21 - 04 - 2006
Un altro campionato sta per finire e anche per noi Ultras si avvicina il meritato periodo di riposo. Giunge al termine la prima stagione sottoposta al decreto Pisanu, che ha modificato il modo di andare allo stadio e le abitudini di migliaia di tifosi, ma che non ha snaturato il nostro modo d'essere Ultras.
Questo 2005/06 sarà ricordato per il gran numero di gruppi storici che si sono sciolti, dalla Fossa Dei Leoni alle Brigate Neroazzurre, dalle Brigate Gialloblu agli Ultras Unione, dai Fighters al Colletttivo Autonomo, più molti altri che per vari motivi hanno deciso di ritirare il proprio striscione. Alla luce di tutto questo il nostro movimento sembrerebbe in forte crisi, messo alle corde dalla crescente repressione. Ma se analizziamo le varie situazioni scopriamo che non è così, la causa di tutti questi scioglimenti non è da attribuire al decreto Pisanu ma a particolari comportamenti che hanno messo in crisi molte realtà: politica ed interessi economici su tutti. Tali tendenze hanno pian piano preso il largo in molte Curve, deviando i gruppi dall'originale percorso, generando, alla lunga, divisioni e contrasti interni, modificando quei valori sui quali molti sodalizi erano nati ed avevano scritto la propria storia. Molti gruppi, purtroppo, hanno accantonato l'amicizia, l'aggregazione, la solidarietà tra gli appartenenti, il concetto di tifo spensierato, tutto per colpa di poche persone che hanno badato solamente ai propri interessi, approfittando della fede di migliaia di tifosi. Questa strada porta il tifo alla morte, annulla la passione e fa spegnere le Curve. Molti gruppi, trovatisi in tali situazioni, hanno dovuto prendere la più drastica delle decisioni; per coerenza o per necessità si sono sciolti. Purtroppo, specie nelle realtà metropolitane, si registra la presenza d'oscuri personaggi che, fregandosene di tutto e di tutti, continuano a fare i propri interessi tenendo in pugno intere curve con metodi da boss mafiosi. Quasi tutti i Gruppi sopracitati, senza entrare nel particolare, hanno chiuso la loro storia per contrasti interni, nati in seno alle rispettive Curve, per fatti che con il tifo non centrano nulla. Anni di storia, di sacrifici e passioni, di nomi che hanno fatto leggenda, accantonati per il volere di pochi.
Anche il nostro Gruppo ha vissuto momenti difficili ma, dal 1977, chi s'è susseguito alla guida ha sempre cercato di dare continuità al lavoro dei predecessori, cercando di proseguire sul percorso tracciato, guidato dalla sola Fede per i Colori Gialloblu. Nessuno si ha mai cercato tornaconti personali, nessuno ha mai pensato di politicizzare la Nord.
Nel 1990 la serie A travolse il Gruppo così come l'intera città, di colpo la Curva fu proiettata in una nuova dimensione ben più difficile da gestire. Nacque così la necessità di darsi un organizzazione forte, creando un Gruppo in grado di gestire la nuova Curva Nord: si decide di unirsi tutti sono il nome di BOYS, accantonando definitivamente la gloriosa dicitura "CRUSADER ULTRAS SUPPORTERS". Gli eventi ci misero a dura prova, non mancarono i problemi e i litigi, dai quali nacque... Potere Crociato, ma al contempo furono gettate delle solide basi, sulle quali è cresciuto il Gruppo che oggi porta in giro lo Striscione in tutt'Italia. Anche in quel periodo il comportamento dei responsabili fu ineccepibile, non si fecero minimamente tentare da quello che la nuova realtà poteva offrire, non persero la testa e rimasero con i piedi per terra continuando a fare quello che era sempre stato fatto come se fossimo ancora in serie B o in C. Il surplus, generato dai molti nuovi tifosi portati dalla Serie A, era ormai una cosa esagerata per i nostri canoni e così fu deciso di devolverlo in beneficenza, regalando un'Autoambulanza all'Assistenza Pubblica. Un gesto che smentì certe malelingue, che ipotizzavano un uso assai diverso di tale somma di denaro.
Su queste solide basi morali si fonda il nostro Gruppo e, dal 1977, la mentalità Ultras della Curva Nord.
I BOYS sono alla soglia dei 30 anni, un traguardo importante per un Gruppo Ultras. Stiamo gettando le basi affinché questa storia continui e per questo le nuove generazioni devono avvicinarsi al Gruppo, apprenderne la Mentalità Ultras, raccoglierne l'eredità, per portare avanti una tradizione che dal 1977 coinvolge migliaia di giovani parmigiani. Dobbiamo compattarci il più possibile; Gruppo e Curva devono fare fronte comune, remare nella stessa direzione, gli uni cercando di capire i problemi e le esigenze degli altri. Sappiamo che non sarà facile ma già ci stiamo impegnando in questo senso e alcuni frutti del nostro lavoro sono già visibili. Ma per raggiungere l'obbiettivo serve l'impegno e la collaborazione di tutti. E' fondamentale restare uniti. Non lasciamoci dividere dalle questioni societarie, da nuove pseudo-mentalità, dall'invidia o dalle manie di protagonismo. Avanti Crociati, tutti uniti dietro un unico Striscione, BOYS, quello che, dal 1977, significa Ultras di PARMA. Solo così il Gruppo e la sua Curva diventeranno ancora più grandi.
DAL 1977 TRADIZIONALMENTE BOYS PARMA