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Le idee della Lega Calcio per il campionato 2007-08

29 - 06 - 2007

Riprende in questi giorni, a campionato concluso, il confronto tra Lega e governo per gli aspetti più scottanti sui quali occorre trovare un accordo per la prossima stagione: adeguamento stadi, anticipi e posticipi, diritti televisivi. Ci limitiamo a commentare quanto scritto su alcuni quotidiani ("Stadio").

1. Organizzazione calendari: anticipi e posticipi
«Siamo disposti a programmarli con l'Osservatorio ma la gente lo deve sapere prima per capire, per esempio, se potrà andare in trasferta.»
Le parole di Matarrese (degno presidente di Lega Calcio) non lasciano presagire nulla di buono. La Lega Calcio, da anni succube degli introiti da diritti televisivi, prende in considerazione l'ipotesi che i tifosi possano anche non andare in trasferta. Parole allucinanti, che preannunciano un cambiamento sistematico del modo di vivere la trasferta, del vivere Ultras. La stagione appena conclusa è sembrata un esperimento, i fatti di Catania stanno autorizzando qualcuno a rendere SISTEMATICO, e non casuale, il divieto di partecipazione alle trasferte. Il punto è questo: siccome le partite di cartello sono anche quelle più a rischio, cade a fagiolo il sistema pay tv. Anticipi e posticipi saranno ancora più giustificati, infatti saranno trasmesse in tv le partite di cartello, più a rischio, per disincentivare i tifosi alle trasferte. Anziché trovare una soluzione per eliminare anticipi e posticipi, rispondendo alle esigenze dei tifosi, la Lega suggerisce il contrario, appellandosi comunque all'Osservatorio in modo passivo, incentivando lo spettatore televisivo.

2. Adeguamento Stadi
Il nocciolo stadi è, sinceramente, sopravvalutato. Da sempre abbiamo idea che questo polverone sia nato unicamente per ragioni economiche e speculative. Ne abbiamo riprova dall'idea di Matarrese, che vuole costituire una Fondazione per l'ammodernamento e la costruzione degli Stadi. Sappiamo che una Fondazione nasce per scopi culturali, umanitari, comunque non legati in senso stretto all'aspetto economico. I vantaggi fiscali sono importanti e convenienti. Matarrese vuole attirare i privati nella Fondazione, per procedere alla spartizione ed alla lottizzazione dei lavori da eseguire. Una mera scorciatoia per attirare chi vuol fare denaro con l'ammodernamento degli stadi. Sempre da Stadio: Ma una idea la Lega l'ha già presentata: una Fondazione in cui confluiscano i soldi dei contratti televisivi negoziati collegialmente e quelli di imprenditori privati che vogliano investire nel calcio. Le parole magiche le ha pronunciate Matarrese spiegando cosa molti intendono per "stadi moderni":
«Ci vuole un po' di speculazione, gli imprenditori devono avere un ritorno».
E così dicendo ha fatto sobbalzare sulla sedia il ministro Antonio Di Pietro: «E che facciamo lottizzazione intorno agli stadi?»

Noi proponiamo qualcosa di diverso: una Commissione nazionale valuta attentamente lo stato di ciascuno stadio, elabora un piano di ammodernamento per quelli più vecchi, sollecita Comune e forze locali a presentare un piano di investimento. Le imprese coinvolte devono essere in via prioritaria aziende con sede sul territorio (provinciale), poi in aree limitrofe. I costruttori sono pagati al 80% da Comune, società, privati, e per il 20% da un "cambio merce": pubblicità allo stadio, sconti sugli abbonamenti, prelazione sui futuri lavori, percentuale sulla vendita del materiale, dei biglietti, ecc.. Far gestire alla Lega ed alla ristretta cerchia di SUOI fornitori la questione stadi, è solo un modo per incentivare tangenti, clientelismo, sprechi di denaro. Crediamo invece in una gestione locale, che sia più controllabile e misurabile, anche dagli stessi tifosi. Gli imprenditori di Matarrese avranno sì un ritorno, ma forse poco limpido e comunque strumentale. Quelli che vorremmo noi, sono imprenditori che si legano al territorio, in una logica di lungo periodo, e non di "spartizione della torta". È così difficile?
NO AL CALCIO MODERNO, NO AGLI STADI MODERNI!

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