11 - 02 - 2007
Serie A
La prima partita che ci tocca dopo i fatti di Catania-Palermo, dopo la settimana di pausa del campionato, dopo i nuovi decreti antiviolenza, dopo tutti i processi in tv e sui giornali - che hanno criminalizzato gli Ultras - è la trasferta di Roma contro i giallorossi.
Durante la settimana che precede la partita ci riuniamo più volte in Sede per valutare bene cosa fare, per cercare di capire se poter andare in trasferta e soprattutto come, visto l'enorme caos suscitato dalle nuove norme, che definire pericolose ed ambigue è dir poco. La decisione del Gruppo è quella di andare, di non mollare, di far vedere che nonostante tutto noi ci siamo e vogliamo prenderci gli spazi che ci spettano allo stadio.
Decidiamo di fare di tutto per essere presenti a Roma con lo striscione BOYS, anche se fino a giovedì sera l'incertezza su come e dove prendere i biglietti è enorme: tante le telefonate ai rivenditori autorizzati, visto che i tagliandi non sono più assegnati alle società ospiti. Società che, pure loro, non sanno bene come comportarsi e cosa rispondere ai nostri interrogativi. Così venerdì, dopo aver raccolto (al giovedì sera) più di una quarantina d'adesioni alla trasferta, una macchinata si reca a Milano, in viale Certosa, dove risiede l'unico rivenditore autorizzato dei biglietti per le partite della Roma Calcio in tutto il Nord Italia (!), a fronte degli oltre centotrenta punti vendita nella capitale e dintorni. Appena arrivati iniziano i problemi, il terminale non vuole saperne di accettare ordini di acquisto per il settore ospiti (fino a qualche giorno prima tali tagliandi erano destinati alle sole società ospiti), così dobbiamo prendere i biglietti per il settore Distinti Nord, destinato ai romanisti. Ricordiamo che i settori ospiti furono creati per motivi di ordine pubblico, per dividere le tifoserie rivali ed evitarne il contatto.
Dopo oltre un paio d'ore, tra telefonate varie e problemi con il terminale dell'agenzia - andato completamente in tilt per stampare una cinquantina scarsa di biglietti - possiamo tornare a PARMA con i tagliandi per la partita, ma con tanta incertezza sull'accoglienza che ci verrà riservata dalle forze dell'ordine a Roma. Ma il nostro motto è sempre lo stesso: "No alla resa!".
Domenica mattina partiamo in pullman. E' presto e siamo in 42, le facce sono praticamente tutte quelle che frequentano abitualmente la Sede, il nuovo decreto non ha fatto altro che scoraggiare i tifosi normali a prendere parte alla trasferta, ma gli Ultras ci sono sempre.
Il viaggio scorre tranquillo e verso le due siamo al casello di Roma dove troviamo la Polizia ad attenderci. Dopo aver controllato in maniera molto sommaria che tutti gli occupanti del pullman abbiano il biglietto, ci scortano sulla tangenziale fino allo stadio Olimpico, uno dei pochi stadi a norma della Serie A. Una volta nell'anti-stadio i poliziotti si interrogano tra loro in merito ai nostri striscioni, come se avessero delle nuove normative da far rispettare. In realtà, in merito agli striscioni, non è cambiato assolutamente nulla a livello legislativo. Comunque: entriamo con lo Striscione BOYS, mentre devono rimanere fuori "Rispetto per Noi che ci siamo" e "Tino con Noi", quest'ultimo dedicato ad un ragazzo del Gruppo deceduto a fine 2004. Ma le nostre proteste sono vane e senza un preciso perché il nostro striscione non entra: probabilmente i morti degli ULTRAS valgono meno...
Dopo le varie perquisizioni sorge un secondo problema: i tornelli del settore ospiti non riescono a "leggere" i biglietti di un altro settore. Rimaniamo in attesa finché gli steward sbloccando manualmente le ringhiere dei tornelli. Entrati nel parcheggio dietro il settore ospiti siamo condotti attraverso un altro cancello, in una parte superiore della tribuna (dove eravamo già stati altre volte), proprio di fianco al settore ospiti, che è completamente vuoto.
Il clima è abbastanza insolito, perché l'Olimpico ha tanti spazi vuoti. A parte i gruppi Ultras non si vedono altri striscioni o bandiere. La Curva Sud si riempie in parte, ma solo a pochi minuti dall'inizio.
Siamo tutti compatti dietro lo Striscione BOYS. Oggi non sventoliamo bandiere e stendardi, così focalizziamo tutti i nostri sforzi nei cori.
Ad inizio gara tutti i gruppi della Sud sono al loro posto, tranne i Bisl. Manca il loro striscione e si nota un'ampia zona vuota dove si mettono di solito. Il tifo romanista non è molto entusiasmante, pochi i cori, ancor meno quelli potenti. Sono discreti ad inizio gara con le solite bandiere giallorosse sparse in tutta la Curva, ma la loro prova rimane comunque deludente. I primi cori, dopo i famosi fischi, sono tutti per la libertà degli Ultras - cori che facciamo anche noi. Durante l'intervallo tolgono tutti gli striscioni, pare in seguito alla minaccia di diffide che la Polizia locale gli ha intimato, in rappresaglia ai fischi durante il minuto di silenzio.
Il nostro tifo è buono, siamo solo una quarantina ma in più di una occasione, complice anche lo stadio mezzo vuoto e la giornata non esaltante della Sud, ci facciamo sentire da tutto lo stadio. Cantiamo tutta la partita, anche se il PARMA lotta solo un tempo con la Roma.
A fine gara, dopo il timido saluto di una parte della squadra (sollecitati dal solito Luca Bucci, altrimenti manco ci degnavano di uno sguardo), pieghiamo il nostro Striscione e veniamo condotti fuori della stadio abbastanza in fretta rispetto al solito. Ci vengono riconsegnate le catene da neve del pullman e una cassa di birra per il viaggio. Il tutto (che rimane abitualmente sul pullman mentre noi siamo allo stadio) ci era stato preventivamente sequestrato all'arrivo.
Ci scortano fino al casello e da lì riprendiamo la via di casa.
RISPETTO PER NOI CHE CI SIAMO!