Rimini: gli Ultras ricordano l'amico scomparso. 28 diffidati
17 - 05 - 2007
28 Ultras riminesi denunciati a piede libero e diffidati. Tre anni a testa, in un caso 5. Per 8 di loro c'è anche l'obbligo di firma (Daspo). Il reato? Aver commemorato la memoria di un amico scomparso dieci fa, Marco Caruso (storico esponente della Curva Est).
Con l'introduzione delle norme anticostituzionali dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, che di fatto sospendono la libertà d'espressione negli stadi italiani, gli Ultras riminesi si sono visti negare l'accesso ad un loro storico striscione in ricordo dell'amico, che fino a quel momento (per ben due lustri) avevano esposto in ogni stadio dov'erano impegnati i biancorossi. Così, il 14 aprile, decine e decine di Ultras riminesi hanno sfilato da via Pascoli fin sotto la loro Curva, con alla testa del corteo il loro striscione "Caruso nei nostri cuori".
Una manifestazione assolutamente pacifica, ma che ha indispettito il locale questore. "...stroncare la violenza per salvare il calcio", ha dichiarato ai media. Ma è violenza anche ricordare i propri morti? O è invece "violenza", cieca e brutale, punire chi lo fa?
Le accuse agli Ultras riminesi sono: manifestazione non autorizzata, oltraggio all'autorità amministrativa e giudiziaria, grida e manifestazioni sediziose.