Trasferte vietate e verità insabbiate: vergognatevi!!!
Comunicato Curva Nord "Maurizio Alberti" di Pisa
12 - 01 - 2008
La Prefettura di La Spezia, su indicazione dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, ha deciso di vietare Spezia-Pisa ai tifosi ospiti. Ma gli ultras pisani sono andati ugualmente a La Spezia, a manifestare davanti alla locale prefettura. Di seguito il loro comunicato del 12 gennaio 2008.
Da sempre Spezia rappresenta per noi una trasferta particolare sia per il campanilismo che ci divide che per i ricordi legati a Maurizio. Quest'anno Osservatorio e Prefettura spezzina hanno pensato "bene" di vietarci la trasferta. Quest'atto è solo l'ultimo tassello di una serie di negazioni e divieti che il decreto Amato ha imposto: stadi blindati, striscioni, megafoni, tamburi e coreografie abolite e pene "ergastolane" per qualsiasi atto di presunta violenza compiuta allo stadio. Riteniamo tutti questi provvedimenti anticostituzionali, in quanto il diritto di espressione e di muoversi liberamente sarebbe garantito dalla costituzione italiana. Invece qui siamo all'assurdo: dopo gli incidenti di Catania il calcio è stato stravolto: tolleranza zero su tutto e tutti, dura condanna da parte di mass-media dell'intero mondo ultras. Nelle ore successive agli incidenti il presunto omicida di Raciti è finito subito in carcere additato da tutti come il colpevole e schiaffato su tutte le prime pagine dei giornali. In seguito è stato verificato che non è stato lui a colpire mortalmente Raciti, ma ancora non sappiamo cosa sia realmente accaduto quella sera. Mesi dopo muore un tifoso davanti a un autogrill, colpito a morte da un colpo di pistola sparato da un poliziotto dalla carreggiata opposta dell'autostrada davanti a decine di testimoni. Nelle ore successive a quest'omicidio c'è stata una chiara volontà degli organi competenti d'insabbiare l'accaduto, parlando di casualità, d'incidente, di colpi sparati in aria, scaturendo così la prevedibile reazione di tanti tifosi. C'è stata la volontà di cambiare le carte in tavola, il problema non era più il poliziotto che spara ad altezza uomo ad un innocente di ventotto anni, ma la cosa grave da reprimere e condannare era il fenomeno ultras. Infatti il poliziotto che ha sparato anche se indagato è in totale libertà e ancora in servizio, mentre da allora per gli ultras e per tutti i tifosi hanno ancora di più inasprito le pene, alzato la repressione e vietato anche le trasferte.
Come mai solo per arginare il problema ultras si adottano leggi speciali, decreti, divieti, e invece per tutti i problemi ben più gravi che affliggono il mondo del calcio e l'Italia in generale finisce sempre tutto in una bolla di sapone? Pensiamo a moggiopoli e al doping per rimanere nel calcio, ma pensiamo anche a tutti i morti sul lavoro, lì si che ci vorrebbero più sicurezza, controlli e leggi speciali!! Siamo stanchi e sdegnati da tutta questa ipocrisia, da QUESTE VERITA' INSABBIATE, ribaltate, offuscate!!
Nove anni fa a Spezia scomparve Maurizio, anche lui trattato da ultras e non da libero e normale cittadino meritevole di soccorsi e cure appropriate, anche a lui, nonostante tutto quello che abbiamo fatto, è stata negata verità e giustizia con una vergognosa archiviazione. Ci auguriamo che per Sandri non sia così, come è gia successo in tanti altri casi, dove persone hanno subito torti, ingiustizie, abusi di potere o cure inappropriate senza mai poi ottenere giustizia.
OGGI NOI A SPEZIA CI SIAMO, la nostra trasferta è questa qui, a protestare di fronte alla Prefettura spezzina, a manifestare il nostro sdegno per quest'assurda decisione, ad urlare ancora a tutti che questo decreto va contro la Costituzione, che il calcio è passione e tifo. La curva come la intendiamo noi è un luogo d'aggregazione e d'espressione dove persone di diverse età si incontrano per condividere una passione, per fare tifo, riunioni settimanali, striscioni in cui esprimere le proprie idee, coreografie spettacolari, TRASFERTE, progetti di solidarietà e collaborazione in tutto il mondo, aiuti a persone e strutture sanitarie locali sostituendoci di fatto allo stato che dovrebbe garantirle...
Noi non possiamo accettare che tutto questo ci venga negato! COMBATTIAMO QUESTO DECRETO!!!
Curva Nord Maurizio Alberti