
Mentre si odono voci poco rassicuranti sul mancato acquisto della società, con lo spettro
del fallimento effettivo e la possibilità che questo sia lultimo anno di serie A,
in 25 partiamo per la Calabria dove si giocherà un'importante sfida salvezza. Qualche
defezione nel finale e la scarsa partecipazione della Curva fanno si che solo pochi
Crociati saranno presenti al Granillo. Lo scoramento è notevole, ma la scarsità del
numero ci compatta ulteriormente e ci stimola a tirare fuori tutto ciò che abbiamo.
Scegliamo il treno. Viaggio praticamente senza scorta e senza problemi, con la solita
travolgente atmosfera contagiosa che, nelle trasferte al Sud, ci accompagna sempre.
Larrivo sullo Stretto è accompagnato da un bel sole, una temperatura che ci fa
venir voglia di fare un salto al mare ma appena giunti in stazione siamo subito
intercettati. Morale: un paio dore nel piazzale della stazione, fino a quando, in
autobus, ci dirigiamo verso lo stadio. Varie trattative coi tutori dellordine per
far entrare o non far entrare le bottiglie dacqua e di birra (senza i relativi
tappi, ovviamente...), discussione dalmeno un quarto dora con batti e ribatti
degni di un incontro di scacchi: regole ferree da una parte, allegria, trucchetti,
richieste, spiegazioni più o meno veritiere dallaltra. Ci aspettiamo una
perquisizione meticolosa ma invece è nella norma. Entriamo al Granillo col sole in faccia
e ci rendiamo conto di come certe disposizioni siano senza senso. Siamo letteralmente
avvolti da una rete cubitale su tutti i lati, anche in alto, quindi non si capisce come
potremmo lanciare oggetti, anche avendoli introdotti... misteri delle disposizioni. La
visibilità è ovviamente pessima. Decidiamo di sistemarci appena sotto la metà del
settore, agganciando Striscione e stendardi.
Prima della partita ci saluta Peroglio Longhin, con parole così banali che ve le
risparmiamo. Meglio sarebbe stato un rispettoso silenzio, di fronte a chi sè fatto
così tanti chilometri.
La partita inizia con 5 minuti di ritardo. La prima cosa che notiamo è che lo stadio non
è proprio pieno, come invece avevamo sempre visto da queste parti. La curva di casa
presenta numerosi vuoti. Se anche in città appassionate come Reggio Calabria la
diminuzione degli spettatori è sensibile, significa che qualcosa, davvero, non sta
funzionando.
La curva reggina intona linno della squadra, accende diverse torce (poche le
bandiere). Noi cerchiamo di farci sentire. Ovviamente in 25 è difficile, il tifo nasce
spontaneo, lanciato da chi prende liniziativa e seguito dagli altri.
Il gol subìto (poi pareggiato da quello di Cardone) e il nuovo vantaggio reggino non ci
abbattono. Alziamo il volume e riusciamo a farci sentire sempre di più. Canzoni per i
diffidati, per la squadra, per chi non cè più, per la bandiera e per la città.
La domenica calabra offre lennesimo risultato negativo, una prestazione migliore
rispetto agli scempi visti in passato, ma nella consapevolezza che sarà durissimo
salvarsi. La consapevolezza, anche, che è importante esserci sempre e comunque, magari in
numeri più significativi.
La curva amaranto, seppur non gremita, canta costantemente e si fa sentire più volte nel
corso della gara, le canzoni sono vissute ed eseguite da tutta la parte centrale.
Ad inizio partita un grande striscione per Angela capeggia a metà curva. Sulla sinistra
si nota la Nuova Guardia con stendardi e bandiere. Un buon tifo, diretto dai Boys nella
parte centrale e supportato dagli altri (Ultras Gebbione, CUCN), con diversi riferimenti
ai messinesi (in vista dei prossimi incontri). Tra noi e loro, comunque, nessuna offesa.
Ognuno pensa ai propri Colori.
La partita finisce con la luce artificiale dei riflettori che illumina questa tiepida
serata. Il ritorno in stazione è tranquillo e dopo esserci rifocillati partiamo verso
casa. Occhi aperti a Lamezia per la possibile presenza dei Catanzaresi diretti a Bergamo
(non si sa mai...), il viaggio scorre tranquillo e assonnato tra nuove canzoni e racconti
Ultras, di vita vissuta, grazie a chi ha più esperienza e condivide vicende e fatti che
solo in queste occasioni si riescono ad assaporare appieno.
Unaltra trasferta al seguito del PARMA per essere vicini e presenti, per
lonore di PARMA, dei BOYS, dei Diffidati. Questo ci resta, questo nessuna sconfitta
lo potrà cancellare o sminuire. Essere unici per andare oltre, mai frase fu
più azzeccata e sensata. Oggi vorremmo che la nostra passione diventi anche questo,
specie per il campionato in corso; perché, di fronte ad un futuro nebuloso ed oscuro, è
ancora più importante far sentire che a retrocedere o a sparire non saranno 25 persone ma
unintera tifoseria. Non ci spaventa il futuro, perché dando ognuno il proprio
contributo, allo stadio e in settimana, si costruisce qualcosa dimportante, si
gettano le basi per i periodi difficili in cui non è la prestazione della squadra a farci
spostare, ma solo la voglia di esserci e dandare oltre tutte le difficoltà. FORZA
RAGAZZI, FORZA RAGAZZI, stavolta rivolto non alla squadra... ma a tutta la Curva Nord.
SIAM TIFOSI CON TROMBE E BANDIERE, ACCOMPAGNAMO LA SQUADRA DEL CUORE!
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