Intervista a Striscia lo striscione
20 - 03 - 2007
Cristiano Militello conduce lo speciale "Striscia lo striscione", all'interno del programma televisivo "Striscia la notizia". Il giornale "Stadio" lo ha intervistato in merito alle decisioni dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che, tra le altre cose, puntano ad impedire l'ingresso degli striscioni negli stadi.
Tratto da "Stadio" del 10-03-2007
Cristiano Militello, hanno di fatto abolito gli striscioni. Cosa farà adesso?
«Non ho ancora fatto domanda alle Ferrovie».
Come andrà avanti?
«Continueremo con le simulazioni, ci faremo venire qualche altra idea. Certo, dovremo cambiare il nome della rubrica. Striscia lo striscione non regge più».
Aboliti gli striscioni divertenti, ma in giro ce ne erano anche di cattivi.
«A Striscia non c'è mai stato spazio per striscioni trucidi o tanto meno razzisti. Abbiamo dato spazio solo alla goliardia e alla creatività dei tifosi. Più che filtri e decreti basterebbe usare un po' di buon senso».
Non le piace questa limitazione?
«Mi sembra un papocchio. c'erano già delle regole precise. Bastava fermare all'ingresso i tifosi che portavano striscioni razzisti o violenti e l'affare era risolto».
Una difesa interessata?
«No. Dico solo che pretendere una procedura così complicata per ottenere il permesso di entrare allo stadio con il proprio striscione, scoraggia chi avrebbe voglia di mettere per iscritto la propria fantasia. Ufficio complicazioni affari semplici».
E' un danno per il calcio?
«Se ne va un po' di poesia, la gioia di ridere. Non bisogna avere paura di sentirsi antichi o retorici. Quelle battute ci ricordavano il calcio di una volta. E ridere non è certo un peccato».
Un attentato alla creatività?
«Forse vogliono relegare il tifoso in poltrona. Lo stadio blindato proprio non mi piace»