Laffluenza di oggi
allo Stadio Tardini, Curva Nord inclusa, non è certo quella delle grandi occasioni.
E il 29 Gennaio, terzultimo giorno del mese, primo giorno della Merla. Secondo
una nota credenza popolare gli ultimi tre giorni di Gennaio sono i più freddi
dellanno, tanto da meritarsi questo curioso appellativo, che trae origine da una
piccola filastrocca. La Merla, un tempo dalle piume bianche, sì rifugiò infreddolita in
un camino, alla ricerca di un po di calore. La fuliggine le rese scuro il piumaggio
che da quel giorno così rimase. Sicuramente è solo una simpatica storiella ma ricca di
saggezza popolare. Quella saggezza che non ha dimostrato chi ha pensato di giocare una
partita in notturna, a fine Gennaio, nel Nord Italia.
Quando si decide di disputare una partita di campionato di sabato sera, nel mese di
Gennaio, in Pianura Padana, primo, si corre il rischio di non giocarla per nebbia;
secondo, si rischiano temperature al di sotto dello zero (comè infatti stato), il
che non è certo un toccasana per bambini ed anziani, ma in
generale non è piacevole per nessuno; terzo, giocando di sabato sera si disincentivano
tante persone dal recarsi allo stadio, potenziali tifosi che abitualmente, in tale giorno
e in quelle ore, sono abituati a fare altre cose (il sabato sera, di solito, si va a
figa
). Considerazioni elementari che però non sembrano sfiorare il presidente di
Lega, che poche settimane or sono imputava alla mancanza di confort negli stadi il numero
calante di spettatori. Certo non è confortevole stare di notte allaperto, per due o
tre ore, con una temperatura che sfiora i -2 C°. Così è logico che qualcuno preferisca
vederla in tv o scelga dutilizzare il sabato sera per andare a donne. Comè
logico che qualcun altro, infastidito da tutti questi disagi, inizi a chiedersi se vale la
pena rifare un abbonamento allo stadio, quando capita sempre più spesso di giocare in
queste condizioni. Per certo, chi un abbonamento non ce lha, e quindi non è
abitualmente presente allo stadio, difficilmente paga prezzo pieno (il fatto che si giochi
di sabato sera, in inverno e al Nord non comporta riduzioni) per assistere ad un evento
che lo interessa relativamente.
A questo punto
viene da chiedersi se Galliani & C. siano incapaci di vedere la realtà delle cose o
se, indipendentemente dalle loro frasi di circostanza, il loro piano sia proprio questo:
disincentivare le persone (specie quelle che hanno possibilità economiche ridotte) dal
frequentare lo stadio, per seguire la partita in tv, magari sottoscrivendo un abbonamento
apposito. Quando si è insensibili alle richieste dei tifosi (biglietti più economici,
orari decenti, ecc) e si propongono solo cose che soddisfano taluni ciarlatani (posti
numerati a sedere in curva, video-sorveglianza, ecc) o taluni interessi economici (dalle
tv alla trasformazione degli stadi in poli commerciali), ci si aliena dagli interessi del
mondo del pallone, un mondo fatto di passione. Una passione che però, con tali scelte
scellerate, rischia daffievolirsi progressivamente. Possibile che Galliani & C.
vogliano rendere gli stadi più confortevoli per i tifosi (quindi per NOI) ma se ne
freghino altamente e costantemente delle NOSTRE opinioni/richieste/proteste/iniziative?
Il Gruppo, come già comunicato in settimana sul sito e su La Voce di PARMA, e
oggi tramite "1977", ha aderito alla protesta di Movimento
Ultras contro il caro-biglietti, in programma per questo fine settimana.
