Trasferta dis-organizzata
29 - 03 - 2007
I BOYS non organizzano la trasferta a San Siro contro l'Inter ed invitano tutti a viaggiare con mezzi propri, in linea con le nuove disposizioni governative.
Con l'entrata in vigore delle nuove norme imposte dall'Osservatorio sulle manifestazioni sportive ci prendiamo una pausa. Negli anni abbiamo già sopportato cinque leggi speciali, pagato con diffide, denunce ed arresti, ma quel che è troppo è troppo, all'ennesimo abuso non ci stiamo, non siamo marionette. Nonostante i cari biglietti nominali che paghiamo: ci hanno tolto la libertà d'esprimere le nostre idee, le nostre critiche attraverso gli striscioni (della serie stai zitto e paga). Non capiamo perché se vogliamo esprimere un idea su uno striscione dobbiamo chiedere il permesso alle società sette giorni prima (quando ormai si gioca ogni tre giorni!!!!), non capiamo perché ci vietano striscioni scomodi o di contestazione, non capiamo perché dobbiamo essere sottoposti alla censura anche quando non si parla di striscioni razzisti o dal contenuto violento, non capiamo perché per portare a Milano lo striscione "BOYS", CHE DA TRENT'ANNI GIRA GLI STADI D'ITALIA E D'EUROPA, avremmo dovuto chiedere il permesso all'Inter sabato scorso... adesso sì che capiamo perché non potrà più entrare "ULTRAS LIBERI".
Negarci l'uso di megafoni e microfoni, di striscioni e bandiere, non serve a combattere la violenza, ma solo ad eliminare il tifo organizzato. Queste sono le finalità della Melandri, dell'Osservatorio, e della Lega, e sono inaccettabili. Le nuove norme colpiscono i gruppi che fanno aggregazione e favoriscono l'azione dei cani sciolti; quelli che, dopo l'omicidio Spagnolo, erano stati identificati come i principali responsabili degli atti più efferati.
Dal trenta marzo saranno impedite le coreografie, i tamburi ed i megafoni, ma non ci sarà nessuna nuova norma che impedirà di fare violenza, anzi: la fine delle trasferte di massa creerà una situazione ben più difficile da controllare per le forze dell'ordine, con le tifoserie ospiti che arriveranno sparse e non più in blocco, sotto scorta, come accadeva prima. Dal trenta marzo le restrizioni saranno per chi va allo stadio per fare il tifo e le coreografie, per chi ci andava solo per creare incidenti non cambia nulla... anzi: avranno la possibilità di trovare i tifosi ospiti in qualsiasi settore.
Dal trenta marzo, chi all'interno di uno stadio userà un megafono o uno striscione non preventivamente dichiarato (sette giorni prima), RISCHIERA' ALMENO DUE ANNI DI DIFFIDA, queste sono le soluzioni dell'Osservatorio. Solo gli ipocriti possono affermare che in questo modo si combatte la violenza.
Non vogliamo essere le prime cavie di questo sistema anti-Ultras, non vogliamo rischiare di farci rovinare la vita da norme anticostituzionali, non vogliamo essere i capri espiatori di quello che è successo a Catania.
Per questo ci prendiamo una pausa, per cercare di capire quello che ci aspetta, per cercare di fare ragionare un po' tutti e sensibilizzare le società sportive, i politici e le istituzioni, affinché ci restituiscano il maltolto: la nostra libertà.
Vogliamo poter esprimere liberamente le nostre idee, liberi di fare uno striscione da un giorno all'altro (non una settimana prima!!!), come quella volta che in autogrill verso Udine, in tre minuti, abbiamo fatto lo striscione "PARMA PIANGE TOMMY". E lo abbiamo esposto allo stadio, senza chiedere permessi sette giorni prima, senza rischiare diffide o galera.
ULTRAS LIBERI!