Lo spirito del 18 Giugno 2005, assassinato da Bondi e Angiolini 
18 - 06 - 2006
PARMA, un anno fa, invadeva Bologna. Ottomila Gialloblu Crociati coloravano un'intera curva del Dall'Ara e allo scadere festeggiavano la vittoria. Il PARMA conquistava la salvezza.
La stagione 2004/05 fu particolarmente lunga. Ricordiamo la paura di retrocedere, che mai ci abbandonò, la voglia di star vicini alla squadra, le tante delusioni ricevute dai nostri portacolori, poi... un'immensa gioia.
Speravamo di concludere tutto in casa con il Siena, ma non fu così. Seguimmo il PARMA a Lecce, per l'ultima di campionato, ma ci toccò aspettare altri 16 giorni per disputare il nostro primo spareggio. Giorni interminabili, ansiosi di conoscere il nostro destino. La prima partita ci vide sconfitti ma la nostra fiducia non vacillò e la nostra costanza, alla fine, fu premiata.
Tornammo da Bologna carichi d'entusiasmo, felici d'un successo memorabile, consapevoli che qualcosa di nuovo aveva finalmente preso forma. La città s'era stretta attorno alla sua squadra, vecchi legami s'erano rinsaldati, un nuovo spirito albergava nei cuori parmigiani. Credevamo d'essere usciti dalla tempesta e riponevamo immensa fiducia nel futuro.
E' passato solo un anno da quel 18 giugno ma sembrano trascorsi decenni. Le speranze son state tradite, l'entusiasmo è scemato. Le promesse son state disattese e quello spirito è stato annichilito.
Si parlava del PARMA con amore, un anno fa. Oggi, al di fuori del nostro ambiente, è quasi un tabù. La gente s'è stancata, innanzitutto d'essere presa in giro.
Un rapporto, per consolidarsi, ha bisogno d'attenzioni particolari. I tifosi mostrarono nuovo vigore, abbonandosi in buon numero, ma dall'altra parte ci furono solo menzogne. S'elencarono obbiettivi, ma non furono mai perseguiti. Si fecero promesse, ma non furono mantenute. S'indicarono delle date, ma non furono rispettate. Si diedero delle scadenze, ma furono posticipate. Silenzi, bugie, tradimenti. Questo hanno ricevuto gli appassionati e la città.
A terra, esangue, lo spirito del 18 Giugno 2005; assassinato da Bondi e Angiolini. I media locali li hanno coperti con fare omertoso, troppi tifosi hanno assistito inermi.
Oggi, 18 Giugno 2006, possiamo solo ricordare quei giorni memorabili e l'entusiasmo che regnava in città. Un entusiasmo che non c'è più. E i colpevoli di questo, purtroppo, sono sempre al loro posto.
