Bergamo previsto per la sera del venerdì.
Essendo così pochi viene deciso di portare lo Striscione "1977" anziché "BOYS" da trasferta, sicuramente meglio difendibile in numero ridotto.
Ci ritroviamo in Sede, alle diciotto del mercoledì sera, da dove partiamo con due macchine. Dopo una sosta scaramantica all'ultimo autogrill siamo all'aeroporto di Orio al Serio appena in tempo per fare il check-in.
Arriviamo a Francoforte a mezzanotte e abbiamo tutta la notte davanti prima di prendere il volo per il Portogallo. L'aeroporto è pieno di gente pronta a dormire in qualsiasi modo, cosicché lo spazio materiale per passare la notte nel modo più comodo possibile è veramente poco. Alcuni di noi si sdraiano per terra mentre altri, dopo un breve "spuntino notturno", si accomodano per qualche ora su delle panchine.
Alle dieci del mattino siamo ad Oporto, prendiamo il pulmino prenotato giorni prima e ci dirigiamo verso la cittadina che la sera ospiterà la partita del PARMA. Il viaggio dura solo una mezz'oretta e appena arrivati ci rechiamo subito allo stadio, per avere un'idea di come muoverci la sera. I tifosi portoghesi dovrebbero essere tranquilli, specie a Braga, ma siamo solo in otto con lo Striscione, per cui la prudenza non è mai troppa. Dopo aver trovato il nostro ingresso allo stadio, ci dirigiamo al centro della città, per fare due passi e fare una breve merenda prima del pranzo. Incontriamo anche qualche altro tifoso gialloblu, arrivati con l'aereo della squadra il giorno prima.
Per pranzo scegliamo un ristorante in centro, con soli 20 euro mangiamo dall'antipasto fino al dolce, compreso dell'ottimo vino rosso portoghese, mentre fuori il tempo si fa minaccioso e al sole della mattina si sostituisce una fastidiosa pioggia che ci accompagnerà fino a sera. Usciti dal ristorante, a causa del cattivo tempo, ci rifugiamo in un bar dove scopriamo dell'ottima birra portoghese a solo 80 centesimi la bottiglia (!).
Giunte le cinque ci ritroviamo tutti al pulmino e partiamo alla volta dello stadio, dove alle 19.00 locali si terrà la partita. Riusciamo a parcheggiare vicino al nostro settore, in mezzo ad un quartierino sperduto dentro la montagna nella quale hanno ricavato anche lo stadio.
All'ingresso non c'è polizia, ma il servizio di vigilanza dello stadio. Sono tutti in divisa e ci impediscono l'ingresso degli ombrelli acquistati poche ore prima. Lo stadio è nuovissimo, realizzato per i recenti Europei del 2004, e anche molto strano, essendo incavato interamente nella roccia. E' sprovvisto di entrambe le curve e distribuisce tutti e 30.000 i posti a sedere sulle due tribune, molto alte e ripide. I nostri posti sono proprio in mezzo alla tribuna, proprio sopra l'ingresso dei giocatori, dietro un muretto dove riusciamo a posizionare lo striscione e le bandiere. Ad inizio gara proviamo a stare pure in piedi, ma veniamo subito invitati dalla sicurezza dello stadio a sederci, purtroppo siamo solo in otto e la partita la vediamo seduti, pur non rinunciando a fare i nostri cori. Assieme a noi c'è qualche altro tifoso crociato arrivato con il volo della squadra, oltre ad un pullman del Coordinamento, i cui occupanti verranno posizionato un po' nel nostro settore, un po' in uno situato nella tribuna di fronte alla nostra: siamo circa una cinquantina di parmigiani, ma il tifo viene fatto esclusivamente da noi otto, nessuno degli altri tifosi parmigiani ci segue.
I tifosi del Braga si dispongono sia di fronte a noi (i Red Boys, i più attivi, che canteranno per tutti e 90 i minuti) sia alla nostra destra (la Legion, stesso numero ma un po' meno continui, anche se pure nel loro settore sono tutti in piedi ed un ragazzo con il microfono fa partite i cori). L'atmosfera con i tifosi locali è tranquillissima, nessuna offesa o altro, anzi i più intraprendenti vengono verso di noi per scambiare la sciarpa.
In campo la squadra portoghese è davvero scarsa, il PARMA domina la partita anche se la solita sufficienza non permette ai nostri di segnare, sbagliando molti gol, fino a quando a 10 minuti dalla fine una clamorosa ingenuità di Perna mette in porta l'attaccante del Braga che non fallisce e la partita, che volgeva ad un buon 0-0 in vista del ritorno, si risolve nell'ennesima sconfitta.
A fine gara tutti i giocatori transitano sotto di noi, ma sembra che nessuno dei nostri si accorga della nostra presenza, nonostante avessimo lo Striscione proprio sopra l'uscita, e come troppe volte quest'anno non rivolgono neppure un minimo saluto agli unici tifosi che li seguono ovunque, e che in questa occasione hanno fatto oltre 4.000 km distribuiti su tre giorni per sostenere una squadra di mezzi giocatori che ad oggi non ci ha ancora regalato una soddisfazione.
Finita la gara aspettiamo che lo stadio di svuoti, togliamo lo Striscione e ci dirigiamo verso il nostro pulmino, dopo aver ricevuto indietro, all'uscita, i nostri preziosi ombrelli. Tre di noi hanno prenotato una camera d'albergo e tutti decidiamo di mangiare al ristorante dell'hotel: anche stavolta la spesa è minima, 16 euro, per un'ottima cena di carne.
Lasciati i tre in albergo e dovendo aspettare il mattino seguente per ripartire verso Oporto, decidiamo di passare la notte in giro per Braga, finendo in una discoteca locale, dopodiché, verso l'alba, si torna nel parcheggio dell'albergo per un paio d'ore di sonno da passare sul pulmino prima della nuova partenza.
Il ritorno ci vede passare per l'aeroporto di Londra, nel quale potremmo già tornare tra tre settimane nel caso di qualificazione, contro il Tottenham, dove facciamo conoscenza con le severissime norme antiterrorismo inglesi che causano code ovunque, sia in entrata che in uscita.
Alle sette di sera siamo a Bergamo, alle nove facciamo rientro nella nostra Sede, molto stanchi ma anche contenti per l'esito, al di là del risultato sul campo, di questa altra trasferta europea.
RISPETTO PER NOI CHE CI SIAMO!