1977-78
Il 3 agosto del 1977 un gruppo di giovani tifosi del Parma Calcio decide d'intraprendere una nuova via, diversa da quella del Centro di Coordinamento dei Parma Clubs. Presso l'osteria "Parma Rotta", alla periferia sud della città, nasce il Parma Club "BOYS". Lo striscione con le due stelle è prontamente ordinato ad un artigiano locale. Ideato da un ragazzo del gruppo, voluto nei colori della città, esordisce in trasferta a Ferrara per la terza giornata di campionato. Al Tardini è appeso in Curva Sud a fianco della gradinata in cemento (oggi "Distinti laterali"), dove trovano posto i più caldi sostenitori crociati.
La sede è il bar Polisportivo di p.le Risorgimento, lì si tengono le riunioni e si conserva il materiale.
Nel gennaio del 1978 gli Ultras Spezia, in trasferta a Parma, propongono un'alleanza tra i due club. Nasce così il primo gemellaggio dei BOYS.
Durante Parma-S.p.a.l., a metà febbraio, è ufficializzato il gemellaggio con i modenesi in funzione anti-spallina. Gli ultras ferraresi sono letteralmente massacrati. Uno di loro, animato da spirito di vendetta, torna a Parma di notte durante la settimana, e lancia una molotov contro il bar Polisportivo.
1978-79
Coriandoli, carta igienica, fumogeni colorati, fiaccole ed estintore, sono un classico all'ingresso dei crociati in campo, tant'è che spesso scoppiano piccoli incendi. Le bandiere al vento sono gialloblu o bianconere, prevalentemente artigianali, oppure acquistate fuori dallo stadio e disponibili in tre versioni.
Per dar più colore al tifo viene ideato un nuovo striscione, questa volta in pvc. Nell'aprile del 1979, per Parma-Novara, è appeso al Tardini "Crusader ultras". Al centro ha un teschio con ossa incrociate e ai lati gli scudi del Parma Calcio.
Nel giugno del 1979, al Menti di Vicenza, il Parma affronta la Triestina allo spareggio promozione. Gli ultras locali (i "Vigilantes"), seppur non invitati, entrano in Curva per dar manforte contro i triestini. Nessun BOYS si oppone decisamente alla loro presenza e questi appendono il loro striscione a fianco di quello del gruppo. E' un'amicizia più subita che cercata ma comunque termina il giorno stesso; giorno in cui Parma festeggia il ritorno in Serie B.
La temporanea e parziale collaborazione con i vicentini causa ai BOYS l'inimicizia dei veronesi, che spediscono al bar Polisportivo una lettera minatoria indirizzata al gruppo.
1979-80
Con il nuovo campionato i BOYS si trasferiscono al centro della Curva Sud, un settore che, spesso, condividono con le tifoserie avversarie. La polizia è praticamente assente e la tensione con i rivali, sempre alta. E' così anche fuori dai cancelli, dove il gruppo si raduna abitualmente verso le 10 della domenica mattina.
In seguito all'uccisione di un tifoso laziale è vietata l'esposizione di taluni stendardi. La scritta "Ultras" e il teschio di "Crusader ultras" iniziano ad essere coperti dallo striscione "Supporters" mimetico (di proprietà di un ragazzo del gruppo).
A novembre, con un'azione proditoria, è conquistato lo striscione "Venceremos" ai comaschi e a gennaio 1980 i BOYS traslocano nella nuova Curva Nord, ricostruita più grande in cemento.
A febbraio è realizzata la prima sciarpa del club (con scritta "Crusader supporters", un crociato come simbolo e lo sponsor sul retro), e il piccolo striscione "C.U.S." (acronimo di "Crusader ultras supporters", dicitura nata dall'alterazione di quella originaria).
Ai primi di marzo i Vigilantes di Vicenza lasciano a Parma "Lions's Supporters" (già conquistato ai bresciani), per garantirsi l'incolumità. Mentre a fine mese, il gruppo non organizza ufficialmente la trasferta a Como, nel tentativo (che si rivelerà inutile) d'evitare la rappresaglia degli ultras lombardi.
1980-81
Dopo un anno tra i cadetti è ancora Serie C.
A Novara, prima trasferta stagionale, i BOYS costringono gli ultras di casa a consegnare lo striscione "Forever Ultras" - preso ai reggiani - in cambio di "Venceremos".
