Esserci a modo nostro
Comunicato Curva A. Costa Bologna
25 - 03 - 2007
Mi ricordo di uno stadio bellissimo, pieno fino all'ultimo posto, colorato e festante...
Ma adesso gli stadi sono vuoti... E lo chiamano modello inglese...
Mi ricordo i bandieroni che sventolavano in curva... e di quando si faceva a gara ad averli più grandi e a sventolarli di più...
Ma adesso hanno vietato le aste... E la chiamano sicurezza...
Mi ricordo le decine di fiaccole che accendevano l'inizio delle partite in notturna...
Ma adesso se le porti ti arrestano...
Mi ricordo gli ultras che raccolgono decine di migliaia di euro per le vittime dello tsunamy, gli ultras che denunciano un calcio finto, corrotto, al soldo delle televisioni e dei potenti..., gli ultras che chiedono che le partite si giochino di domenica alle 3 e che i prezzi popolari siano davvero popolari...
Ma adesso gli ultras non hanno più diritto di parola e fa niente se avevano ragione...
Mi ricordo l'emozione di attaccare i nostri striscioni: importanti non solo perché carichi di storia ma per quello che rappresentano: un modo di esserci, di stare allo stadio, una mentalità che non conosce sconti e che non ci permette di diventare "un'altra cosa".
Mi ricordo quanto è stato difficile (dopo i provvedimenti normativi successivi ai fatti di Catania, provvedimenti non solo incredibilmente pesanti ma ben oltre il limite della costituzionalità) decidere di fermarsi e di autosospendersi: e la curva e lo stadio sono diventati, immediatamente, un'altra cosa: senza colori, senza emozione, con gli ultras che... non possono fare gli ultras...
Mi ricordo quanto è stato difficile continuare la nostra autosospensione per ben 7 partite, intanto che in molte altre curve "si faceva incredibilmente finta di niente e si continuava quasi come prima"... ma prima non c'erano queste "leggi", non c'erano regole diverse a secondo degli stadi e delle partite, non c'erano ingiustificabili diversità di trattamento fra gruppo e gruppo (in molti stadi la tifoseria ospite non poteva andare, in altri lo striscione ULTRAS non poteva entrare), non c'erano le incredibili disposizioni di qualcosa che si chiama "Osservatorio" e che, dal 30 marzo, ha stabilito l'entrata in vigore di un'accozzaglia indistinta e confusa di disposizioni, al momento incomprensibili, ma che sembrano vietare, fra l'altro, "tutti gli striscioni non ignifughi", tutti quelli "non concordati con gli addetti all'Ordine pubblico", tutti quelli "di gruppi in cui ci siano stati dei diffidati", forse anche tutti quelli più lunghi di 150 cm e via di questo passo...
MA STASERA SARA' DIVERSO: stasera, se sarà garantita almeno una equità di trattamento tra tutti i gruppi ultras, SOSPENDEREMO (scusateci il gioco di parole) l'AUTOSOSPENSIONE e ci saremo a modo nostro: con i nostri striscioni e i nostri colori.... Stasera faremo "il tifo più bello che possiamo" come una volta e meglio di una volta: stasera dimostreremo che cos'è una curva vera, regaleremo e ci regaleremo emozioni: con convinzione, con rabbia e con una certezza: la mentalità ultras è qualcosa di grande che non sta in 150 cm di striscioni ignifughi e che non disconosce i propri diffidati: e se è vero che in tutti questi ultimi anni abbiamo dovuto subire e accettare altri provvedimenti molto pesanti, l'abbiamo fatto salvaguardando comunque sempre il nostro modo di vivere lo stadio.
Non sappiamo se, dopo il 30 marzo, potremo ancora farlo: se ce lo vieteranno.... allora forse qualcuno penserà di avere vinto: e quel qualcuno avrà dei "bellissimi" stadi: vuoti, silenziosi, composti, sicuri e... assolutamente inutili.
Noi, invece, preferiamo perdere con orgoglio che vincere in questo modo; ma intanto stasera ci siamo, a modo nostro, come una volta e come vorremmo tanto farlo ancora: da ULTRAS, quelli veri.
I gruppi della Curva A. Costa