Un lunghissimo striscione blu, attaccato sul muro di cinta dietro la Curva, ha accolto il
Popolo della Nord
con il messaggio: LA VOSTRA SPECULAZIONE SULLA NOSTRA PASSIONE. NO AL CARO BIGLIETTI
NO ALLA REPRESSIONE. Uno slogan forgiato da Movimento Ultras, che insieme alla
problematica del caro-biglietti ricorda anche quella della repressione. Una repressione
della passione, quella che trasforma un semplice gioco/sport in evento da vivere con
sentimento. Una repressione che i BOYS conoscono bene. Siamo in Curva, ma diciassette dei
Nostri non sono con noi, tenuti lontani da quello Striscione che hanno onorato nel
migliore dei modi. Dedichiamo a loro alcuni nostri cori, piccolo tributo a nostri
Fratelli, ma al di là di questo piccolo gesto, un velo di tristezza alberga costantemente
in noi.
Il caro-biglietti è un problema che tocca tutti quelli che si recano allo stadio,
indipendentemente che siano Ultras o tifosi, a prescindere da quale settore occupano
abitualmente. Prezzi sempre più elevati, nonostante la concorrenza televisiva, che
influiscono ormai pesantemente specie su chi, costantemente, segue la propria Fede sia in
casa sia in trasferta e magari non ha grandi possibilità economiche. Infatti, con questi
aumenti generalizzati, sono lievitati pesantemente anche i prezzi dei settori più
economici, che ormai risulta anacronistico definire popolari (almeno per il
costo).
Quando il PARMA
scende in campo il pezzo centrale della Curva Nord è vuoto, delimitato (sopra e sotto),
dagli striscioni che motivano la nostra protesta. Protesta che è condivisa da tutta la
Nord, che ha collaborato per la sua buona riuscita, tra cui i ragazzi di Settore Crociato,
che mediante apposito comunicato hanno invitato i loro simpatizzanti ad unirsi
alliniziativa.
Rimaniamo così per cinque minuti, senza sventolare i nostri Vessilli, ma cantando contro
il calcio moderno e per il nostro PARMA. Consapevoli dellimportanza
della gara, contro un avversaria non certo facile, non possiamo concederci distrazioni.
Dobbiamo essere il dodicesimo uomo in campo.
Trascorsi i cinque minuti riprendiamo possesso dei nostri gradoni e le nostre numerose
Bandiere tornano a colorare la Nord. Il tifo è un po discontinuo, sembra essere in
calando ma si riaccende per il nostro gol. Una rete che cambia la partita. Il PARMA cerca
di difendere il vantaggio, talvolta in modo un po disordinato, attaccando solo in
contropiede. Viviamo attimi dassedio e forti emozioni. Si accendono anche delle
torce (è un crimine?) che danno colore al nostro tifo e ci caricano per spronare la
squadra Crociata.
Allinizio
del secondo tempo alziamo lo striscione SOLIDARIETA PER TUTTI I
DIFFIDATI, messaggio dincoraggiamento per tutti quei ragazzi che, senza
processo, mediante leggi anti-costituzionali, sono tenuti lontani dalla propria fede.
I minuti trascorrono lenti, guardiamo spesso il tabellone di fronte a noi, ma la partita
sembra non voler finire. Quando larbitro da il triplice fischio è gioia in Nord,
una lunga ed estenuante battaglia è giunta al termine e la vittoria ci ripaga di tutte le
nostre sofferenze. Fumogeni gialli e blu (è un altro crimine?) salutano la conquista dei
tre punti e dipingono loscurità notturna con i nostri amati Colori.
Da Udine sono arrivati circa cento Ultras. Un numero sicuramente inferiore alle
aspettative ma pesantemente influenzato dal giorno e dallorario infausto. Non siamo
riusciti a sentirli, coperti dal nostro tifo, ma abbiamo visto le loro bandiere sventolare
senza sosta.
Lasciamo felici il Tardini e ci riuniamo con i nostri amici diffidati. Raccontiamo la
nostra serata in Gialloblu, tutte quelle emozioni che la tv non potrà mai far vivere.
Pensiamo alla trasferta di giovedì a Bologna e ci
rattrista sapere che loro non potranno esserci. Solo parlarne ci sembra irrispettoso e
cerchiamo devitare largomento. Ma dentro di noi, nei nostri cuori BOYS,
sappiamo che il nostro spirito è già in viaggio. Noi e loro, tutti insieme, i BOYS.
DIFFIDATO BOYS NON MOLLARE!
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