Esordisce sui gradoni della Nord un nuovo simbolo del gruppo: l'elmo. E' riprodotto su una nuova sciarpa e su un grande bandierone copri-curva.
A Forlì, seconda trasferta stagionale, i BOYS si presentano con intenzione bellicose in mimetica, secondo una moda dell'epoca, decisi a vendicare alcuni torti del passato a danno di altri parmigiani. Conquistano la Curva di casa, caricano gli avversari anche durante la partita e alla fine si scontrano con la Polizia. Al ritorno in città sono oggetto di attacchi mediatici della Gazzetta di Parma e di attenzioni particolari della magistratura.
In trasferta a Mantova, a fine ottobre, il gruppo è accolto da una sassaiola dei padroni di casa, a cui risponde con una carica.
Lo striscione "Crusader Ultras" è modificato. "Ultras" viene staccato e diventa uno striscione a sé stante. Il teschio viene messo a riposo. "Crusader" diventa parte di un nuovo striscione: "Crusader supporters", che debutta al derby Parma-Reggiana di metà novembre.
1981-82
Il primo di novembre il Parma va in trasferta a Mantova e il gruppo, memore degli scontri della stagione precedente, decide di portare con sé una trentina di manici di piccone acquistati in Ghiaia. I ragazzi delle Due Stelle viaggiano in treno e una volta arrivati a destinazione sistemano le armi fuori dallo stadio, in un punto in cui pensano di ripassare al termine della partita. Ma all'uscita il gruppo riceve la scorta della Polizia. Non era mai successo. Il tragitto verso la stazione è diverso dal previsto. I BOYS vengono fatti passare dietro la Curva Te, quella dei mantovani, e puntuale parte la carica degli ultras biancorossi. Il gruppo risponde. Durante i tafferugli un poliziotto cerca di fermare un ragazzo dei BOYS e gli altri intervengono per liberarlo. L'agente, in grave difficoltà, fa esplodere un colpo d'arma da fuoco in aria.
La tifoseria anela il ritorno in Serie B ma il Parma vivacchia stabilmente a metà classifica. Le ambizioni di promozione svaniscono fin da subito e il colpo finale arriva a Monza, prima di Natale, dove il gruppo vede i crociati subire sei reti.
Molte trasferte vengono saltate e anche in casa non c'è molto seguito, con una Nord sempre più vuota.
1982-83
Ad inizio stagione lo striscione BOYS è modificato. Al centro viene aggiunto uno scudo crociato e in basso l'anno di fondazione del gruppo.
A Ferrara, in ottobre, Barbuti segna il suo primo gol con la maglia crociata e il gruppo conquista lo striscione spallino "Boys".
Sette giorni dopo, in casa contro la Carrarese, Barbuti segna il suo primo gol al Tardini. Corre a festeggiarlo in Curva Nord, salendo sulla recinzione metallica che cede immediatamente sotto il peso dei BOYS festanti.
Massimo Barbuti, con la sua grande umanità, conquista i giovani sostenitori del Parma Calcio e instaura con i BOYS un rapporto amichevole e sincero.
A metà novembre il gruppo viaggia verso Rimini in treno. Presso la stazione ferroviaria di Cesena si presentano numerosi ultras cesenati e i ragazzi delle Due Stelle pensano ad un'imboscata poiché il viaggio è stato particolarmente turbolento, con imboscate a Reggio Emilia e a Bologna; ma chiedono solo d'aggregarsi, per l'odio che li contrappone ai riminesi. Nasce un'amicizia.
Nel gennaio del 1983, a Treviso, i BOYS espugnano la Curva di casa.
1983-84
Il Parma, caso unico in Italia e forse nel mondo, cambia maglia, tra l'indifferenza delle sua tifoseria.
A Brescia, a novembre, il gruppo subisce una sassaiola in Curva ed è poi assediato dai rivali all'uscita. L'intervento della Polizia è provvidenziale.
A dicembre, contro la Reggiana al Tardini, è esposto e poi fatto a brandelli lo striscione "Forever Ultras", ottenuto dai novaresi nel 1980.
Durante l'inverno il gruppo pubblica due numeri di "Crusaders, notiziario del Parma Club BOYS", prima fanzine ufficiale.
Nel gennaio del 1984 il gruppo affronta la non facile trasferta di Carrara, dove alcuni ragazzi sono minacciati con arma da taglio. Durante il viaggio in treno nasce un'amicizia con i veronesi.
