Pisa: carta igienica contro la Prefettura
07 - 05 - 2007
Tratto da "Il Tirreno" del 07-05-2007
Carta igienica contro la Prefettura!
Diverse centinaia di ultras nerazzurri si radunano in piazza Mazzini inscenando una manifestazione per contestare il decreto Amato.
Clamorosa protesta degli ultras nerazzurri contro il decreto amato per la sicurezza negli stadi. Ieri mattina circa cinquecento ultras a bordo di motorini, macchine e altri mezzi ha inscenato una vera e propria manifestazione volante davanti al palazzo della prefettura. I tifosi che stavano recandosi a prendere la squadra all'albergo prima della partita nel tragitto si sono fermati attorno alle 12:15 in piazza Mazzini dove si sono radunati intonando cori contro il decreto e attaccando uno striscione al muro della prefettura con scritto: "ART. 21 DELLA COSTITUZIONE CANCELLATO DAL DECRETO AMATO!". Subito dopo sono stati lanciati centinaia di rotoli di carta igienica nel giardino della stessa prefettura. La protesta e' durata quasi un quarto d'ora per poi proseguire verso l'albergo dove alloggiava la squadra. I tifosi hanno voluto contestare così il decreto Amato che proprio a Pisa si è concretizzato in uno dei provvedimenti più curiosi per non dire ridicoli: i cinque daspo emessi dalla questura nei confronti di altrettanti supporter nerazzurri che, in occasione della partita contro la Sangiovannese, avevano lanciato in campo rotoli di carta igienica ovvero materiale che, secondo la nuova normativa viene considerato pericoloso in quanto equiparato a materiale infiammabile.
Un provvedimento che ha provocato commenti critici e ironici (vedi striscia la notizia...) da parte di tutto il mondo sportivo ma che comunque proibirà ai cinque tifosi del Pisa di assistere per un anno alle partite di calcio.
A punizione così dura e tanto discutibilmente motivata, il gruppo di ultras si è radunato davanti alla prefettura e ha voluto replicare in modo altrettanto sopra le righe: lanciando appunto centinaia di rotoli di carta igienica contro il palazzo che rappresenta una delle massime istituzioni dello Stato, trasformando piazza Mazzini in una specie di stadio, con tanto di cori, megafoni, sventolio di bandiere, uno spettacolo che dentro l'Arena non potremo più vedere.