BOYS PARMA 1977

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Parma e Catania

30 - 10 - 2007

Cartelli all'ingresso. Lo stadio Tardini è un'area videosorvegliata Il 24 ottobre l'ultras catanese accusato di aver minacciato di morte e aggredito un dirigente della Mobile di Parma è stato condannato a 10 mesi di reclusione. Il ventisettenne era stato arrestato al termine di Parma-Catania del 15 aprile 2007.
La difesa, a metà ottobre, aveva chiesto di acquisire le registrazioni video di quel giorno. Ma senza fortuna.

"La presunta aggressione ai danni del dirigente della questura, infatti, sarebbe stata ripresa dalle telecamere che controllano prima e dopo le partite tutta la zona attorno allo stadio Tardini. Tutto l'impianto ed i nastri sono di proprietà del Parma calcio. Perché è un giallo? Perché quelle immagini erano state girate ma, come la legge concede, sono state cancellate sette giorni dopo la partita anche se era stato effettuato un arresto".1

"A sancire la distruzione dei nastri c'è la risposta della polizia scientifica alla richiesta di prenderne visione, che viene letta in aula dal giudice Livio Cancelliere: le cassette usate per registrare quella partita sono state usate per la partita della settimana dopo e quindi cancellate. Al termine del documento si specifica che non ci sono immagini in cui si vede l'imputato a terra picchiato dagli agenti".1

La "legale dell'ultrà, che ha sempre rispedito al mittente le accuse, ha annunciato l'intenzione di ricorrere in appello".2

Il ragazzo condannato a Parma era già "agli arresti domiciliari, anche per i fatti di Catania", dov'è "indagato per resistenza aggravata".2

I magistrati di Catania mostrano un disegno degli scontri al Massimino del 2 febbraio 2007Dopo la morte dell'ispettore capo Filippo Raciti (2 febbraio 2007) è iniziata una feroce repressione anti-ultras. Purtroppo, però, non s'è ancora riusciti a scoprire la verità. C'è chi ha cercato di convincere l'opinione pubblica con qualche disegnetto, c'è chi (i Ris di Parma) ha espresso "consistenti dubbi" (3) sulla presunta arma, c'è chi sostiene "la pista è blu" (4), e c'è chi ha fatto presente come: "nessuno è interessato a cosa fosse accaduto, considerato che mai nessuna inchiesta mi risulta essere stata avviata su eventuali responsabilità istituzionali".(5) E quest'ultimo non è un ultras duro e puro, è il legale della famiglia Raciti.
Ma prima di arrivare alla verità, qualcuno è finito in galera.

Alcuni ultras catanesi stanno subendo pene particolarmente dure in rapporto ai "reati" a loro contestati, nonché attenzioni molto particolari del sistema. A loro va la nostra solidarietà, perché gli sforzi dello Stato di diritto dovrebbero essere rivolti a scoprire la verità (qualunque essa sia) e ad applicare leggi (giuste) con equità. Ma a questo Stato interessa veramente la verità? Sangue ed ipocrisia...
LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI.

1: articolo "Ultras Catania, giallo sui video" da "L'Informazione di Parma" del 6 ottobre 2007;
2: articolo "Aggredì il capo della Mobile: dieci mesi all'ultrà catanese" da "Gazzetta di Parma" del 25 ottobre 2007;
3: articolo "Raciti, il legale del 17enne indagato 'Non fu omicidio, ecco le prove'" da "La Repubblica" del 25 maggio 2007;
4: articolo "Raciti la pista è blu" da "L'Espresso" del 31 maggio 2007;
5: articolo "L'autunno del calcio" da "Nerazzurro".

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