Dopo alcuni tafferugli allo stadio Mirabello con i reggiani, affrontati insieme ai modenesi alla fine d'aprile, nascono delle incomprensioni con i gemellati canarini. Le Brigate Gialloblu rompono l'alleanza.
Alla fine di maggio 7.000 parmigiani seguono la squadra al Menti di Vicenza. E a Sanremo, ai primi di giugno, il Parma ottiene la promozione in Serie B.
1984-85
La tessera del gruppo, da alcune stagioni, riporta la scritta "Crusader ultras supporters", segno di come tale dicitura sia diventata popolare. In molti, ormai, la utilizzano come fosse il nome stesso del club, che invece, dalla fondazione, è "BOYS".
A metà ottobre alcuni ragazzi del gruppo si uniscono ai piacentini in trasferta al Mirabello. Scoppiano tafferugli in gradinata Nord e un giovane BOYS viene accoltellato.
Duri scontri a Bologna, ai primi di novembre. Un ultras rossoblu è leggermente ferito con un arma da taglio; il pullman BOYS è perquisito e un ragazzo arrestato. Dopo sette giorni, al Tardini, arriva il Genoa e scoppiano altri tafferugli.
Il 25 novembre, al Tardini, nasce il gemellaggio con gli empolesi.
Ai primi di febbraio del 1985 il Parma affronta la capolista Bari dei Matarrese e contro ogni pronostico s'impone per 3-0; ma a pochi secondi dalla fine l'arbitro sospende la partita per nebbia: è l'assedio.
Ai primi di marzo lo striscione "BOYS" torna alle origini; viene tolto il rettangolo blu centrale, aggiunto nel 1982.
Ad Empoli, in aprile, esordisce lo striscione "BOYS" in pvc.
Dopo un solo anno di B il Parma torna in C1.
1985-86
Al Tardini, ai primi di settembre, contro la Cremonese in Coppa Italia, i BOYS conquistano lo striscione "Collettivo Ultras".
A metà novembre, a Piacenza, il gruppo ufficializza il gemellaggio con gli ultras biancorossi. Ma l'amicizia è molto superficiale e termina il giorno stesso.
A Padova, la settimana dopo, mentre gli ultras patavini si scontrano con la Polizia fuori dallo stadio, i BOYS prendono: "Commando Ultrà Curva Nord" e "Ultras" (originariamente dei vicentini).
I primi di marzo del 1986, a Carrara, il gruppo è sotto assedio di forze soverchianti. Solo l'intervento della Polizia permette di risolvere la situazione.
Il 4 maggio, al Tardini, terminato un derby con la Reggiana, la Nord invade pacificamente la pista d'atletica. Ma il questore ordina la carica. Il gruppo risponde e 29 agenti sono feriti. Feroci sono gli attacchi della Gazzetta, di Tv Parma e del Centro di Coordinamento.
Il Parma conclude la stagione con la promozione in Serie B.
Vari ragazzi, perseguitati dai processi, abbandonano. I capi, uno dopo l'altro e per vari motivi, escono. Il testimone passa ad altri. E la storia del glorioso striscione continua.
1986-87
A fine novembre Parma invade Bologna, marciando in corteo per il capoluogo felsineo senza scorta. Insieme ai BOYS sono presenti anche gli ultras cesenati. E con loro, le Weisschwarz Brigaden, si stringono in gemellaggio a Cesena, il 4 gennaio del 1987.
Agli inizi di aprile, durante Parma-Pisa al Tardini, il gruppo ruba lo striscione "Boys" agli ultras nerazzurri.
A Vicenza, in maggio, i BOYS si scontrano con gli ultras locali prima d'entrare allo stadio. Un ragazzo del gruppo, prima della partita, conquista una bandiera biancorossa sul terreno di gioco.
Il 24 maggio, in trasferta a Genova, lo striscione "C.U.S." del gruppo, fedele compagno di tante avventure, è conquistato dai rossoblu.
Allo stadio di Cremona, agli inizi di giugno, i BOYS si scontrano pesantemente con i Carabinieri. In stazione, prima di prendere il treno del ritorno, una vetrata finisce in frantumi e una ventina di ragazzi del gruppo sono trattenuti per accertamenti. La rabbia esplode in atti vandalici e il treno che riporta i BOYS a Parma è completamente devastato durante il viaggio. Il gruppo, per evitare la polizia, tira il freno a mano e scende in via Golese. Il convoglio arriva in stazione praticamente vuoto.