17 - 05 - 2008
Subito dopo la trasferta di Siena ci è giunta notizia di due diffide (una di due e una di tre anni), per due ragazzi della Curva Nord, rei, secondo le accuse, d'aver offeso le forze dell'ordine durante la contestazione del dopo Parma-Sampdoria. Cogliamo l'occasione per esprimere la nostra solidarietà ai due tifosi, che non potranno seguire il Parma, e per avanzare qualche perplessità sul modo in cui questi provvedimenti sono arrivati, e per come sono stati pubblicizzati dalla Gazzetta di Parma. Il principale quotidiano della nostra città, che oltre agli industriali risponde evidentemente anche a qualcun altro, ha messo in risalto questa cosa sottolineando il "pugno duro contro il tifo violento". Molto strano, perché di violenze a Parma è proprio tanto che non se ne vedono. Ci chiediamo perché questi giornalisti, che dovrebbero parlare anche dei problemi reali dei cittadini di Parma, non facciano un bell'articolo sul fatto che vengono sequestrate le cinture all'ingresso della Nord, che non si possono più portar dentro i bandieroni, e che tifare è diventata un'impresa... Ormai, comunque, non c'è più da scandalizzarsi di nulla. Siamo in Italia, chi spara e uccide un tifoso non fa un giorno di carcere, chi esagera con le parole va in questura a firmare per qualche anno. A loro, ed al ragazzo diffidato lo scorso anno in Coppa con la Roma, saranno dedicati i cori a sostegno dei diffidati e per la libertà degli ultras, per loro continueremo ad appendere lo stendardo DIFFIDATI BOYS in tutti gli stadi che ci riusciremo.
LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI. DICONO...