A Firenze cori amplificati e censurati
16 - 09 - 2007
Sta accadendo, ahinoi, quello che avevamo predetto. Quello che, fino a pochi mesi fa, molti ritenevano "non sarebbe mai accaduto".
Ci possono togliere il bavaglio, purché si dica esattamente quello che vogliono. Ma la libertà... è un'altra cosa.
Tratto da "La Nazione" del 24 agosto 2007.
Cambia il modo di tifare in Curva
Dalla partita interna contro l'Atalanta cambierà il modo di tifare in Curva Fiesole. E' stato trovato un accordo per poter permettere ai supporters gigliati di "sfruttare" l'impianto audio interno allo stadio per lanciare i cori, ovviando così ad alcuni problemi nati dopo l'uscita del decreto Amato. In pratica, da allora, dentro gli impianti sportivi non è più possibile portare megafoni e microfoni e ciò ha avuto ripercussioni che non sono andate giù ai tifosi. La svolta, se così vogliamo chiamarla, è avvenuta ieri, con l'approvazione arrivata dal Comitato per l'ordine pubblico, presieduto dal prefetto De Martino e al quale hanno partecipato anche il questore Tagliente, gli addetti alla pubblica sicurezza, carabinieri, polizia, polizia municipale, e anche gli assessori del comune di Firenze, Cioni e Giani.
Proprio quest'ultimo spiega che però dovranno essere rispettate alcune condizioni affinché l'accordo venga confermato in futuro: «In primo luogo, i membri del tifo organizzato dovranno presentare regolare autorizzazione agli organismi competenti di partita in partita. In secondo luogo, l'impianto audio sarà collegato direttamente con la nuova sala GOS dello stadio, recentemente inaugurata. All'interno sarà presente un addetto che potrà decidere di "staccare la spina", qualora il capo coro facesse partire degli slogan violenti contro altre tifoserie e contro le forze dell'ordine, contribuendo così a diffondere un clima ostile tra gli ultras». Ma anche altri settori dello stadio potranno beneficiare della novità. «Si tratta di un esperimento - conclude Giani - e niente vieta di ripeterlo, ad esempio in Curva Ferrovia, a patto che, anche i tifosi presenti in questa parte dello stadio, presentino il loro progetto e si attengano alle regole prestabilite».
Tra la tifoseria organizzata tende a mantenere un atteggiamento ancora molto cauto. «Questa richiesta è partita da noi del Collettivo - spiega il presidente del più importante viola club della Fiesole, Stefano Sartoni - ed è nata perché, sostanzialmente, il tifo era fatto male. Senza la possibilità di diffondere la voce in tutti i settori della curva, i cori venivano sfalsati e non c'era più quell'effetto suggestivo di un tempo».
E allora in estate gli stessi tifosi si sono adoperati e hanno cercato di fare sentire le proprie ragioni e le proprie soluzioni presso gli organismi competenti: «Siamo stati in Comune - continua Sartoni - e abbiamo trovato un'ampia disponibilità al dialogo. Adesso per poter portare a termine questo processo, bisognerà realizzare e presentare un progetto. Per domenica sicuramente non ce la faremo, quindi la partenza avverrà dalla prossima partita interna, quella con l'Atalanta (in programma il 16 settembre n.d.r.)».