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Calciopoli, le sentenze - Le vostre opinioni
Ultras, fronte comune per il dissenso
17 - 08 - 2006
Chiunque sa che dall'Italia non ci si può aspettare giustizia, ma solo compromessi atti a compiacere chi detiene il potere. Calciopoli non ha fatto alcuna eccezione. Già la pretesa di ascoltare e leggere migliaia di intercettazioni, ricostruire le fila della mafia del pallone, capire rapporti, responsabilità, soprusi, analizzare le centinaia di episodi incriminati, rifondare uno sport intero in poche settimane aveva fatto capire quale sarebbe stato il risultato. l nostro amabile Paese non può permettersi di fermare il Campionato più bello del mondo, non può frenare l'unica vera religione come fu fatto negli Stati Uniti, si rischierebbe la rivolta.
La sentenza di primo grado ci aveva fatto ben sperare, era sufficientemente dura, anche se mai paragonabile a quello che dovette passare, in tempi non sospetti, il Genoa (loro sono stati beccati "coi soldi", dicono, ma tra falsare una partita e falsare almeno due campionati ce ne passa, a parer d'una ignorante come me).
Purtroppo, tutti i maxi processi all'italiana funzionano secondo un preciso copione:
- Disgustato stupore del popolo;
- Richiesta a gran voce di pene severe;
- Entrata in gioco di poteri politico-economici;
- Richiesta di indulgenza per i motivi più ridicoli;
- Conclusione: pene morbide.
Ed ecco che tutti i giornalisti imbrattacarte, dagli stessi salotti talk-show da cui avevano chiesto una "dura riforma del calcio italiano", sussurrano che ci vuole meno severità, meno rabbia, bisogna tutelare i poveri tifosi delle squadre incriminate... Bla bla bla, il bel tacer non fu mai scritto.
Mi domando se sia più da tutelare il "tifoso" che non sa nemmeno di che colore sia il Delle Alpi poiché assiduo cliente Sky-DT, oppure quello che scuce il valsente e si fa 500 km di trasferta per una partita il cui risultato è già stato programmato da qualche sporca combriccola romana.
Ovviamente tutti questi discorsi sono ben lungi dalla mente dell'italiano medio, che ha come Bibbia la Gazzetta dello Sport (la quale anche negli "anni d'oro" ci relegava in decima pagina... ciò la dice lunga), che segue i potenti, approva le tifoserie ri-ripescate che bloccano il lavoro dei ferrovieri, giustifica chi si è supinamente accodato a Moggi e compari e non ha in nessun conto chi ha pagato salato per colpa della cupola.
Che abbia ragione chi ci addita come popolo di mafiosi ed omertosi? Era davvero così impossibile bloccare il campionato, escludendo preventivamente tutte le squadre italiane dalle competizioni europee e lasciare che la giustizia svolgesse con calma le sue decisioni? Era davvero impossibile far supervisionare il tutto a un uomo che conoscesse bene l'universo calcio e fosse al di sopra d'ogni sospetto? Era impossibile relegare almeno la Juventus nei campi di serie C, senza fasciarsi la testa per il problema "ordine pubblico"? L'ordine pubblico non si garantirà certo mantenendo certi personaggi in Serie A, perché se non è stata la sentenza a fare piazza pulita, sarà l'Ultras a farsi giustizia da sé, come è normale che sia.
Come suprema onta hanno posto sul trono Matarrese, e ormai non esiste iniziativa che possa dimostrare tutta l'amarezza e l'insoddisfazione delle Curve colpite. Ma qualcosa dobbiamo fare comunque, facendo fronte comune con chi si trova nella nostra stessa posizione, con striscioni, seguendo le partite spalle al campo, lasciando le curve desolatamente vuote, senza cori o fischi... Il nostro silenzio sarà un'eloquente affermazione. In più, non dimentichiamoci del potere della Rete per divulgare le nostre opinioni e il nostro dissenso. I video ironici e azzeccatissimi come "Calcio Moderno 2006" sono molto apprezzati dagli utenti del Web, e sarebbe utile crearne altri.
Mi raccomando la cosa più importante: anche se chi di dovere fa di tutto per renderci disgustati da questo sport, bisogna continuare a supportare il PARMA, che ha più che mai bisogno di noi!
Eleonora